Pubblicato il 31 luglio 2003
Seduta n. 456
MODICA, DATO. - Ai Ministri per i beni e le attività culturali, delle infrastrutture e dei trasporti, dell'interno e dell'ambiente e della tutela del territorio. -
Premesso che:
il pittoresco borgo marinaro di Acitrezza, sulla costa orientale della Sicilia, a pochi chilometri a nord di Catania, è noto come luogo in cui è ambientato il capolavoro verista “I Malavoglia” di Giovanni Verga e come località in cui hanno avuto luogo le riprese cinematografiche del famoso film “La terra trema”, girato da Luchino Visconti su trama tratta dal romanzo verghiano;
si stagliano grandiose nel mare di Acitrezza alcune tipiche formazioni laviche di origine vulcanica (l’isola “Lachea”, di proprietà dell’Università di Catania, e i tre grandi “faraglioni” conici) di grande interesse naturalistico e paesaggistico, legate da antica leggenda popolare alla storia omerica del ciclope Polifemo, tanto che la costa prende il nome di “Riviera dei Ciclopi”;
l’area marina dell’isola Lachea e dei faraglioni è stata dichiarata Area Marina Protetta (denominata “Riserva Marina Isola dei Ciclopi”), ed è quindi sottoposta a particolare tutela per preservarne le caratteristiche uniche, sia naturalistiche che paesaggistiche, permettendone peraltro una fruizione da parte dei cittadini del luogo e dei turisti rispettosa dell’ambiente;
per la bellezza dei luoghi, Acitrezza e tutta la Riviera dei Ciclopi sono meta, da oltre un secolo, di turismo locale, nazionale e internazionale, di turismo nautico e di villeggiatura estiva;
l’economia di Acitrezza è fondata, oltre che sul turismo, sul suo grande porto peschereccio e sull’importante mercato ittico che vi si svolge ogni notte con la partecipazione di operatori locali, regionali ed extraregionali;
da circa venticinque anni, in corrispondenza con l’espansione della nautica da diporto e degli altri sport nautici amatoriali (canoa, vela, diving, etc), e fino al 2002, hanno trovato posto nel porto di Acitrezza, su concessione demaniale, due pontili estivi per ormeggiare natanti da diporto e un’area a terra per il ricovero, anche invernale, di piccole barche a vela (derive);
il Circolo nautico Lachea, fondato nel 1974, ha gestito in concessione, ininterrottamente dal 1980, uno dei due pontili estivi e l’area a terra per ormeggiare e ricoverare i natanti dei soci del circolo, potendo così svolgere, in autofinanziamento, un’intensa attività sportiva amatoriale e dilettantistica in campo nautico;
il Circolo nautico Lachea ha ottenuto successi sportivi sempre più lusinghieri nella vela e in altri sport nautici in campo regionale e, inoltre, ha avviato un programma di avviamento dei bambini agli sport della vela e della canoa (corsi C.A.S.), svolto gratuitamente, in accordo con le scuole elementari, anche nel periodo scolastico;
il secondo pontile estivo è stato ininterrottamente gestito, per oltre vent’anni, dal Club Thalatta s.r.l.;
i due pontili permettevano di ormeggiare in estate circa 200 barche in mare e di tenerne altre 40 a terra, pronte per il rapido calo in mare mediante la gru del Club Thalatta;
presso il Circolo Lachea e il Club Thalatta trovavano lavoro, ancorché stagionale, maestranze per la manutenzione dei pontili, per la sorveglianza delle barche ormeggiate, per gli interventi di riparazione degli scafi e dei motori;
tra i due pontili trovava posto, dal 1998 in poi, anche un attracco per un piccolo traghetto turistico per minicrociere diurne e notturne lungo la Riviera dei Ciclopi, gestito dalla ditta ISMAR;
tutta l’economia di Acitrezza riceveva beneficio dall’attività intensa dei pontili estivi e del traghetto per l’affluenza dei turisti, dei proprietari delle barche ormeggiate, dei loro ospiti e le conseguenti necessità di beni e servizi (ristorazione, materiali tecnici nautici, vestiario, etc.);
considerato che:
la Capitaneria di Porto di Catania, con “avviso al pubblico” del 13 febbraio 2002, ha avviato un procedimento ad evidenza pubblica (gara) per il rilascio di concessioni demaniali lungo la banchina del porto di Acitrezza per la collocazione di ben sette pontili destinati alla nautica da diporto sulla base di uno schema programmatico approvato dall’Assessorato Regionale al territorio e all’ambiente;
durante il complesso svolgimento della gara si evidenziavano innanzitutto forti limiti tecnici dello schema programmatico, in quanto i sette pontili previsti avrebbero gravemente ostacolato le manovre della flotta peschereccia residente nel porto di Acitrezza (come da secca, ufficiale diffida degli armatori e comandanti della marineria di Acitrezza, prot. n. 1784 del 27/1/03); avrebbero ridotto gli spazi di ormeggio gratuito a disposizione delle barche dei pescatori residenti ad Acitrezza e dei natanti di sorveglianza dell’Area Marina Protetta; avrebbero reso meno sicuri le manovre e gli ormeggi dei natanti da diporto a causa degli spazi ridotti e del diverso orientamento dei nuovi pontili rispetto all’onda diretta e di risacca prevalente, oltre ad impedire di fatto l’attività amatoriale negli sport nautici;
tali limiti tecnici furono a suo tempo evidenziati dal Genio Civile Opere Marittime con note n. 3884 del 19/4/02 e n. 2149 del 27/2/03, e sono ora definitivamente dimostrati anche dalla relazione tecnica in data 18 giugno 2003 firmata dal capitano Domenico Pellegrino (perito navale C.C.I.A di Reggio Calabria, C.T.U. del Tribunale di Reggio Calabria);
