Pubblicato il 5 novembre 2014, nella seduta n. 347
URAS , DE PETRIS , DE CRISTOFARO , PETRAGLIA , BAROZZINO , ROMANI Maurizio , MUSSINI , BENCINI , CAMPANELLA , BIGNAMI , GAMBARO , MASTRANGELI - Al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
dal 1983, la SFAP di Monastir (Cagliari) è attiva come scuola di formazione e aggiornamento per il personale del Corpo degli agenti di custodia;
dal 1983 al 2012 sono stati organizzati 32 corsi per allievi di agenti di Polizia penitenziaria per un totale di 4.032 poliziotti formati dalla scuola di Monastir;
nello stesso periodo di tempo, sono stati anche svolti 7 corsi per sottufficiali, con 700 sottufficiali formati, oltre ad altri corsi di svariate tipologie: sicurezza nel posto di lavoro, guida per agenti e, in convenzione con la Asl n.8 di Cagliari, per tutti i conduttori delle autoambulanze presenti nel territorio;
l'attività dal 1983 ad oggi è stata portata avanti con grande efficienza e nonostante la strutturale carenza organica di personale in servizio superiore al 50 per cento;
la SFAP di Monastir è dotata delle seguenti strutture: 2 aule didattiche da 60 posti, un'aula informatica da 24 posti, un auditorium da 130 posti, 14 stanze da 2 posti, 26 stanze da 3 posti, 10 stanze da 5 posti, 1 stanza da 6 posti, palestra completa di attrezzature, campo di calcetto, un capannone in cui sono custodite gran parte delle autovetture dell'amministrazione penitenziaria di Cagliari, un magazzino di vestiario che contiene e fornisce tutte le divise del Corpo di Polizia penitenziaria della Sardegna, una mensa da 200 posti;
nella struttura è presente un poligono di tiro dove si esercitano tutte le forze dell'ordine presenti nella provincia di Cagliari, la più utilizzata dell'intera Sardegna;
con comunicazioni del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria si riferisce che la struttura di Monastir verrà dismessa ed adibita a Centro di primo soccorso e accoglienza o Centro di accoglienza per richiedenti asilo, ipotizzando il trasferimento degli uffici da Monastir al carcere di Buoncammino a Cagliari, struttura detentiva per la quale è prevista la dismissione;
in merito a tale progetto si sottolinea la contrarietà espressa sul piano "tecnico" dagli operatori della struttura, adducendo in particolare motivazioni inerenti alla sicurezza della medesima e all'effettiva rispondenza della stessa alle necessarie caratteristiche di accoglienza nel pieno rispetto dei diritti umani;
con riferimento al trasferimento delle attività fin qui svolte in altra sede si sottolinea l'entità dei costi che si dovrebbero sostenere, assolutamente superiori a quelli che deriverebbero da un nuovo investimento per il potenziamento della struttura e una sua riqualificazione;
nel carcere di Buoncammino, in via di dismissione, si ipotizza il trasferimento degli uffici amministrativi della Polizia penitenziaria e del carcere minorile di Quartucciu;
l'amministrazione comunale di Cagliari, capoluogo della Sardegna, ha già manifestato contrarietà all'ipotesi del riutilizzo del carcere Buoncammino da parte del Ministero della giustizia, avanzando proposte di riqualificazione con diversa destinazione per la crescita economica, culturale e sociale della città e del territorio;
il Consiglio comunale di Cagliari, in data 4 novembre, ha approvato due ordini del giorno all'unanimità nei quali si chiede l'assegnazione alla città della struttura;
la struttura detentiva di Buoncammino è un edificio storico che insiste su un'area di particolare pregio architettonico, archeologico, identitario e paesaggistico, contigua al castello di Cagliari, al polo universitario di viale Fra Ignazio e di Sa Duchessa, all'area dell'anfiteatro romano e limitrofa al sito dei "Giardini sotto le mura": per tali ragioni appaiono del tutto evidenti le potenzialità della struttura medesima, che risulterebbe del tutto sacrificata e sottoutilizzata qualora l'esclusiva destinazione fosse quella della sede del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria;
considerato che:
ad avviso dei lavoratori, la chiusura della scuola di Polizia penitenziaria di Monastir non ha ragioni economiche, e risulterebbe essere una grave perdita per il personale dell'amministrazione penitenziaria, a quel punto costretto a recarsi nella penisola per la formazione;
il personale della SFAP di Monastir avanzano altresì interessanti proposte di alternative ed integrative rispetto all'utilizzo attuale: oltre al trasferimento in loco del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, la creazione un luogo di formazione e crescita stabile per tutto il personale della pubblica amministrazione della Sardegna, attraverso sinergie con le altre amministrazioni pubbliche, dando una sorta di moderna "cittadella penitenziaria" che potrebbe ospitare provveditorato, Uepe, Centro di giustizia minorile e una piccola sezione adibita alla detenzione dei minori,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti riguardanti la dismissione della SFAP di Monastir;
se non ritenga necessario un maggiore approfondimento della questione, trovando una sintesi tra le proposte in campo che possa essere razionale, economica e funzionale alla crescita del territorio della provincia di Cagliari;
se non ritenga di dover incontrare, insieme alle istituzioni della Regione Sardegna, le organizzazioni dei lavoratori e considerare le proposte da loro avanzate.