Pubblicato il 27 maggio 2014, nella seduta n. 248
CASALETTO , ROMANI Maurizio , BENCINI , ORELLANA - Al Ministro della salute. -
Premesso che l'endometriosi è una patologia che compromette la salute della donna con effetti psicofisici spesso debilitanti. Si tratta di una malattia cronica e complessa in cui il tessuto che riveste la parte interna dell'utero (endometrio) viene a trovarsi in sedi anomale. Il tessuto endometriale impiantato fuori sede subisce gli stessi influssi ormonali di quello che correttamente riveste la cavità dell'utero proliferando, sfaldandosi e sanguinando ciclicamente. Pur essendo una delle patologie più frequenti e più studiate in campo ginecologico, rimane ancora oggi una malattia la cui causa non è stata del tutto chiarita, anche se negli anni sono state elaborate diverse teorie;
considerato che, sulla base dei dati dell'Associazione italiana endometriosi, in Europa il valore delle ore lavorative perse a causa della malattia ammonta a ben 30 miliardi di euro all'anno; a soffrirne è una percentuale tra il 10 e il 17 per cento delle donne in età fertile, cioè 14 milioni di persone in Europa, di cui 3 milioni in Italia;
rilevato che:
le donne colpite dalla malattia restano non esenti dal ticket, e sono quindi costrette a pagare esami, visite e farmaci, spendendo circa 1.500 euro all'anno;
il Parlamento europeo, con dichiarazione scritta n. 30 del 2004, ha invitato i Governi nazionali degli Stati membri a promuovere giornate nazionali dell'endometriosi, e la Commissione europea ad inserire la prevenzione dell'endometriosi nei programmi d'azione comunitari per la salute pubblica, in modo da incrementare la ricerca delle cause, la prevenzione e la cura;
il 18 gennaio 2006 la 12ª Commissione permanente (Igiene e sanità) del Senato ha approvato la relazione conclusiva dell'indagine conoscitiva "Sul fenomeno dell'endometriosi come malattia sociale". Sono stati individuati come obiettivi prioritari percorsi di esenzione per la fruizione di trattamenti farmacologici, in particolare per le terapie croniche, e un grado di invalidità rientrante nella legge n. 104 del 1992, nei casi di grave compromissione dello stato di salute della paziente;
ritenuto che, a parere degli interroganti:
occorre agire presso l'Agenzia italiana del farmaco per l'estensione della casistica già contemplata dalla nota 51, che attualmente prevede che, per alcune patologie tra cui l'endometriosi, il costo degli ormoni della categoria dei fattori di rilascio sia a carico del Servizio sanitario nazionale;
è necessario promuovere giornate nazionali dell'endometriosi e inserire la prevenzione dell'endometriosi nei programmi d'azione comunitari per la salute pubblica,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo, per quanto di competenza, intenda offrire strumenti per una diagnosi corretta e precoce anche attraverso corsi di approfondimento rivolti a medici e alle categorie interessate;
se non si ritenga prioritario inserire l'endometriosi tra le malattie croniche ed invalidanti;
se non si possa ottenere l'esenzione dal pagamento dei farmaci per la fruizione di trattamenti quanto mai necessari e spesso onerosi.