Atto n. 4-02056

Pubblicato il 15 aprile 2014, nella seduta n. 230

RUVOLO - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. -

Premesso che:

la stampa ha dato notizia l'11 aprile 2014 della brillante operazione condotta dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Siena e dell'Ispettorato repressione frodi che ha portato al sequestro di 300 tonnellate di olio "deodorato" e che ha indagato 35 persone per i reati di frode in commercio e riciclaggio merceologico;

gli ultimi rapporti statistici rivelano dati impressionanti in ordine ai crimini agroalimentari; infatti sono aumentate le frodi alimentari e, parimenti, è aumentata la quantità dei cibi e delle bevande sequestrate perché contraffatte o falsificate, tanto che è possibile affermare che almeno un italiano su 5 è stato vittima di frodi alimentari;

l'olio contraffatto, poi, è diventato davvero un paradosso. Secondo l'ultimo rapporto di Coldiretti, infatti, tantissime truffe si compiono a danno degli italiani, dal momento che dietro la copertura di marchi sedicenti italiani ed etichette fuorvianti, arrivano sulle tavole olii di bassissima qualità, spesso ottenuti attraverso la raffinazione di olii importati. Il procedimento adottato per la contraffazione consiste sostanzialmente nell'importazione di olii grezzi provenienti da Grecia, Spagna, o Tunisia, sfruttando il loro basso costo di produzione; in secondo luogo, dal momento che tali olii risultano essere di infima qualità, vengono miscelati con basse quantità di olii realmente italiani e successivamente "deodorati", cioè trattati attraverso lavaggi chimici, non ammessi per legge per l'olio extravergine, in modo da migliorarne le caratteristiche e correggerne i difetti;

tutto ciò non impatta solamente sull'economia, ma anche sulla salute degli italiani, con l'aggravante che il nostro Paese soffre oggi di risorse sempre più esigue da destinare ai controlli, soprattutto per le merci che viaggiano via mare;

è più che mai urgente, quindi, attivarsi in sede europea per avere norme rigide e stringenti sull'etichettatura, dal momento che molto spesso i prodotti contraffatti sono muniti di molti riferimenti all'origine italiana del prodotto, in modo da rendere graficamente meno evidente (e quindi confondere il potenziale acquirente) l'etichetta sulla quale deve essere obbligatoriamente riportata la dicitura di "miscela " di olii così ottenuta;

questi processi in frode ai consumatori hanno ricadute economiche di grandi dimensioni, poiché i produttori di vero olio made in Italy vengono naturalmente costretti ad una guerra di prezzi al ribasso che non è possibile coniugare con una qualità elevata;

occorrono quindi regole certe sull'etichettatura, dal momento che a livello europeo i termini "qualità" e "provenienza" rimangono ancora concetti confusi, citati all'interno dei vari regolamenti senza un significato univoco,

si chiede di sapere:

quali azioni il Ministro in indirizzo intenda porre in essere al fine di contrastare sempre più il fenomeno delle frodi alimentari;

quali iniziative intenda assumere per aumentare i controlli dei prodotti provenienti dall'estero;

se non ritenga urgente attivarsi in sede europea perché si abbiano normative stringenti sull'etichettatura, affinché i prodotti made in Italy vengano tutelati in tutti i modi possibili, esposti come sono ai pericoli del cambiamento dei metodi di produzione a livello globale.