Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01196

Atto n. 3-01196

Pubblicato il 28 luglio 2003
Seduta n. 451

BEDIN, GIARETTA. - Ai Ministri degli affari esteri e del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

sono numerosi i bambini cittadini bielorussi od ucraini, figli di chi ha subito direttamente le conseguenze drammatiche dello scoppio della centrale nucleare di Cernobyl, oggi contagiati, sia per discendenza dai genitori sia dagli alimenti (patate, cetrioli, ecc.) che si producono in terreni ancora contaminati;

molte famiglie italiane accolgono da almeno 15 anni, per un periodo di uno o due mesi, minori provenienti dall’area di Cernobyl per poter dare loro, oltre al calore di una famiglia – specie a quelli che vivono in orfanotrofio – anche la possibilità di diminuire, con il cambiamento di area territoriale e con la sola cura elioterapica, la qualità di cesio presente nel loro organismo ed abbassare i valori tiroidei a limiti accettabili, al fine di evitare futuri fenomeni tumorali;

in provincia di Padova ci sono due progetti autorizzati dal Comitato Minori Stranieri in data 26 giugno 2003: il primo è del Comune di Abano Terme, che conta un gruppo di 69 minori più quattro accompagnatori per un soggiorno di un mese; il secondo è del Comune di Torreglia, con un gruppo di 10 minori più un accompagnatore per un soggiorno di due mesi; tutti i ragazzi vivono all’interno dell’orfanotrofio di Zitkovicy (Gomel) in Bielorussia. A questi Comuni capofila si sono aggiunti, per adesione, i Comuni di Rubano, Mestrino, Cervarese Santa Croce, Montegrotto Terme, Pontelongo, Brugine, Codevigo, in quanto famiglie residenti in tali Comuni accolgono uno dei minori ricompresi nei due progetti;

considerato che:

in tutti questi anni gli arrivi sono sempre avvenuti con regolarità e nei tempi previsti, pur nelle difficoltà operative a causa del numero consistente dei minori interessati; tali difficoltà sono state superate sia grazie al Comitato Minori Stranieri presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per il rilascio del nulla osta all’ingresso in Italia, sia grazie alle Ambasciate d’Italia a Minsk e a Kiev, per la concessione del visto all’espatrio;

al contrario, i trasferimenti in Italia di bambini bielorussi programmati nelle giornate del 29 e 30 giugno 2003 sono stati forzatamente spostati di data, in quanto i responsabili dell’orfanotrofio di Zitkovicy non hanno ricevuto in tempo dall’Ambasciata italiana a Minsk i visti per l’espatrio. Per la sola agenzia incaricata dei viaggi dei bambini ospiti in provincia di Padova questo ha comportato la riprogrammazione dei voli di 450 passeggeri delle giornate del 29 e 30 giugno 2003 e, complessivamente, di 1.300 minori bielorussi nella settimana dal 30 giugno al 4 luglio 2003, per lo slittamento generale dei trasferimenti dei bambini in Italia;

nella tarda mattinata di sabato 28 giugno, alla luce delle risposte negative acquisite a Minsk, i responsabili padovani dell’ospitalità hanno dovuto, d’intesa con l’Agenzia di viaggio “Travel Days Italy” di Bergamo, spostare il volo che interessava i due progetti dal giorno 30 giugno al giorno 7 luglio 2003, riuscendo fortunatamente ad evitare il pagamento di una penale, in quanto il viaggio aereo è pagato dalla famiglia ospitante o dal Comune di residenza di quella famiglia;

preso atto della seguente cronologia, segnalata agli interroganti da parte di amministratori comunali ed associazioni della provincia di Padova:

14-04-2003: lettera di invito a minori con dichiarazione garanzia dei due progetti dei Comuni di Abano Terme e di Torreglia;

12-05-2003: dichiarazione dell’Ambasciata che i 79 minori e i due accompagnatori (somma dei due progetti) sono in possesso dell’autorizzazione all’espatrio da parte dei genitori o di chi ha patria potestà;

24-06-2003: il direttore dell’orfanotrofio di Zitkovicy si reca all’Ambasciata per il ritiro dei visti per l’espatrio, che risultavano non ancora disponibili e che sarebbero stati consegnati venerdì 27 giugno 2003;

26-06-2003: il vice sindaco del Comune di Torreglia riceve assicurazione telefonica dall’Ambasciata che il lavoro per i visti si sta concludendo, in modo da consegnarli nel pomeriggio del giorno 27;

26-06-2003: arrivo all’Ambasciata del nulla osta del Comitato Minori Stranieri di Roma per i due progetti relativi alla provincia di Padova;

27-06-2003: un collaboratore del direttore dell’orfanotrofio di Zitkovicy (distante 4 ore di auto) si presenta all’ufficio visti per il ritiro dei passaporti con visto, ma alle ore 18 locali gli viene detto che i visti non sono ancora pronti, e non riceve nessuna assicurazione circa la disponibilità in funzione delle date dei voli già programmati e a conoscenza dell’Ambasciata (domenica 29, ore 3 locali, e lunedì 30, ore 3 locali);

28-06-2003: il vice sindaco di Torreglia, anche a nome del Comune di Abano, interessa del problema il Ministero degli affari esteri – unità di crisi – nel tentativo di risolvere il problema; viene stabilito un ponte telefonico tra il Comune di Torreglia e un funzionario dell’Ambasciata di Minsk; dal colloquio emerge che i visti non erano disponibili, che nella giornata di lunedì 30 sarebbero stati consegnati i visti dei minori che dovevano partire il 29, mentre non si potevano fare previsioni per i visti dei ragazzi in partenza il 30, anche se ciò sarebbe avvenuto in successione;

valutato che:

questi minori vengono in Italia nell’ambito di progetti solidaristici e, proprio perché rientrano in questo ambito, hanno diritto ad una tutela particolare, che è quella del Comitato Minori Stranieri;

il Comitato Minori di Roma afferma che quest’anno i nulla osta sono stati rilasciati in anticipo sugli anni precedenti; era accaduto anche nello stesso giorno di partenza, pur di favorire l’azione umanitaria delle famiglie italiane;

le Ambasciate interessate avevano sempre fatto fronte, in precedenza, alla necessità di rilasciare a questi visti lavorando in orario straordinario, sabato e domenica compresi;

conoscendo il fine umanitario di questi visti e l’urgenza del loro rilascio risulta incomprensibile che non si sia operata la scelta di lavorare in orario straordinario nella giornata di sabato 28 giugno;

considerati:

i danni morali subiti dai minori, che aspettavano con ansia la partenza per l’Italia, e dalle famiglie italiane, che li aspettavano ormai da mesi e non vedevano l’ora di poterli abbracciare;

i danni fisici per i ragazzi, che hanno visto ridotta la loro permanenza in Italia di quattro giorni su un periodo di un mese;

i danni economici per gli organizzatori, per la cancellazione dei programmi di animazione, incontri, gite e per la riprogrammazione dei controlli sanitari già prenotati,

gli interroganti chiedono di sapere:

quali interventi e decisioni si intenda assumere a fronte di quanto accaduto;

se il personale distaccato in Ambasciata a Minsk sia o meno dimensionato alle necessità operative;

quali siano per il futuro le prospettive di tutela che si intende dare agli enti proponenti e a tutte le famiglie ospitanti;

se non sia necessario attivare una procedura specifica invece di trattare questi minori alla stessa stregua di chi richiede un semplice visto turistico.