Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05301
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Atto n. 4-05301
Pubblicato il 30 settembre 2003
Seduta n. 465
VITALI, BONFIETTI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. -
Premesso:
che la ex Sala Borsa collocata nel complesso architettonico di Palazzo d’Accursio di Bologna, con accesso diretto da Piazza Nettuno, rappresenta un contenitore di eccezionale interesse storico, artistico e culturale per la città, e certamente uno dei punti più significativi della vita bolognese;
che per queste ragioni è stata destinata fin dall’inizio degli anni ’90 a biblioteca multimediale, con interventi di sistemazione e ripristino che hanno ricevuto ingenti contributi dallo Stato, in modo particolare in occasione di «Bologna 2000, Città europea della cultura»;
che l’attuale Amministrazione comunale ha stravolto il progetto originario, prevedendo ampi spazi commerciali affidati a soggetti privati (libreria, agenzia di viaggi, negozio di design, aula informatica, bar, wine bar, ristorante) che hanno comportato la riduzione dei posti lettura previsti da 909 a 380, e l’installazione di una scala mobile che ha occupato gran parte degli spazi destinati alla biblioteca dei ragazzi;
che il Comando dei Vigili del fuoco ha subordinato la concessione dell’agibilità per gli spazi commerciali contigui alla porzione di immobile rimasta a destinazione di biblioteca pubblica alla effettuazione di interventi per garantire la sicurezza, consistenti in quattro bussole antincendio da collocarsi nella Piazza coperta dell’ex Sala Borsa, complete delle relative canalizzazioni;
che lo storico dell’arte Eugenio Riccomini ha denunciato la grave situazione creatasi nella ex Sala Borsa e che successivamente un gruppo di intellettuali bolognesi hanno scritto alla Soprintendente per denunciare l’alterazione profonda della preziosa simmetria delle aperture sui ballatoi nella Piazza coperta del Collamarini, la più bella e pregiata struttura novecentesca in pieno centro storico, provocata dai lavori già eseguiti, in quanto sono state parzialmente murate le aperture sul lato destro ed è stato nascosto da una controparete il muro esterno del Trecento;
che nella stessa lettera si chiede alla Soprintendente di non concedere il nulla-osta necessario all’Amministrazione comunale per completare i lavori prescritti dai Vigili del fuoco con le condutture per l’aria di notevoli dimensioni sfocianti sul coperto (parte tecnologica delle bussole antincendio), lavori che peraltro sono ugualmente iniziati e che comporterebbero un autentico scempio e «(...) la definitiva ed irreversibile devastazione della Piazza Coperta»;
considerato:
che – a quanto consta agli interroganti – in data 25 settembre 2003 sarebbe stato presentato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna e al Nucleo Carabinieri «Tutela patrimonio culturale» con il quale si chiederebbe: la verifica dell’eventuale responsabilità della Soprintendente che ha rilasciato i nulla-osta di cui sopra senza valutarne le conseguenze; l’accertamento del rilascio della concessione edilizia e del nulla osta della Soprintendenza per i fori nei solai, nel coperto e nelle pareti necessari alla collocazione delle canne di aspirazione dei fumi e di immissioni dell’aria, dotazioni tecnologiche alle bussole antincendio, poiché pare non sussistano; la verifica dell’esistenza dell’autorizzazione da parte della Commissione edilizia e della presentazione di una DIA di variante per i lavori già eseguiti delle bussole antincendio, che hanno ottenuto il nulla-osta della Soprintendenza; la verifica della esistenza di un nulla osta da parte della Soprintendenza per i progetti impiantistici relativi alle trasformazioni necessarie per il centro commerciale;
che la Soprintendente avrebbe risposto a sollecitazioni pervenute dal vicepresidente del Consiglio comunale Maurizio Cevenini con una lettera del 23 settembre 2003, inviata all’Amministrazione comunale, con la quale comunica che «(...) le canalizzazioni delle bussole antincendio non risultano comprese in alcun modo nel progetto approvato dalla stessa Soprintendenza con nota n. 2371 del 7 maggio 2003»;
che il decreto legislativo 29 ottobre 1990, n. 490, recante «testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali» all’articolo 28 dispone che «Il soprintendente può ordinare la sospensione dei lavori iniziati contro il disposto degli articoli 23, 26 e 27 ovvero condotti in difformità dell’approvazione»,
si chiede di sapere:
sulla base di quali valutazioni tecniche ed estetiche la competente Soprintendenza abbia potuto concedere i nulla-osta fin qui rilasciati per i lavori nella ex Sala Borsa;
se il Ministro per i beni e le attività culturali non ritenga necessario intervenire con la massima urgenza per interrompere ogni intervento edilizio effettuato in assenza delle prescritte autorizzazioni e per sanzionare eventualmente l’Amministrazione comunale per gli abusi compiuti;
se la competente Soprintendenza non intenda negare il nulla-osta per i lavori non ancora autorizzati che comporterebbero la definitiva ed irreversibile devastazione della Piazza coperta e disporre l’immediata sospensione degli stessi ai sensi dell’art. 28 del decreto legislativo n. 490/90 sopra citato;
se il Ministro in indirizzo non ritenga di accertare, tramite ispezione ministeriale urgente, l’esistenza di violazioni alla corretta applicazione dei principi di salvaguardia del patrimonio monumentale nel contenitore della ex Sala Borsa;
quali misure intenda adottare e quali sanzioni intenda comminare qualora siano accertate irregolarità relativamente al rilascio dei nulla-osta per i lavori nell’ex Sala Borsa.