Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 2-00167

Atto n. 2-00167

Pubblicato il 12 giugno 2014, nella seduta n. 261

MINZOLINI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri della difesa e dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

da quanto si apprende da un articolo pubblicato sul "Corriere della Sera" del 26 maggio 2014, il capo di Stato maggiore Giuseppe De Giorgi afferma che la Marina militare è in emergenza contabile non avendo più disponibilità finanziarie sui propri fondi;

De Giorgi sostiene che la ragione di tale emergenza contabile è il taglio di bilancio (alla voce "bilancio investimenti") deciso dal Governo con la legge di stabilità per il 2014 (legge 27 dicembre 2013, n. 147), affermando che i 4 miliardi ivi previsti non sarebbero sufficienti a garantire il rinnovo e la manutenzione delle navi attualmente in possesso della Marina militare, occorrendo ulteriori 7 miliardi affinché la Marina possa continuare a svolgere le proprie attività istituzionali;

inoltre il capo di Stato maggiore della Marina afferma che, in assenza di tali nuovi investimenti, verrà meno l'obbligo della Marina militare di assolvere ai propri doveri istituzionali e militari per palese inadeguatezza delle dotazioni tattiche;

egli lascia intendere che, per far fronte alle esigenze dei nuovi investimenti (e dunque all'acquisto di nuove navi, armamenti e sistemi d'arma), avrebbe autonomamente rimodulato le voci del bilancio 2014, coniugando le esigenze di riduzione della spesa ed il mantenimento degli investimenti, attraverso un'autonoma scelta di drastica riduzione (azzeramento) delle voci di bilancio relative alla spese correnti e dunque alla gestione ordinaria, ivi incluse tutte le spese per i consumi intermedi, provocando quindi drastiche riduzioni dei beni e servizi destinati alle ordinarie attività del personale della Marina militare;

ove ciò fosse confermato, sarebbe preoccupante il peggioramento delle qualità di vita lavorativa del personale militare, imbarcato e non, oltre alle evidenti ripercussioni che tale situazione determinerebbe in capo a tutte le piccole e medie aziende che sono attuali fornitrici della Marina, in quanto o non vedrebbero più soddisfatte le loro pretese a fronte di prestazioni già contrattualizzate e/o già rese (per mancanza di fondi sui relativi capitoli di bilancio), o subirebbero la riduzione di ordinativi di beni primari per la Marina (ciò a scapito sia del personale dipendente che delle imprese fornitrici) ingenerando crisi economico-finanziarie che porterebbero inevitabilmente alla chiusura o al fallimento di molte aziende e alla creazione di ulteriore disoccupazione in un momento di estrema crisi lavorativa in Italia,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza della situazione attuale in cui versa la Marina militare, con particolare riferimento ai tagli di bilancio paventati dal capo di Stato maggiore;

quali siano state le decisioni in merito alle scelte di bilancio della Marina militare relativamente ai tagli intervenuti (per quantità e tipologia di voce scelta);

quali siano state le scelte d'investimento effettuate nel 2014, siglate o concordate sotto forma di impegno futuro all'acquisto e i loro impatti sugli impegni di spesa, riferiti all'esercizio corrente;

se risponda al vero il fatto che il costo dell'operazione "Mare nostrum" includa anche la spedizione effettuata dalla portaerei "Cavour" nel continente africano, per non meglio precisate esigenze commerciali, e la lista delle società beneficiarie;

se il Governo intenda promuovere iniziative a fronte di quanto dichiarato dal capo di Stato maggiore della Marina nell'articolo citato, per le ripercussioni che le dichiarazioni di prossima inoperatività della forza armata hanno avuto ed avranno nello scenario internazionale.