Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00923

Atto n. 3-00923 (in Commissione)

Pubblicato il 29 aprile 2014, nella seduta n. 238

AMATI - Ai Ministri della salute e dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

il Servizio sanitario nazionale provvede a rimborsare ai farmacisti le ricette mutuabili evase;

secondo quanto indicato dalle associazioni di categoria, delle circa 18.000 farmacie esistenti sul territorio italiano, 3.000 sono in grave difficoltà finanziaria, 600 già sull'orlo del fallimento. Una situazione drammatica, complicata dai ritardi nei pagamenti dei rimborsi alle farmacie da parte delle Regioni, a fronte di una distribuzione intermedia che dalle farmacie, invece, esige il pagamento delle forniture in tempi brevi;

nel periodo gennaio-settembre 2013 le ricette sono state oltre 455 milioni, una media di 7,64 ricette per ciascun cittadino. Le confezioni di medicinali erogate a carico del SSN sono state oltre 834 milioni, con un aumento del 2,4 per cento rispetto ai primi 9 mesi del 2012. Ogni cittadino italiano, in media, ha ritirato in farmacia14 confezioni di medicinali a carico del SSN;

secondo un'indagine Censis del 2012, più di 9 milioni di italiani hanno dichiarato di non avere potuto accedere, per ragioni economiche, alle prestazioni sanitarie di cui avevano bisogno; dalla stessa indagine emerge che in Italia l'indice di vecchiaia ha raggiunto il 144 per cento nel 2011, al secondo posto in Europa, dopo la Germania; gli anziani non autosufficienti sono attualmente 2,1 milioni e si prevede che nel 2030 saranno 3,5 milioni, con un forte aumento della popolazione degli ultra 65enni: dal 30 per cento della popolazione del 2005 al 62 per cento del 2030;

la Corte costituzionale ha osservato che "sotto il profilo funzionale, i farmacisti sono concessionari di un pubblico servizio" (sentenza n. 448 del 2006) e che tale servizio è "preordinato al fine di assicurare una adeguata distribuzione dei farmaci, costituendo parte della più vasta organizzazione predisposta a tutela della salute" (sentenza n. 430 del 2007);

considerato che:

un'attività imprenditoriale con siffatte caratteristiche, che svolge un servizio di interesse pubblico estremamente importante, dovrebbe poter scontare in tempi rapidi i crediti accumulati dai ritardati pagamenti;

da decenni operano in Italia pochissime società finanziarie intermediarie specializzate in servizi ai farmacisti, che forniscono alle farmacie le risorse finanziarie necessarie alla loro attività;

la complessa situazione in cui versano le finanze pubbliche e regionali rende ancor più necessaria ed urgente la messa in discussione di sovrastrutture finanziarie che vengono stabilmente occupate da alcuni operatori del sistema bancario, unici soggetti beneficiari delle conseguenze economiche del ritardato pagamento del SSN ai farmacisti,

si chiede di sapere:

quali siano i benefici per la comunità dell'attuale meccanismo di rimborso alle farmacie delle ricette mutuabili evase;

se esistano analisi o studi effettuati dai Ministeri, o proposte di modifiche normative, per stabilire un tetto massimo agli interessi sui crediti dello Stato, in favore dell'intermediario finanziario, applicando a base di calcolo il rendimento medio dei titoli pubblici (si veda il rendistato della Banca d'Italia), per il rischio che tali operatori economici sostengono nel finanziare le farmacie.