Pubblicato il 14 ottobre 2014, nella seduta n. 330
NUGNES , MORONESE , PUGLIA , CIOFFI , VACCIANO , MONTEVECCHI , LEZZI , SANTANGELO , BERTOROTTA , CAPPELLETTI - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -
Premesso che:
nell'ambito dei grandi progetti presentati dalla Regione Campania a valere sui fondi FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) 2007-2013 il progetto "Logistica e porti. Sistema integrato portuale di Napoli" (coerente con l'Obiettivo 4.3 - Interporti) è finalizzato allo sviluppo produttivo dell'area portuale di Napoli in termini di potenziamento della capacità logistica ed intermodale e delle relative aree di pertinenza. Prevede sia il rafforzamento dei collegamenti marittimi della città di Napoli con il resto del Mediterraneo che la razionalizzazione e il miglioramento delle relazioni con il sistema ferroviario per il trasporto delle merci. Pertanto si prevede un insieme integrato di interventi di ampliamento della capacità produttiva del porto e razionalizzazione e potenziamento dei collegamenti intermodali del porto;
l'insieme degli interventi previsti mira a rilanciare il porto di Napoli quale piattaforma commerciale nel Mediterraneo ove allocare attività economiche compatibili e finalizzate al potenziamento delle funzioni del porto;
il grande progetto contribuisce all'attuazione dell'Asse IV del programma operativo accessibilità e trasporti, in particolare attua l'obiettivo specifico 4.b del POR (Programma operativo regionale) FESR Campania 2007-2013 che mira a valorizzare il territorio regionale nel contesto nazionale e comunitario mediante lo sviluppo del sistema regionale della logistica. In particolare l'obiettivo specifico 4.e è finalizzato allo sviluppo della competitività regionale attraverso il miglioramento e la qualificazione del sistema integrato della portualità regionale, il potenziamento della capacità logistica ed intermodale del porto di Napoli e delle aree retro-portuali di pertinenza;
il grande progetto, secondo l'unità operativa grandi progetti della Regione Campania, prende spunto dalle linee di indirizzo per uno sviluppo sostenibile del porto di Napoli, approvate dall'Autorità portuale con delibera del comitato del 28 luglio 2011 a valle dell'importante processo di programmazione promosso dalla Regione, con il contributo ed il coinvolgimento della Provincia e del Comune di Napoli, della Camera di commercio, dell'Unione industriali, dei principali operatori del settore portuale e della stessa Autorità portuale di Napoli, in coerenza con le recenti previsioni dell'art. 46 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214;
considerato che:
l'intervento presenta sinergie e complementarietà con il grande progetto "Logistica e porti. Sistema integrato portuale di Salerno" e con il grande progetto "Riqualificazione Urbana Area Portuale Napoli Est";
allo stato attuale, gli studi di fattibilità sono terminati sia relativamente ai lavori da eseguire nell'area portuale che all'area destinata all'accessibilità portuale. Diverse opere sono già in avanzata fase di definizione (progetti definitivi e/o stralci funzionali). Si prevede che i lavori termineranno entro il 2015 stante anche la possibilità di affrontare le lavorazioni in contemporanea su più fronti di lavoro (accessibilità, impianti, porto, mare);
la progettazione definitiva è in corso, i tempi di realizzazione del progetto sono pari a 52 mesi;
risulta agli interroganti che in data 7 agosto 2011 la Regione Campania ha notificato alla Commissione europea, a seguito delle osservazioni del 21 ottobre 2011 ricevute dalla stessa Commissione europea, il grande progetto "Logistica e porti". Nello stesso documento, firmato dall'Autorità di gestione del POR FESR 2007-2013, dottor Dario Gargiulo, veniva redatto e presentato un cronoprogramma, relativo alle attività necessarie per realizzare le opere delle quali veniva richiesto il finanziamento. Tale cronoprogramma prevedeva che entro il 30 giugno 2013 dovevano essere completate tutte le procedure di gara per l'affidamento delle opere di cui al grande progetto;
