Pubblicato il 27 maggio 2014, nella seduta n. 248
CASTALDI , MOLINARI , GIROTTO - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
il Ministero dell'economia e delle finanze è titolare del 4,34 per cento del capitale di ENI SpA e per il tramite di Cassa depositi e prestiti (partecipata all'80,10 per cento dal Ministero), di un ulteriore 25,76 per cento;
il Ministero, inoltre, è titolare del 30,2 per cento del capitale di Finmeccanica SpA;
le quote sopra indicate determinano una situazione di sostanziale controllo delle due società partecipate;
in occasione dell'assemblea degli azionisti di Eni SpA dell'8 maggio 2014, chiamata ad approvare il bilancio di esercizio 2013 e a deliberare circa il conseguente rinnovo dell'organo amministrativo per scadenza di mandato (e sui cui nomi designati sono state già espresse dagli interroganti stessi forti riserve), gli azionisti Ministero dell'economia e delle finanze e Cassa depositi e prestiti hanno formalmente chiesto la convocazione, anche in sede straordinaria, dell'assemblea per "discutere e deliberare in merito alla proposta di introdurre nello Statuto sociale una apposita clausola in materia di requisiti di onorabilità e connesse cause di ineleggibilità e decadenza dei componenti il Consiglio di Amministrazione";
analogo invito è stato rivolto agli azionisti di Finmeccanica per l'assemblea di approvazione del bilancio 2013, prevista in prima convocazione il 9 maggio ed in seconda il 15 maggio 2014;
considerato che:
nella risoluzione approvata l'8 aprile 2014 (Doc. XXIV n. 26) dalla 10ª Commissione permanente del Senato (industria, commercio, turismo) a conclusione dell'esame dell'affare assegnato (n. 282) sui risultati delle principali società direttamente o indirettamente partecipate dallo Stato, con particolare riferimento ai settori di interesse della Commissione, è stato chiesto al Governo, tra l'altro, di rispettare nella definizione delle liste i requisiti di onorabilità, oltre a quelli di professionalità, indicati nella mozione sui criteri di nomina, approvata il 19 giugno 2013 dal Senato (1-00060, testo 4);
la direttiva ministeriale del 24 giugno 2013, in ordine all'adozione di criteri e modalità per la nomina dei componenti degli organi di amministrazione e di politiche per la remunerazione dei vertici aziendali delle società controllate direttamente o indirettamente dal Ministero, prevede, tra l'altro, che "Nella procedura di selezione e valutazione dei diversi profili di soggetti, non dipendenti dell'amministrazione azionista o vigilante, idonei a ricoprire le cariche negli organi societari in scadenza nelle società direttamente controllate, il dipartimento del Tesoro dovrà tener conto dei seguenti elementi: presenza dei requisiti di eleggibilità già previsti dalla legge, dagli statuti ovvero da direttive del Ministro; comprovata professionalità ed esperienza in ambito giuridico, finanziario o industriale; assenza di conflitti di interesse, anche in riferimento ad eventuali cariche in società concorrenti";
nell'allegato alla direttiva, rispetto ai requisiti di onorabilità necessari per ricoprire le cariche, viene evidenziato che "la sentenza di applicazione della pena ai sensi dell'articolo 444 del codice di procedura penale è equiparata alla sentenza di condanna";
nella relazione illustrativa degli azionisti per la modifica statutaria viene sottolineato che "gli azionisti Ministero dell'economia e delle finanze e Cassa depositi e prestiti SpA, nel presentare tale proposta, invitano il Consiglio di amministrazione della Società a formulare l'ordine del giorno dell'Assemblea chiamata ad approvare il bilancio dell'esercizio 2013, in modo tale che l'argomento di parte straordinaria concernente l'introduzione nello Statuto sociale della clausola sopra indicata venga trattato prima di quello di parte ordinaria concernente il rinnovo del Consiglio di amministrazione. In tale ambito, si ritiene opportuno che la presente proposta venga evidenziata anche in relazione al processo di presentazione delle liste per la nomina del nuovo Consiglio di amministrazione, al fine di consentire ai soci di valutare le conseguenze in termini di eleggibilità e di decadenza derivanti dalla eventuale approvazione della stessa clausola statutaria. Gli azionisti Ministero dell'economia e delle finanze e Cassa depositi e prestiti SpA affidano inoltre al Consiglio di amministrazione della Società il compito di individuare la collocazione più idonea da dare alla clausola sopra indicata, in modo che quest'ultima si inserisca in modo organico nell'ambito dello Statuto sociale";
sempre nella medesima relazione di cui sopra, viene evidenziato il fatto che "qualora la clausola statutaria sopra indicata dovesse essere approvata da parte dell'Assemblea, l'azionista Ministero dell'economia e delle finanze invita altresì il Consiglio di Amministrazione della Società ad adeguare le policy di Gruppo ai principi in essa contenuti, secondo le modalità ritenute più idonee" e che "le modifiche statutarie proposte non attribuiscono il diritto di recesso in capo ai Soci che non dovessero concorrere alla relativa approvazione, non integrando gli estremi di alcuna delle fattispecie di recesso individuate dall'articolo 2437 codice civile";
considerato inoltre che:
l'assemblea di ENI SpA, come si può leggere nel comunicato ufficiale "con riferimento al punto 4 all'ordine del giorno, relativo alle modifiche dell'art. 17.3 dello Statuto di Eni SpA e all'introduzione del nuovo art. 17-bis riguardanti i requisiti di onorabilità e connesse cause di ineleggibilità e di decadenza degli Amministratori, non ha approvato la proposta presentata";
anche l'assemblea degli azionisti di Finmeccanica SpA, come rileva il quotidiano "il Fatto Quotidiano" del 15 maggio 2014, "riunita per approvare il bilancio 2013 (chiuso con il ritorno all'utile di 74 milioni) e nominare il nuovo consiglio d'amministrazione, ha bocciato l'inserimento nello statuto dei requisiti di onorabilità sollecitati dal ministero dell'Economia. (...) la modifica proposta dall'azionista di riferimento, il Tesoro, non è passata perché non è stato raggiunto il quorum del 75 per cento dei presenti fissato dallo statuto. Non è bastato, quindi, che il 66,1 per cento del capitale rappresentato in assemblea si sia espresso a favore (32,37 per cento i voti contrari, mentre lo 0,58 per cento si è astenuto e lo 0,95 per cento non ha partecipato al voto)",
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo intenda, ed in quali termini, riproporre l'introduzione nello statuto sociale di Eni SpA e di Finmeccanica SpA, oltre che di tutte le società partecipate quotate in borsa, nelle quali ha il controllo azionario di fatto, di un'apposita clausola in materia di requisiti di onorabilità e connesse cause di ineleggibilità e decadenza dei componenti il consiglio di amministrazione;
se ritenga di dover invitare i componenti designati nei consigli di amministrazione delle società partecipate, quotate in borsa, a farsi carico della riproposizione della norma bocciata nei relativi statuti societari;
se intenda adottare una comunicazione formale di dissenso dalle decisioni assunte dalle assemblee di Eni SpA e Finmeccanica SpA relativamente alle indicazioni di introdurre negli statuti un'apposita clausola in materia di requisiti di onorabilità e connesse cause di ineleggibilità e decadenza dei componenti del consiglio di amministrazione.