Pubblicato il 3 luglio 2014, nella seduta n. 274
FAZZONE - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
il signor Giovanni Moccia, nato a Napoli il 5 giugno 1948, è creditore cessionario (cedente signora Cercone Ausilia) del Fondo pensione dipendenti Gruppo Unipol, con sede in Bologna alla via Stalingrado 45, di una somma pari a 19.476,85 euro oltre interessi, rivalutazione e competenze;
a fronte dell'inadempimento del debitore, il signor Moccia ha promosso procedura espropriativa presso terzi (pendente dinanzi al tribunale di Bologna RGE 3493/2013) in danno dell'Unipol Banca SpA, nella sua qualità di tesoriere del Fondo pensione dipendenti Gruppo Unipol;
del tutto inaspettatamente, a parere dell'interrogante illegittimamente, la Banca Unipol ha dichiarato "di non disporre di somme pignorabili in giacenza" in capo al Fondo pensione dipendenti Gruppo Unipol;
la circostanza, appare alquanto anomala ed inverosimile anche per la genericità della dichiarazione resa;
tale anomalia è stata anche denunciata all'organo di controllo (COVIP);
la situazione sovraesposta ha maggiormente aggravato le condizioni di salute del signor Moccia, invalido civile perché affetto da cecità;
la condotta del Fondo pensione e del terzo pignorato, Banca Unipol SpA, appare ancor più grave se si considera che le somme, essendo somme derivanti da un rapporto di dipendenza con il cedente del signor Moccia, appartengono a quest'ultimo configurandosi, pertanto, un'ipotesi di appropriazione indebita da parte dei debitori esecutati,
si chiede di sapere quali orientamenti i Ministri in indirizzo intendano esprimere, in riferimento a quanto esposto e, conseguentemente, quali iniziative vogliano intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, per mettere fine all'"abuso" perpetrato dal Fondo pensione dipendenti Unipol a danno del signor Giovanni Moccia.