il commissario europeo per la politica regionale e urbana, Johannes Hahn, che ha firmato l'autorizzazione del grande progetto del Porto di Napoli, ha recentemente dichiarato: "Questo progetto è un buon esempio di come i fondi regionali dell'UE possono aiutare lo sviluppo dell'economia del Sud d'Italia, creando migliori condizioni per il trasporto merci nel porto di Napoli, che è uno dei porti più strategici del Mediterraneo. È un importante passo verso una migliore qualità delle infrastrutture e la sostenibilità del porto e rende la regione Campania ancora più attraente per gli spedizionieri e gli operatori di trasporto";
nel "Libro bianco" dei trasporti, approvato dalla Commissione europea con decisione COM(2011)144 del 28 marzo 2011, si mettono a punto le strategie finalizzate ad ottimizzare, entro il 2050, l'efficacia delle catene logistiche multimodali attraverso: a) il collegamento tra tutti i principali porti marittimi attraverso la creazione di una "cintura blu" nei mari che bagnano l'Europa; b) il completamento della rete TEN-T (trans european networks transport), che richiederà circa 550 miliardi di euro fino al 2020, di cui circa 215 saranno destinati all'eliminazione delle strozzature; c) il miglioramento della trasparenza in materia di finanziamento dei porti, chiarendo la destinazione dei fondi pubblici alle differenti attività portuali con l'obiettivo di evitare distorsioni della concorrenza;
considerato inoltre che:
con la delibera n. 30 del 28 luglio 2011 dell'Autorità portuale di Napoli venivano delineate le linee strategiche del porto di Napoli in relazione allo stato e volumi delle concessioni e alle potenzialità di sviluppo in relazione agli adeguamenti strutturali;
con deliberazione n. 756 del 21 dicembre 2012 la Giunta regionale della Campania ha preso atto, tra l'altro, dell'adesione della Regione stessa al PAC (piano di azione e coesione) - Misure anticicliche e salvaguardia di progetti avviati, che prevede la riprogrammazione dei programmi operativi regionali, cofinanziati dal FESR;
con deliberazione n. 148 del 27 maggio 2013 la Giunta regionale ha operato una scelta strategica volta all'accelerazione della spesa dei fondi strutturali attraverso interventi finanziati dal POR FESR 2007-2013;
il Parlamento europeo ha approvato, in data 19 novembre 2013, un accordo con gli Stati membri sul nuovo meccanismo per collegare l'Europa, CEF (connecting Europe facility), volto ad accelerare il finanziamento per completare le infrastrutture nel settore dei trasporti, anche marittimi, risolvendo la questione dei collegamenti mancanti e delle strozzature delle reti;
il CEF, a gestione diretta UE che finanzia i progetti transnazionali, è complementare al FESR che deve essere utilizzato per affrontare, e risolvere, le strozzature locali;
il regolamento (UE, EURATOM) n. 1311 del Consiglio europeo del 2 dicembre 2013 stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020;
la Commissione europea, con decisione C(2014)3873 del 13 giugno 2014, "ha valutato il Grande Progetto alla luce dei fattori di cui all'articolo 40 del Regolamento (CE) n. 1083/2006 e ritiene che sia coerente con le priorità del programma operativo, che contribuisca al raggiungimento dei loro obiettivi e che sia coerente con le altre politiche dell'Unione";
con deliberazione n. 282 del 18 luglio 2014 la Giunta regionale della Campania, in linea con le previsioni comunitarie, ha approvato ed adottato il documento di sintesi del POR Campania FESR 2014-2020, con la previsione di misure di salvaguardia delle operazioni programmate in overbooking rispetto alla dotazione del POR FESR 2007-2013;
considerato altresì che, a giudizio degli interroganti:
le progettazioni acquisite dall'Autorità portuale di Napoli, fin dall'anno 2011, dovranno essere verificate e validate, anche con prescrizioni, al fine di realizzare il preminente interesse pubblico, consentire il rapido avvio delle procedure di gara, con la previsione di idonee clausole di salvaguardia, nel rispetto della normativa comunitaria di riferimento e, per l'effetto, non pregiudicare il piano di sviluppo del porto di Napoli che, in mancanza, si vedrebbe privato dei fondi necessari per il suo miglioramento infrastrutturale;
