Atto n. 3-00655 (in Commissione)

Pubblicato il 21 gennaio 2014, nella seduta n. 170
Ritirato

MONTEVECCHI , MUSSINI , BIGNAMI , ENDRIZZI , SCIBONA , COTTI - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. -

Premesso che:

a Piacenza, analogamente a quanto successo a Reggio Emilia, descritto nell'atto 4-01300, si è costituita una società di progetto, denominata Piacenza parcheggi SpA le cui quote societarie sono così composte: 85 per cento FINAL, 8 Edilstrade Building, 6 Consorzio cooperative costruzioni e 1 per cento APCOA;

in data 14 dicembre 2012 la società Piacenza parcheggi ha sottoscritto con il Comune di Piacenza un contratto di affidamento della concessione della progettazione definitiva ed esecutiva, della costruzione del parcheggio interrato in piazza Cittadella, riqualificazione della piazza soprastante, nonché della gestione delle aree di sosta a rotazione a pagamento, rimozione forzata e custodia dei veicoli a Piacenza;

Piazza Cittadella fa parte della Placentia romana fin dalla sua fondazione (218 a.C.). È una delle piazze storiche di Piacenza, insieme a piazza Cavalli, piazza Duomo e piazza S. Antonino. Su di essa si affaccia uno dei principali complessi monumentali della città: il palazzo Farnese e la parte superstite della cittadella Viscontea; lungo i margini della piazza, come risulta dalle mappe del museo archeologico di Parma e da numerose foto d'epoca e pubblicazioni, sono venuti alla luce nei decenni scorsi, a poche decine di metri di profondità dall'intervento in progetto, numerosi reperti di epoca romana: strutture murarie e pavimentazioni a mosaico, a quote variabili fra 2,5 e 4 metri;

il progetto preliminare del parcheggio sotterraneo approvato dalla Giunta comunale il 15 febbraio 2011, sulla base del quale è stata indetta la gara d'appalto, è completamente diverso da quello sottoposto al Consiglio comunale l'11 marzo 2008 in sede di approvazione del bilancio e del programma delle opere pubbliche 2008-2010. Il progetto preliminare del 2008 si estendeva sia sotto piazza Cittadella, oggi parzialmente occupata dall'autostazione, sia sotto la contigua piazza Casali, dove sorge il mercato rionale coperto e prevedeva 768 posti auto;

a seguito delle eccezioni e prescrizioni della Soprintendenza archeologica, a causa delle presenze di interesse storico-archeologico accertate o altamente probabili nel sottosuolo di piazza Casali (dov'era inizialmente previsto il parcheggio interrato così come dal piano regolatore generale), la Giunta comunale ha dapprima ridotto i posti auto da 768 a 500, aggiungendo, a compensazione dei mancati introiti per gli operatori, la gestione dei parcheggi di superficie (tramite delibera dell'11 agosto 2010) e infine ha ristretto l'intervento alla sola piazza Cittadella abbassando il numero di posti auto da 500 a 250, di cui 50 privati (delibera del 15 febbraio 2011). La realizzazione del parcheggio avverrà senza alcuna variante al piano regolatore generale attualmente vigente (nel PRG il parcheggio era previsto solo nella zona di piazza Casali), variante impossibile da attuare essendo la zona inserita nel piano particolareggiato del centro storico cittadino;

l'art. 15 della legge regionale dell'Emilia-Romagna n. 47/78 (legge di riferimento per quei Comuni che ancora non hanno approvato il PSC - piano strutturale comunale) stabilisce al comma 4 che sono approvate dal Consiglio comunale, con le procedure di cui all'art. 21, integrate da quanto disposto dal comma 5, le varianti al PRG relative a: la modifica delle previsioni del piano vigente, a condizione che dette varianti non ineriscano alla disciplina particolareggiata per la zona A, di cui all'art. 35, comma 5, della legge, salvo che per la ridefinizione delle unità minime di intervento e la modifica delle destinazioni d'uso che non abbiano incidenza sugli standard urbanistici di aree per servizi pubblici;

