Pubblicato il 9 settembre 2014, nella seduta n. 307
CAMPANELLA , BOCCHINO , ORELLANA , GAMBARO , BIGNAMI - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'interno. -
Premesso che:
con ordinanza n. 21/2013 del capo del circondario marittimo e comandante del porto di Licata (Agrigento) del 26 settembre 2013 a seguito della mancata funzionalità dell'impianto di illuminazione del porto, causato da un guasto alla cabina sita nella banchina "Marinai d'Italia", veniva ordinato il divieto d'ingresso e di uscita dal tramonto all'alba di navi, galleggianti, natanti in genere, oltre a tutte le attività all'interno dell'ambito portuale, in assenza di preventiva autorizzazione dall'autorità marittima, preposta a valutare di volta in volta la sussistenza di idonee condizioni di sicurezza;
tale ordinanza è stata ritenuta necessaria, visto lo stato di pericolo sui moli e sulle banchine, per salvaguardare la pubblica e privata incolumità all'interno di ambiti portuali comunque aperti al pubblico uso, nonché prevenire qualsiasi danno alle aree portuali fino al ripristino della funzionalità dell'impianto di illuminazione;
il problema del mancato funzionamento dell'impianto d'illuminazione risulta persistere dal black out del luglio 2013 e non ancora risolto;
considerato che:
tra le cause della ritardata ristrutturazione dell'impianto ci sarebbe la mancata erogazione all'Ufficio del genio civile di Agrigento delle somme pari a 246.000 euro richiesti con perizia d'urgenza redatta nell'ottobre 2013 ai sensi dell'art. 175 del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207, autorizzata dalla Regione Siciliana;
risulta agli interroganti che dopo la redazione da parte dell'Ufficio della relazione tecnica per i lavori e l'acquisizione dei relativi nulla osta degli enti interessati, il Dipartimento delle infrastrutture e della mobilità e dei trasporti di Palermo ha fatto sapere della mancata disponibilità dei fondi per l'intervento ritenuto di "somma urgenza";
attualmente la situazione dell'illuminazione del porto risulta precaria ed inadeguata, in parte garantita grazie ad interventi di fortuna eseguiti dall'autorità marittima di Licata;
la situazione attuale, così come rappresentata, costituisce un gravissimo problema per la sicurezza della navigazione, per la salvaguardia della vita umana in mare, per la pubblica incolumità dei cittadini, nonché per ragioni di ordine pubblico e pubblica sicurezza;
l'intera area portuale, scarsamente illuminata, è oggetto di illeciti di varia natura, dalla pesca di frodo, ai furti, allo spaccio di stupefacenti e a traffici illeciti;
considerato inoltre che le misure coercitive ritenute idonee per evitare situazioni di pericolo, portate avanti come da ordinanza n. 21/2013 dall'autorità marittima di Licata, potrebbero compromettere ulteriormente la già difficile situazione economica e produttiva dello scalo marittimo,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto esposto;
se intendano attivarsi, per quanto di propria competenza, al fine di verificare quali siano gli interventi intrapresi e finalizzati ad impedire il persistere del degrado e della trascuratezza dello scalo marittimo di Licata;
quali iniziative intendano adottare, nelle opportune sedi di competenza, per verificare i fatti ed accertare le responsabilità dei disservizi, dei ritardi e dei mancati interventi.