Pubblicato il 1 aprile 2014, nella seduta n. 219
PAGLIARI - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -
Premesso che:
nel corso del pomeriggio di sabato 11 giugno 2011 un violento nubifragio colpì il parmense ed in particolare i comuni di Sala Baganza, Fornovo Taro e Collecchio;
il fenomeno, che ebbe caratteristiche del tutto straordinarie, con la caduta di circa 100 millimetri d'acqua in circa un'ora, provocò l'esondazione di numerosi corsi d'acqua e il conseguente allagamento di edifici pubblici e privati e il danneggiamento di infrastrutture;
in seguito all'esondazione del torrente Scodogna, le acque che invasero alcuni edifici in località Talignano provocarono la morte del pensionato sessantaduenne Agostino Galeotti, che intorno alle ore 17 venne travolto da un'onda d'acqua di circa 2 metri mentre si trovava nel garage della sua abitazione;
in seguito agli allagamenti, numerose case private dovettero essere evacuate, 5 nuclei familiari dovettero essere ospitati in strutture ricettive in seguito all'allagamento della propria abitazione, e circa 100 edifici tra attività produttive, artigianali e commerciali vennero danneggiati insieme a diverse strutture pubbliche;
tra le strutture danneggiate figura il muro perimetrale della rocca Sanvitale di Sala Baganza, crollato durante il nubifragio;
in seguito a tali drammatici eventi, la Regione Emilia-Romagna, con decreto n. 237 del 19 dicembre 2011, ha dichiarato lo stato di crisi regionale fino al 30 giugno 2012 ai sensi dell'art. 8 della legge regionale n. 1 del 2005;
la Regione ha stanziato una somma pari a 510.000 euro così ripartita: 180.000 per il Comune di Sala Baganza, 100.000 per il Comune di Fornovo Taro, 90.000 per il Comune di Collecchio e 140.000 euro per interventi del servizio tecnico di bacino dei torrenti Scodogna e rio della Ginestra;
l'impegno per la ripresa da parte dei Comuni interessati, a cominciare da quello di Sala Baganza, il più colpito, è stato innegabile, ma frenato dall'insufficienza delle risorse;
in data 1° agosto 2012 l'VIII Commissione permanente (Ambiente, territorio e lavori pubblici) della Camera ha votato a maggioranza una risoluzione (8-00198) con la quale impegnava il Governo a "valutare la possibilità di individuare, d'intesa con la Regione Emilia-Romagna e le amministrazioni comunali interessate (…) ogni iniziativa utile al fine di definire un programma di interventi e di risorse volti alla messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico e per il ristoro dei danni subiti nonché misure di carattere fiscale finalizzate al sostegno del reddito dei cittadini e delle imprese dei territori colpiti da tale evento calamitoso, in analogia con quanto già avvenuto in relazione ad altre situazioni di emergenza";
in quella sede, l'allora Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare Tullio Fanelli rassicurava circa la volontà di fare svolgere da parte degli uffici del Ministero e del Dipartimento nazionale di protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri una nuova indagine allo scopo di valutare la portata degli eventi, dopo che lo stesso Dipartimento aveva in precedenza ritenuto che gli stessi avvenimenti non avessero carattere di straordinarietà, nonostante la loro evidente gravità;
tale risoluzione non ha avuto seguito;
ad oggi, i cittadini e le imprese operanti nel territorio colpito dal nubifragio non hanno ottenuto alcun ristoro, in nessuna forma, per i danni subiti, e non hanno potuto contare su nessuna misura fiscale finalizzata al sostegno del reddito, secondo quanto richiesto nella risoluzione,
si chiede di sapere quali misure il Ministro in indirizzo intenda adottare per fornire ristoro a cittadini ed imprese per i danni subiti in seguito al nubifragio e agli allagamenti avvenuti dell'11 giugno 2011.