l'Autorità portuale di Napoli, ricevuta la copertura finanziaria da parte della Commissione europea e della Regione Campania, deve assicurare il preminente interesse pubblico, scongiurando la possibilità di non utilizzare i fondi europei previsti nella misura attuale dal POR 2007-2013 e, in presenza di overbooking, in quella futura dal POR 2014-2020 configurandosi, in tal caso, un'autonoma voce di danno patrimoniale che va commisurato, come da unanime e consolidata giurisprudenza, non alla mera perdita del risultato stesso ma alla perdita di possibilità di conseguire un risultato positivo;
in data 18 giugno 2014 la Regione con decreto dirigenziale n. 6 ha ammesso a finanziamento il grande progetto "Logistica e Porti-Sistema integrato portuale di Napoli" che racchiude i relativi appalti per un importo totale pari a 154.200.000 euro;
in data 11 luglio 2014, con delibera n. 179 dell'Autorità portuale, in relazione all'approvazione di cui al decreto dirigenziale n. 6 del 18 giugno 2014, è stata redatta la convenzione tra Autorità portuale e Provveditorato alle opere pubbliche di Napoli del Ministero delle infrastrutture e trasporti, per la gestione delle gare di appalto relative agli appalti del grande progetto anche in relazione alla carenza di personale che alla data è dichiarata per solo il 40 per cento della effettiva forza disponibile;
in data 28 luglio 2014, con delibera n. 206 dell'Autorità portuale viene approvato lo schema della convenzione tra l'Autorità portuale di Napoli e l'Unità operativa per i grandi progetti e per i grandi programmi (UOGP), per l'attuazione del grande progetto "Logistica e porti", che riporta gli impegni tra le parti, in coerenza con la decisione comunitaria di approvazione del grande progetto oltre che con gli orientamenti di chiusura dei programmi operativi 2007-2013 di cui alla decisione C(2013)1573 del 20 marzo 2013 ;
il responsabile del procedimento dei 2 interventi in oggetto, come da delibera dell'Autorità portuale n. 213, ingegner Alberto Bracci Laudiero, nella qualità di funzionario quadro dell'Autorità portuale, nominato tramite delibere dell'Autorità di conferimento incarico n. 147 del 9 marzo 2010 e n. 263 del 25 maggio 2012, con nota n. 246 del 14 aprile 2014, afferente il "completamento fognatura del Porto di Napoli", trasmetteva il verbale di validazione "con esiti negativi" del progetto (ancora non aggiornato ai prezzi della Tariffa Campania del 2013) per: 1) mancanza del recapito finale; 2) mancanza disponibilità finanziaria; 3) impossibilità di inserimento nell'elenco annuale dei lavori 2014; 4) impossibilità di spesa dei fondi europei entro il 31 dicembre 2015. Altresì con nota n. 247 del 14 aprile 2014, afferente i "collegamenti stradali e ferroviari", trasmetteva il verbale di validazione "con esiti negativi" del progetto (aggiornato ai prezzi della tariffa Campania del 2013) per: 1) mancanza disponibilità finanziaria; 2) impossibilità di inserimento nell'elenco annuale dei lavori 2014; 3) impossibilità di spesa dei fondi europei entro il 31 dicembre 2015; 4) presenza di edifici interferenti con il tracciato delle opere, non ancora demoliti dal concessionario Tirreno Power, come previsto dal protocollo di intesa siglato il 19 dicembre 2003, prot. n. 9308, che non consente di rilasciare l'attestazione prevista dall'art. 106, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica n. 207 del 2010. L'Autorità portuale precisa che lo stallo dei procedimenti, ricevuta la copertura finanziaria da parte dell'UE e della Regione Campania, può irrimediabilmente pregiudicare l'utilizzo dei fondi europei previsti nelle misure POR FESR 2007-2013 e 2014-2020 e può concretizzare danni patrimoniali discendenti, come già evidenziato nella delibera dell'Autorità portuale n. 206 del 28 luglio 2014, "non alla mera perdita del risultato stesso ma alla perdita di possibilità di conseguire un risultato positivo";
con delibera dell'Autorità portuale n. 213 del 17 settembre 2014 è stata affidata al Provveditorato interregionale alle opere pubbliche Campania e Molise l'espletamento delle seguenti attività: validazione del progetto definitivo; responsabile del procedimento; procedure di appalto fino alla dichiarazione di aggiudicazione definitiva; direzione dei lavori, controllo tecnico contabile e coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione; attività di supporto tecnico amministrativo al responsabile del procedimento; collaudo statico, impiantistico e tecnico-amministrativo;
