Atto n. 3-01173 (in Commissione)

Pubblicato il 7 agosto 2014, nella seduta n. 302

GRANAIOLA , AMATI , CIRINNA' , VALENTINI , SILVESTRO , COCIANCICH , DIRINDIN , FISSORE , ZANONI , FAVERO , MATTESINI , PADUA - Al Ministro dell'interno. -

Premesso che:

in Italia è vietata l'uccisione di animali in assenza di presupposti idonei e l'uccisione di animali "non necessitata" è un reato previsto dall'articolo 544-bis del codice penale punibile con la reclusione fino a 18 mesi;

ciò nonostante, il prefetto di Foggia ha emesso un'ordinanza nella quale dà mandato alle forze dell'ordine di "provvedere all'abbattimento degli animali vaganti, limitatamente al territorio del Comune di Vieste, nel caso in cui gli stessi dovessero creare una situazione di pericolo concreto per l'incolumità delle popolazioni e per la sicurezza della circolazione stradale";

si tratterebbe di animali da pascolo, come ovini, bovini e cavalli che, a causa dell'incuria dei proprietari vagano in uno stato di abbandono tra campeggi e strade di traffico; tuttavia il provvedimento appare non solo illegittimo ma anche pericoloso proprio ai fini di quella incolumità dei turisti e dei cittadini che si pretenderebbe di voler tutelare;

il Corpo forestale dello Stato e la Polizia provinciale a seguito dell'ordinanza prefettizia saranno impegnati a intervenire tempestivamente e, "valutata l'impossibilità di adottare ulteriori atti dissuasivi per l'allontanamento del pericolo, provvedono all'abbattimento dell'animale con idoneo armamento";

per idoneo armamento, al quale si riferisce l'ordinanza del prefetto di Foggia, appoggiata dal sindaco di Vieste, si indicano fucili e carabine, con i quali uccidere l'animale, magari in un campeggio o su una statale davanti agli occhi dei turisti, molti dei quali bambini e dei cittadini residenti;

non sembra opportuno affrontare il problema degli animali vaganti, che in altre parti del Paese è stato da tempo risolto con metodi non cruenti e di costo limitato come i recinti elettrici a bassa tensione, ricorrendo a una misura crudele e inutile, che non tiene conto delle responsabilità dei proprietari e non li obbliga in alcun modo a rispettare le leggi;

gli animali allevati devono essere iscritti per legge alle relative anagrafi e, per i legittimi proprietari, può configurarsi anche il reato di abbandono, inoltre i costi relativi alle recinzioni che, uniche possono evitare lo sconfinamento degli animali da pascolo sulle strade, deve ricadere con tutta evidenza sui proprietari medesimi e non sulla collettività;

è del tutto evidente che le forze di polizia devono essere impegnate a monte nei controlli per verificare l'iscrizione degli animali nell'anagrafe e nel comminare le relative sanzioni ai proprietari;

l'ordinanza è stata emanata a seguito di incontri con le parti sociali che hanno escluso la presenza delle associazioni animaliste, in assenza di un'adeguata istruttoria volta ad individuare metodi alternativi non cruenti,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda intervenire affinché l'ordinanza sia ritirata al più presto e siano ricercati ed adottati metodi alternativi, evitando in tal modo sia l'abbattimento degli animali che il rischio di pericolose sparatorie tra i turisti e i cittadini di Vieste.