Atto n. 4-02348

Pubblicato il 18 giugno 2014, nella seduta n. 264

MARINO Mauro Maria - Al Ministro della salute. -

Premesso che:

si apprende dagli organi di stampa che, in data 23 marzo 2014, una donna in stato di gravidanza ha dovuto partorire su una piazzola dell'autostrada A32, lungo la direttrice Torino-Bardonecchia, dopo essere stata dirottata dal reparto di ostetricia dell'ospedale di Susa a quello di Rivoli (entrambi in provincia di Torino);

l'episodio fa seguito alla decisione adottata a fine 2012 da parte dell'Asl To3 di ridurre drasticamente il numero di parti effettuati nel reparto di ostetricia di Susa, causando la diminuzione dell'80 per cento delle partorienti accettate in tale struttura;

l'orientamento di convogliare le pazienti considerate in stato di gravidanza "non fisiologica" presso l'ospedale di Rivoli avrebbe l'intento di ridurre i costi che gravano sulla struttura sanitaria di Susa, smantellandone progressivamente il personale e le attrezzature preposte;

le testimonianze del comitato delle donne che hanno partorito a Susa denunciano, al contrario, di essere state rifiutate dall'ospedale della propria città, pur versando in condizioni non patologiche ma presentando lievi disturbi considerati ordinari nello stato di gravidanza;

il rifiuto di oltre l'80 per cento delle domande di parto da parte dell'ospedale di Susa si aggiunge al declassamento della struttura ad opera della Regione Piemonte, avvenuto nel 2013, e alla chiusura degli ospedali di Avigliana e Giaveno, riconvertiti in poliambulatori e centri di lunga degenza, privando i cittadini di presidi sanitari sempre considerati punti di riferimento vitali per l'intera popolazione della valle di Susa;

il primario del reparto di ostetricia di Rivoli, per far fronte alla crescente preoccupazione espressa dalle famiglie di Susa, ha dichiarato che verranno rivisti i criteri di accettazione delle pazienti, incrementando il numero di casi in cui si potrà partorire a Susa;

in risposta al forte disagio manifestato dall'opinione pubblica e palesato più volte dalla stampa, l'assessore regionale per la sanità, con l'ex sindaco di Susa, dottoressa Gemma Amprino, ed il direttore generale dell'Asl To3, hanno tenuto una conferenza stampa in data 16 gennaio 2013, per rassicurare la popolazione valsusina sull'annosa questione. In tale occasione è stato dichiarato che "il piano di organizzazione dell'Asl comprenderà il mantenimento delle attuali strutture, incluso il punto nascite, e il rafforzamento di alcuni reparti". In particolare, detti rappresentanti del territorio hanno sottolineato "la necessità di mantenere il punto nascite in quanto situato al centro di ben 37 Comuni afferenti all'attuale distretto sanitario di Susa con una popolazione di 90.000 residenti collocati in modo dispersivo". "Una situazione - hanno dichiarato inoltre - che ha convinto la Regione della necessità di mantenere il presidio, garantendo una forte sinergia operativa tra Susa e Rivoli, essendo fra l'altro entrambi i comuni appartenenti alla medesima struttura di Ostetricia-Ginecologia",

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo intenda intraprendere iniziative concrete di competenza per evitare il progressivo smantellamento di una struttura sanitaria essenziale per il territorio della val di Susa e per l'intero Piemonte, garantendo inoltre il posto di lavoro a centinaia di risorse operanti nell'ospedale di Susa;

se intenda intraprendere azioni volte a dar seguito a quanto annunciato dall'assessore regionale per la sanità, dal sindaco di Susa e dal direttore generale della Asl To3 sul potenziamento del punto nascite di Susa, necessario al mantenimento della sicurezza e della qualità della vita dei cittadini valsusini.