Pubblicato il 25 marzo 2014, nella seduta n. 216
DE POLI - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
nel Veneto ben il 70 per cento dei bambini tra i 3 e i 6 anni frequenta le scuole paritarie e nel territorio regionale in ben 298 dei 581 comuni l'unica struttura educativa presente per l'infanzia è quella paritaria;
il modello veneto delle scuole paritarie per l'infanzia garantisce un'eccellenza educativa unica in Europa a un costo 3 volte inferiore a quello delle scuole statali;
la Regione Veneto ha aumentato i contributi, passando dai 12 milioni di euro stanziati nel 2009 a 21 milioni di euro. Invece a livello nazionale l'indirizzo è esattamente l'opposto. Le risorse previste per le scuole paritarie prima erano di oltre 500 milioni di euro, ora invece la spesa prevista nella legge di stabilità per il 2014 (legge n. 147 del 2013) ammonta solo a 220 milioni;
un bambino costa alla scuola statale oltre 6.200 euro all'anno mentre se frequenta la scuola paritaria costa 2.800 euro all'anno, di cui 1.400 euro devono essere dati dalla famiglia, creando così una disparità tra famiglie inaccettabile;
gli esponenti delle scuole paritarie rappresentano una situazione che sta diventando sempre più difficile (mancanza di certezza dei contributi, pagamenti di tasse eccessivamente onerose);
come sottolineato dallo stesso Ministro in indirizzo durante una visita presso un istituto paritario di Padova, la libertà di scelta educativa anche in Italia deve trovare un suo spazio politico e culturale concreto attraverso la promozione di una coesistenza tra scuole paritarie e statali,
si chiede di sapere quali siano gli orientamenti del Ministro in indirizzo e quali misure concrete intenda porre in essere valutando anche la necessità di stabilizzare i finanziamenti previsti per le scuole paritarie attraverso piani pluriennali.