Atto n. 4-02021

Pubblicato il 8 aprile 2014, nella seduta n. 225
Ritirato

SERRA , PUGLIA , PAGLINI , BOTTICI , MANGILI , MORONESE , BERTOROTTA , AIROLA , GAETTI , ENDRIZZI , MOLINARI , MORRA , LEZZI , SANTANGELO , LUCIDI , CATALFO - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -

Premesso che:

i PAS, percorsi abilitanti speciali, istituiti con decreto ministeriale n. 81 del 2013, hanno avuto in Sardegna un'attivazione parziale che penalizza un numero rilevante di docenti precari, lavoratrici e lavoratori sardi che da anni sostengono in maniera determinante il livello educativo del sistema scolastico regionale;

a fronte degli obblighi in capo alle istituzioni dell'università e dell'AFAM (alta formazione artistica, musicale e coreutica), derivanti dagli atti normativi del Ministero dell'istruzione e dell'università e della ricerca, le due università di Cagliari e Sassari nonché i conservatori di musica di Cagliari e Sassari e l'accademia di belle arti di Sassari non hanno per intero adempiuto le prescrizioni dovute per i percorsi abilitanti in numerose classi di insegnamento;

dalle decretazioni di ammissione da parte della direzione regionale dell'ufficio scolastico regionale della Sardegna, si rileva: la mancata attivazione dei PAS per tutte le classi di abilitazione della scuola dell'infanzia e primaria. Si tratta di 144 candidati per l'infanzia e 106 per la primaria, tutti regolarmente ammessi; la mancata attivazione di determinate classi (esercitazioni aeronautiche, esercitazioni di abbigliamento e moda, esercitazioni di circolazione aerea, esercitazioni di odontotecnica, esercitazioni di portineria e pratica di agenzia, esercitazioni nautiche, laboratorio di chimica e chimica industriale, laboratorio di elettronica, laboratorio di fisica e fisica applicata, laboratorio di informatica gestionale, laboratorio di informatica industriale, laboratorio meccanico-tecnologico, laboratorio tecnologico per l'edilizia ed esercitazioni di topografia, metodologie operative nei servizi sociali, tecnica dei servizi ed esercitazioni pratiche di cucina, tecnica dei servizi ed esercitazioni pratiche di sala bar, tecnica dei servizi e pratica operativa); l'attivazione differita all'anno scolastico 2014/2015 per i PAS di strumento musicale (arpa, chitarra, clarinetto, flauto, percussioni, pianoforte, saxofono, tromba, violino);

in Sardegna sono state giudicate conformi ai requisiti di ammissione 885 domande ai PAS per le varie classi di insegnamento della scuola superiore e 250 per quelle della scuola dell'infanzia e primaria. I numeri complessivi dopo le fasi di riesame, riapertura termini e ricorsi giurisdizionali sono, comprese le ammissioni con riserva, 892 per la scuola superiore e 252 per la scuola dell'infanzia e primaria;

per la scuola dell'infanzia e della primaria non è stato attivato alcun percorso abilitante (100 per cento). I PAS non attivati nella scuola superiore riguardano 125 richiedenti ammessi pari al 18 per cento degli ammessi. I PAS differiti all'anno scolastico 2014/2015 riguardano 35 richiedenti ammessi pari al 4 per cento degli ammessi. Complessivamente oltre il 36 per cento dei lavoratori precari sardi in possesso dei requisiti non potrà abilitarsi all'insegnamento. Più di uno su tre;

sono di particolare rilievo i numeri dei candidati ai PAS non attivati nelle classi di abilitazione C240 (12), C500 (31), C510 (20), C520 (13). Dall'analisi della normativa si rileva che non potrebbero essere attivati corsi con un numero di iscritti inferiore a 10. Sono consentite deroghe in diminuzione. A parere degli interroganti, anche alla luce di questo, diventa difficile accogliere le motivazioni generiche addotte dagli atenei per la mancata attivazione;

una ulteriore preoccupazione, non relativa ai PAS, ma del tutto simile per gli effetti che produrrà sui lavoratori della scuola sarda, è costituita dalla mancata attivazione dei corsi di specializzazione per il sostegno per tutti i tipi di scuola;

la legge comunitaria e quella nazionale prevedono una dettagliata disciplina per le procedure abilitanti del personale scolastico al fine del conseguimento di un omogeneo livello di preparazione professionale dei cittadini europei. Su questa base, la normativa nazionale determina un preciso obbligo giuridico all'azione amministrativa da parte delle istituzioni universitarie e dell'AFAM coinvolte così da corrispondere all'interesse dei singoli aspiranti all'abilitazione di partecipare in condizioni di pari opportunità all'accesso al lavoro. Il decreto ministeriale n. 249 del 2010 che definisce le normative per la formazione iniziale degli insegnanti della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado, prevede che le "università adeguano i regolamenti didattici di (…) in modo da assicurare che i relativi corsi siano attivati a partire dall'anno accademico 2011/2012" peraltro senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica come previsto dalle norme finanziarie. Il decreto ministeriale n. 81 del 2013 ribadisce che "Fino all'anno accademico 2014-2015, gli atenei e le istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica (…) istituiscono e attivano percorsi formativi abilitanti speciali" e la delibera del direttore generale n. 58/2013 definisce l'articolato della disciplina dei PAS sempre in termini indicativi;

considerato che, a giudizio degli interroganti:

la decisione delle istituzioni universitarie sarde di non provvedere determina una penalizzazione ed un danno in capo alle lavoratrici e lavoratori sardi del tutto evidente. Già dal prossimo anno un numero rilevante di abilitati in altre regioni italiane potrà accedere all'insegnamento nelle istituzioni scolastiche sarde portando, di fatto, all'esclusione dei precari sardi che non avessero potuto frequentare i PAS in condizioni di pari opportunità. Le motivazioni a sostegno della non attivazione, espresse delle università, attengono a generiche difficoltà organizzative e sembrano nascondere ragioni economiche ben più plausibili, nonostante gli elevati costi di iscrizione e l'obbligo di costo zero per il bilancio pubblico. Ancora una volta la dissennata politica governativa sull'istruzione spinge verso interpretazioni che scaricano direttamente sui lavoratori gli effetti, emarginando, fino all'espulsione dal sistema scolastico, coloro i quali si trovano nella maggior debolezza di un'insularità sarda che non concede alternative praticabili;

la possibilità dell'accesso a PAS interregionali, nel caso dei precari sardi, risulta del tutto teorica e beffarda per la discriminazione che implica. L'interregionalità, per le persone che vivono e lavorano in Sardegna, è impraticabile per ragioni logistiche ed economiche. La mobilità per chi vive in Sardegna è un lusso che pochi possono permettersi; sicuramente non le lavoratrici e i lavoratori precari, spesso con cattedra articolata su più sedi, e/o con contratti di lavoro di poche ore settimanali, e per giunta privi del tempo necessario richiesto per muoversi in aereo o in nave. La Sardegna è un'isola e questa condizione, di fatto, la esclude, unica fra tutte le regioni italiane, dal concetto di interregionalità;

i PAS interregionali sono inaccessibili ai candidati sardi idonei in quanto, come previsto dalla norma, "La frequenza dei corsi è obbligatoria. È consentito un numero massimo di assenze nella percentuale del 20%" (art. 6, comma 4, della delibera citata) e, d'altra parte, non è pensabile che i corsi si possano completare con modalità integralmente on line, trattandosi di PAS con un numero significativo di ore di esercitazioni pratiche. La decisione delle università sarde di non attivare tutti i PAS, anche in considerazione della nota ministeriale del 29 gennaio 2014, sancisce comunque, per un numero rilevante degli aventi diritto sardi, l'impossibilità di conseguire l'abilitazione attraverso i PAS, pur in possesso di requisiti e idoneità;

anche il differimento dei PAS per strumento musicale, che i conservatori di musica di Sassari e Cagliari hanno spostato all'anno accademico 2014/2015, metterà in condizioni di assoluto svantaggio i docenti precari sardi rispetto ai candidati di altre regioni le cui istituzioni superiori dell'AFAM hanno deciso per l'attivazione fin da quest'anno;

per quello che riguarda i PAS per la scuola dell'infanzia e primaria, al momento appare uniforme sul territorio nazionale la volontà della non attivazione da parte delle università che tendono a "proteggere" i corsi di studio abilitanti a numero programmato in Scienze della formazione primaria. Un atteggiamento comunque discriminatorio nei confronti di lavoratrici e lavoratori che da anni combattono una battaglia di sacrifici rispetto al disimpegno statale che determina l'indisponibilità generalizzata di personale qualificato nel settore più delicato del sistema dell'istruzione italiano, piagato da percentuali di abbandoni e dispersione da primato;

sulla mancata attivazione dei PAS per le classi di insegnamento della scuola dell'infanzia e primaria la Flc (Federazione lavoratori della conoscenza) della Cgil della Sardegna ha inviato in data 3 febbraio 2014 formale diffida avverso le università di Cagliari e Sassari. Le Università di Sassari e Cagliari sono state diffidate anche per la mancata attivazione dei corsi di specializzazione per il sostegno in tutte le classi di insegnamento. Un fatto questo che lascia stupiti, soprattutto per l'acclarata necessità regionale di figure professionalmente specializzate nel sostegno didattico agli alunni con disabilità;

nel dettaglio, per alcune delle classi di concorso non attivate o differite all'anno accademico 2014/2015 in Sardegna i relativi PAS, risultano le seguenti classi: C150, C240, C310, C500, C510 e C520 attivate nella maggioranza delle regioni italiane; strumento musicale A-77 attivata in Campania, Lazio, Sicilia;

la penalizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori sardi dell'istruzione scolastica è evidente e viene perpetrata proprio da quelle istituzioni dell'istruzione superiore, le università e i conservatori, che dovrebbero, più di tutte, avere la responsabilità della direzione culturale dell'intera società attraverso la produzione e la diffusione del sapere, così come è scritto nei loro statuti;

considerato inoltre che risulta agli interroganti che a breve sarà presentata dalla Flc Cgil della Sardegna un'ulteriore diffida nei confronti delle università e dei conservatori di Cagliari e Sassari per il rispetto degli obblighi sui PAS non attivati o differiti,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto;

quali iniziative di competenza intenda assumere per porre fine alla discriminazione, a parere degli interroganti inaccettabile, nei confronti del personale precario della scuola sarda;

se non intenda attivarsi presso le istituzioni competenti al fine di impedire l'ulteriore perdita di posti di lavoro per i cittadini della Sardegna considerato che le università, i conservatori di musica e l'accademia di belle arti dovrebbero immediatamente attivare i PAS per tutte le classi di concorso;

se non ritenga che le nostre istituzioni dovrebbero trovare la forza, oltre alle ragioni, di operare perché l'investimento in termini di risorse economiche e umane per il sistema della conoscenza sarda riprenda con forza, non permettendo che anche solo uno dei lavoratori in servizio, a maggior ragione se precario, rischi di perdere il lavoro.