nel corso della gara, a domande già presentate, la Capitaneria di Porto ha modificato l’oggetto della gara, riducendo da sette a quattro i pontili da collocare a seguito di autorizzazione dell’Assessorato Regionale al territorio e all’ambiente, il che dava origine ad alcuni ricorsi in via giurisdizionale per illegittimità degli atti, ancora in corso di definizione avanti ai TAR aditi;
la nuova disposizione dei quattro pontili, pur parzialmente risolvendo i problemi degli spazi di manovra per i pescherecci e per i natanti da diporto, non risponde alle esigenze di sicurezza per l’orientamento trasversale dei natanti ormeggiati rispetto all’onda prevalente proveniente dalla bocca del porto e per la mancanza di spazi e strutture di alaggio rapido a terra in caso di mareggiate estive; riduce gli spazi a disposizione dei pescatori residenti; riduce drasticamente (di oltre la metà) il numero degli ormeggi disponibili per i diportisti; impedisce definitivamente l’uso dell’unico alaggio pubblico presente nel porto, con la conseguente impossibilità di mettere in mare le derive per la vela amatoriale e agonistica e i gommoni su carrello trainato portati dai turisti;
il Comune di Acicastello, di cui Acitrezza è una frazione, non solo è rimasto estraneo alla redazione del piano portuale ma, nelle fasi preliminari della gara, non è mai stato sentito, tranne che nella conferenza dei servizi che si tenne a Catania il 10 aprile 2001, peraltro ridotta ad una mera valutazione preliminare e comunque conclusasi senza alcuna approvazione di un progetto definitivo, nonostante che l’amministrazione comunale sia titolare di competenze in materia urbanistica ed edilizia e le spetti la vigilanza su qualunque attività di trasformazione del territorio, anche demaniale, e non limitato alla terraferma, ma esteso alle zone marine in contiguità della costa abitata;
nell’unica seduta di aggiornamento della precedente conferenza dei servizi, svoltasi il 25/3/03 con la partecipazione del sindaco di Acicastello, il dott. Michele Toscano, il Comune esprimeva per iscritto (prot. n. 6585 del 27/3/03) il proprio parere assolutamente negativo sulla definizione della gara, motivandolo con grande accuratezza e precisione, e concludeva evidenziando l’opportunità che tutta la problematica venisse “riesaminata ex novo escludendo, allo stato, ingiustificati provvedimenti decisionali forieri di indubbie insorgenti contestazioni, sia sotto il profilo amministrativo che giurisdizionale”;
qualche settimana dopo il dott. Toscano cadeva vittima, insieme ad altri inermi cittadini di Acicastello, di un folle sparatore, come riportato con grande risalto da tutta la stampa nazionale, e quindi, da allora, il Comune di Acicastello è commissariato;
nonostante tutto ciò, la Capitaneria di Porto rilasciava, il 1º luglio 2003, tre delle quattro nuove concessioni per i pontili (e, in seguito, anche la quarta), con atti già impugnati davanti ai tribunali amministrativi, escludendo definitivamente dall’uso del porto il Circolo Nautico Lachea e ogni attività sportiva nautica amatoriale;
a fine luglio 2003, quindi, i quattro nuovi pontili sono parzialmente installati o in corso di installazione, con pregiudizio per la sicurezza nautica e per gli sport nautici amatoriali, comunque con grande ritardo rispetto all’inizio della stagione estiva e con rischi per il protrarsi di una situazione di incertezza dovuta ai ricorsi amministrativi pendenti, il che ha causato forti malumori negli operatori commerciali e turistici di Acitrezza, che vedono in pericolo la loro stessa sussistenza economica, oltre a forti preoccupazioni per la situazione lavorativa delle maestranze impegnate negli anni passati,
si chiede di sapere:
se la ricostruzione dei fatti, così come esposta dall’interrogante, corrisponda a quanto risulta ai Ministri in indirizzo;
se il Ministro per i beni e le attività culturali non ritenga di poter intervenire, nelle forme che riterrà più opportune, per garantire la continuità delle attività sportive nautiche condotte dal Circolo nautico Lachea e, in particolare, dei corsi di avviamento allo sport che costituiscono un aspetto importante e strategico per la diffusione e la crescita dello sport nel nostro Paese;
se il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti non ritenga di poter intervenire, nella forme che riterrà più opportune, per garantire l’agibilità del porto di Acitrezza ai fini della pesca, del turismo e degli sport nautici, nonché la sicurezza di tutti i natanti ormeggiati o in manovra;
se il Ministro dell’interno non ritenga di poter intervenire, nelle forme che riterrà più opportune, per garantire il rispetto delle prerogative del Comune di Acicastello in termini di vigilanza urbanistica, anche dell’area portuale, della frazione di Acitrezza, e del diritto dei cittadini residenti ad Acitrezza di utilizzare gratuitamente il porto per le proprie imbarcazioni da lavoro;
se il Ministro dell’ambiente e per la tutela del territorio non ritenga di poter intervenire, nelle forme che riterrà più opportune, per garantire il miglior supporto logistico portuale ai mezzi dell’Area Marina Protetta “Riserva Marina Isola dei Ciclopi”.