i tempi previsti e lo stato di attuazione delle opere alla data del 25 settembre 2014, così come riportati, fanno constatare la presenza di 3 soli interventi del progetto il cui stato di attuazione sia in fase definitiva e ben 6 interventi ancora in fase preliminare, con tempi previsti di esecuzione ben superiori alla scadenza del 31 dicembre 2015;
considerato infine che:
dalla programmazione dei fondi si prevedono per l'attuazione 52 mesi, con scadenza effettiva settembre 2018; la scadenza del fondo è invece prevista per dicembre 2015;
i progetti non sono stati dichiarati validabili dai funzionari interni alla struttura tecnica dell'Autorità portuale, nonostante fossero note le potenzialità della disponibilità dei fondi sin dal 28 novembre 2011 di cui alla delibera n. 30 dell'Autorità portuale;
l'intervento parziale manca di efficacia rispetto al piano di indirizzo del 28 luglio 2011;
la stazione unica appaltante non opera nelle vesti di "centrale unica di committenza" e gli elaborati progettuali sono a pagamento da parte di chi vuole partecipare;
a parere degli interroganti gli interventi sono di fondamentale importanza per lo sviluppo economico della Campania e per la città di Napoli e anche per le particolari condizioni ambientali in cui si trovano le strutture portuali che ancor oggi non sono servite da un idoneo impianto fognario e da impianto di depurazione delle acque,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza che la programmazione del grande progetto prevedeva entro la data del 30 giugno 2013 il completamento delle procedure di gara per l'affidamento delle opere di cui al grande progetto "Logistica e porti, Sistema integrato di gestione" e che alla data odierna non risultano completate le procedure e non sussistono i progetti validati ed appaltabili;
quali saranno le conseguenze se alla scadenza del 31 dicembre 2015 le opere non saranno completate, collaudate o addirittura iniziate;
quali siano i motivi per cui sono stati resi attuativi accordi e atti con il Provveditorato interregionale alle opere pubbliche Campania e Molise del Ministero delle infrastrutture di cui è evidente, a parere degli interroganti, l'impraticabilità esecutiva dei relativi appalti finanziati;
se abbiano proceduto, per quanto di competenza, nel rispetto dei tempi richiesti, alla redazione dello studio di impatto ambientale e se lo stesso abbia ottenuto le relative approvazioni concernenti la valutazione di impatto ambientale prevista per i lavori connessi all'approvazione del piano regolatore portuale e, in caso negativo, quali siano i motivi per cui non si sia provveduto, considerato che è stato necessario modificare il piano di richiesta del finanziamento da 12 progetti a soli 9 progetti per un importo iniziale pari a 240.000.000 euro ridotto successivamente a 154.200.000 euro;
quali siano i criteri che hanno determinato la scelta dei siti e con i quali sono state stabilite le priorità degli interventi stessi;
quali siano i parametri e gli indici di misurazione dell'efficacia dell'intervento adottato, considerato che, a giudizio degli interroganti, non esiste un piano operativo di gestione che possa determinare l'incremento del beneficio apportato al territorio;
quali siano gli accordi di programma stipulati, e con quali soggetti, relativamente alle strutture esistenti sul territorio del Comune di Napoli lungo la fascia del retro-porto che potrebbero trarre benefici dalla realizzazione del piano;
quali siano i motivi per cui nell'elaborazione dei progetti si è ritenuto di non utilizzare le risorse presenti nella struttura tecnica dell'ente in possesso, a parere degli interroganti, di competenza e conoscenza delle problematiche oltre che dei luoghi scegliendo, invece, di ricorrere all'intervento del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con aggravio di tempo e costi derivanti dall'acquisizione e dallo studio degli elaborati.