Pubblicato il 5 febbraio 2014, nella seduta n. 184
MAURO Giovanni , SCOMA , VILLARI , CARDIELLO , IURLARO , LIUZZI , LONGO Eva , MILO , PERRONE , RAZZI , TARQUINIO , ZIZZA - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali, dell'economia e delle finanze e dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
l'ENPAB aveva indetto per il 14 e 15 dicembre 2013 in prima convocazione ed i giorni 18 e 19 gennaio 2014 in seconda convocazione le elezioni per il rinnovo degli organi collegiali fissando come scadenza per la presentazione delle candidature il giorno 25 novembre 2013 alle ore 12,00;
i Ministeri vigilanti in data 28 agosto 2013 avevano approvato le modifiche allo statuto ed al regolamento elettorale proposte dall'ente previdenziale;
il consiglio di amministrazione dell'ENPAB in data 27 novembre aveva riaperto i termini per la presentazione delle candidature fissando un nuovo termine per il 3 dicembre 2013 alle ore 16,00;
dalla data di indizione delle elezioni il consiglio di amministrazione dell'ENPAB avrebbe dovuto limitarsi ad adottare delibere esclusivamente inerenti all'ordinaria amministrazione;
considerato che, a quanto risulta agli interroganti:
il provvedimento di riapertura dei termini per la presentazione delle candidature è stato adottato in totale dispregio di quanto espressamente previsto dall'art. 6, comma 1, del vigente regolamento;
a seguito della riapertura dei termini vi è stato, di fatto, uno slittamento di tutti i termini perentori previsti dal regolamento elettorale e che, di conseguenza, risulta ridotto a pochissimi giorni il tempo utile per consentire ai candidati di poter svolgere la necessaria campagna elettorale;
la gestione della fase preelettorale, di esclusiva competenza del consiglio di amministrazione dell'ente, ha già fatto registrare numerose altre anomalie per la mancanza di specifiche norme di garanzia nello stesso regolamento elettorale ed in particolare per quanto concerne il sistema attuativo del voto telematico, che pone seri dubbi sulla corretta gestione delle delicate fasi di espressione del voto e di raccolta dei dati. Carenze anche di legittimità dello stesso statuto che prevede addirittura la possibilità di ricandidarsi in altro organismo anche a coloro che hanno già complessivamente rivestito incarichi per il periodo massimo dallo stesso stabilito. Un escamotage che consente a coloro che sono stati in carica fino al limite massimo previsto di poter passare dal consiglio di amministrazione al consiglio di indirizzo generale, e viceversa, vita natural durante. Tale questione è stata sollevata e sottoposta alla valutazione dei Ministeri vigilanti;
in tale fase caotica e nebulosa il consiglio di amministrazione, che dalla data di indizione delle elezioni dovrebbe attenersi a gestire l'ordinaria gestione dell'ente, procede invece ad adottare delibere che impegnano sin d'ora la prossima gestione ed incidono, anche economicamente, in modo determinante su quelle future scelte che certamente non rientrano più nelle sue competenze. Sono stati infatti adottati, alcuni giorni or sono, provvedimenti che riguardano investimenti mobiliari ed immobiliari, l'assunzione a tempo indeterminato di un direttore generale con stipendio annuo di circa 160.000 euro, per l'affidamento di servizi con contratti pluriennali. Tutte queste delibere sono state assunte a maggioranza e con non pochi rilievi di illegittimità in sede di consiglio di amministrazione. Anche riguardo a tali circostanze è stato inviato un esposto ai Ministeri vigilanti;
numerosi sono stati gli esposti presentati sia all'ENPAB che ai Ministeri vigilanti in ordine alla posizione del professor Stefano Dumontet che, pur intrattenendo un rapporto di lavoro a tempo pieno con l'università "Parthenope" di Napoli e essendo iscritto nell'albo speciale dell'ordine dei biologi, non potrebbe rivestire la carica di coordinatore del consiglio di Indirizzo dell'ENPAB, incarico che lo stesso riveste ormai da 10 anni. L'attuale amministrazione dell'ENPAB, pur essendo stata investita del problema, congiuntamente alla stessa università Parthenope, non solo non ha inteso adottare alcun provvedimento ma, addirittura, ha ratificato la candidatura a consigliere di amministrazione dello stesso professor Dumontet alle prossime elezioni, nonostante lo stesso risulterebbe essere oggetto, per tali fatti, di procedimento disciplinare da parte dell'ordine nazionale dei biologi;
a seguito di ricorso presentato da alcuni iscritti all'ENPAB in ordine all'istituzione e regolamentazione del voto telematico, il giudice di Roma in via cautelare ha sospeso le elezioni per il rinnovo degli organi dell'ente,
si chiede di sapere:
quali iniziative i Ministri in indirizzo abbiano adottato o intendano con urgenza adottare circa gli esposti e le diffide loro inoltrate da parte di iscritti e candidati alle prossime elezioni dell'ENPAB;
quali provvedimenti abbia adottato l'università Parthenope nei confronti del professor Dumontet;
quali provvedimenti intenda adottare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca nei confronti dell'università e dello stesso professore in relazione all'anomala situazione in essere;
in particolare se non ritenga di verificare quali eventuali illegittimi benefici lo stesso abbia potuto usufruire da tali circostanze con particolare riferimento ad eventuali danni all'erario;
se non ritengano opportuno, dopo un'immediata ed attenta verifica dei fatti segnalati ed alla luce del recente provvedimento del Tribunale di Roma, procedere all'immediato definitivo annullamento delle elezioni per il rinnovo degli organi dell'ENPAB e nel contempo dare corso al commissariamento dell'ente stesso, al fine di addivenire ad una migliore revisione dello statuto e del regolamento elettorale, ad un'approfondita verifica della recente gestione amministrativa e, in seguito, all'indizione di nuove elezioni che realmente possano svolgersi con le più ampie garanzie di partecipazione democratica e nel rispetto di norme legittime e condivise.