Atto n. 4-02144

Pubblicato il 6 maggio 2014, nella seduta n. 241

MUNERATO , BELLOT , STEFANI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che:

nel periodo 2010-2014 eventi alluvionali di estrema gravità hanno colpito il territorio del Veneto, provocando ingenti danni a persone e cose ed evidenziando un grado elevato di sofferenza idraulica nel territorio regionale;

ai danni da alluvioni si sono aggiunti i danni provocati dalle precipitazioni nevose del 2014, che soprattutto nella provincia di Belluno hanno avuto un carattere straordinario distruggendo tetti di abitazioni, funivie e rifugi e provocando valanghe e frane sulle strade del territorio provinciale;

a seguito degli eventi meteorologici avversi, con risorse statali e regionali, sono stati messi in atto interventi di ricostruzione del territorio che tuttavia non hanno risolto i problemi di fondo;

ai fini della prevenzione e la messa in sicurezza del proprio territorio, la Regione Veneto ha predisposto il "Piano delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico", in data 30 marzo 2011, e lo ha trasmesso al Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri;

esso prevede una spesa complessiva di 2.731.000 euro, da destinare alla realizzazione di bacini di laminazione, al consolidamento di argini, alla ripresa di frane, eccetera, di cui 402 milioni per opere in corso di esecuzione, 600 per interventi già cantierati ma ancora da finanziare, 822 milioni per opere in corso di progettazione o in programma e 908 milioni per il completamento del piano; a tali spese si deve aggiungere quella di 475 milioni di euro per i danni alle opere idrauliche provocate dalle alluvioni;

il piano si propone come modello operativo nazionale e come esperienza di laboratorio da imitare anche da parte di altre Regioni, ma che, ai fini della sua attuazione, occorre implementare con l'allentamento dei vincoli del patto di stabilità interno e con l'esclusione dal patto delle spese sostenute dalla Regione per gli interventi correlati al dissesto idrogeologico, nonché con l'assegnazione di ulteriori risorse da parte dello Stato;

infatti, il complesso delle spese necessarie per la messa in sicurezza del territorio regionale ammonta a 3.207 milioni di euro, di cui 2.800 milioni ancora da finanziare, cifra elevatissima, cui non si può far fronte con le sole risorse regionali;

il presidente della Regione Veneto ha posto in evidenza il problema al Presidente del Consiglio dei ministri, rilevando anche come, secondo i dati 2010 forniti dal Ministero dell'economia e delle finanze, a fronte di un gettito fiscale regionale di 73 miliardi di euro, è corrisposto un ammontare di spese pubbliche sul territorio regionale pari a circa 52 miliardi di euro, con un residuo fiscale che in termini assoluti raggiunge i 21 miliardi di euro,

si chiede di sapere quali interventi urgenti il Governo intenda adottare per far fronte, anche con impegni pluriennali, alle necessità di finanziamento del "Piano delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico" della Regione Veneto.