Atto n. 3-00788 (con carattere d'urgenza)

Pubblicato il 6 marzo 2014, nella seduta n. 203

VALENTINI , MANCONI , CARRARO , ZAVOLI , TRONTI , AMATI , ALBANO , FABBRI - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. -

Premesso che:

come riportato anche dalle cronache giornalistiche, difficile ed insostenibile è la situazione in cui si sono venute a trovare molti locali e botteghe storiche del Paese;

preoccupa particolarmente la situazione in cui si è venuto a trovare uno storico e prestigioso locale della Capitale, il Caffè della Pace, noto in tutto il mondo per essere stato nel tempo frequentato da scultori, letterati, cineasti e artisti di fama nazionale e internazionale - Ungaretti, Monicelli, De Santis, Madonna, Spike Lee e Mel Gibson, per citarne solo alcuni - che dopo oltre cento anni di attività rischia di chiudere i battenti a seguito della sentenza definitiva di sfratto con decorrenza 1° marzo 2014;

il locale, nato nel 1891, nel rione Parione di Roma ha svolto la sua attività sempre a Piazza della Pace, uno dei luoghi più belli ed affascinati della Capitale;

riconosciuto bottega storica e locale storico d'Italia è presente in tutte le guide turistiche del mondo e rappresenta una attrazione importante per i tanti turisti che fanno visita alla città di Roma;

lo stabile in cui ha sede anche il Caffè della Pace è di proprietà dell'Istituto Teutonico Santa Maria dell'Anima;

il locale negli ultimi anni è stato gestito senza un contratto d'affitto, non per causa imputabile agli stessi gestori che hanno regolarmente pagato un indennizzo d'occupazione,

si chiede di sapere:

quali urgenti iniziative di competenza il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di impedire la chiusura di uno dei locali storici più belli e significativi della Città di Roma che merita di essere mantenuto e tutelato nell'interesse del patrimonio storico del nostro Paese;

se non ritenga di dover intervenire con la massima sollecitudine presso la proprietà per scongiurare lo sfatto del locale ovvero in alternativa chiedere al Prefetto di Roma di emanare un provvedimento di urgenza per la sospensione del provvedimento di sfratto;

se non ritenga di dover aprire un tavolo di confronto tra le parti interessate, cosa fino ad oggi incredibilmente rifiutata dalla proprietà dell'immobile dove ha sede il Caffè della Pace, per giungere in tempi rapidi ad una soluzione definitiva dell'incresciosa vicenda;

se non ritenga di dover di verificare se siano in atto progetti di speculazione edilizia che potrebbero ledere la storicità dell'edificio e di tutta l'area circostante e, qualora dovessero emergere intenzioni in tal senso, se non ritenga di dover intervenire per scongiurare tale inaccettabile ipotesi.