relativamente a questa discrepanza normativa il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Piacenza ha presentato un quesito formale alla segretaria generale, ottenendo risposta scritta;

il contratto stipulato prevede la realizzazione, nel sottosuolo di piazza Cittadella, di un parcheggio di 260 posti auto (210 pubblici e 50 privati) disposti su due piani, previa demolizione e trasferimento della stazione delle corriere esistente e uno scavo di almeno 8 metri di profondità in tutta l'area. La società realizzerà l'opera in project financing con un investimento di circa 9 milioni di euro, totalmente a proprio carico. La conclusione dei lavori del parcheggio sotterraneo dovrebbe avvenire entro la primavera del 2015;

il contratto stabilisce che la società gestirà per 27 anni sia i posti auto pubblici sotterranei realizzati, sia i parcheggi a pagamento nella zona a traffico limitato, sia la rimozione forzata e custodia dei veicoli. I 50 posti auto privati saranno ceduti in diritto di superficie per 90 anni;

qualora i tempi e i costi aumentino a causa di imprevisti, sostanzialmente di natura archeologica, il Comune stesso dovrà comunque garantire i ricavi previsti dal piano economico-finanziario, aumentando il numero dei posti auto a pagamento in città, adeguando le tariffe, allungando i tempi della concessione;

il Consiglio comunale e la cittadinanza sono venuti a conoscenza dei contenuti del progetto e della sua imminente attuazione solo dalla stampa allorché, nel febbraio 2013, sono stati annunciati lavori preliminari alla costruzione del parcheggio, consistenti nella posa di una nuova fognatura sostitutiva di un tratto del rivo sotterraneo S. Sisto, da demolire perché sottostante alla piazza Cittadella;

è sorto un comitato spontaneo che ha espresso, con argomenti urbanistici, economici, e di ordine storico, geologico e archeologico, forte contrarietà al progetto suggerendo alternative meno impattanti e meno costose, argomentazioni fatte proprie anche da "Italia nostra" regionale con propria nota ed indirizzate al Comune, alla Soprintendenza archeologica, alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici e alla Direzione regionale dei beni culturali;

la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Parma e Piacenza, in seguito a ritrovamenti in via Berté, presso il mercato coperto, ad una profondità di 2-2,50 metri, di numerose strutture murarie databili agli inizi del XIX secolo (ex macello di epoca napoleonica), ma insistenti su strutture preesistenti più antiche, per il tramite della Soprintendenza per i beni archeologici di Bologna ha in un primo momento espresso parere contrario alla prosecuzione della posa della fognatura (tramite nota del 9 settembre 2013) e in seguito, preso atto (8 ottobre 2013) delle controdeduzioni del Comune con il supporto della società "Archeosistemi" (la stessa che a Reggio Emilia ha condotto le indagini per il parcheggio interrato di piazza della Vittoria), ha autorizzato, tramite nota del 19 dicembre 2013, la prosecuzione e conclusione dei lavori previa demolizione dei lacerti murari emersi, nei limiti strettamente necessari per il passaggio del condotto fognario di materiale plastico (diametro di 80 centimetri). In entrambe le occasioni la Soprintendenza archeologica di Bologna, ufficio di Parma, ha preso atto delle decisioni della Soprintendenza consorella, competente in quanto i ritrovamenti risultano di età post classica, e le ha comunicate al Comune;

la Direzione regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, con nota 4 novembre 2013, prot. 16364, dopo una disamina della documentazione degli atti relativi al progetto per la realizzazione del parcheggio pubblico interrato presso il Comune di Piacenza in piazza Cittadella, confermava un dato incontrovertibile, secondo il quale nella parte della piazza circostante l'autostazione la stratificazione insediativa, negli anni è stata ampiamente intaccata dagli interventi più recenti;

nel medesimo documento, la Direzione regionale del Ministero concludeva: "non si esclude, però, la probabile presenza di rinvenimenti, posti al di sotto di una profondità di 3 metri. Ad oggi non è stato presentato alcun progetto definitivo/esecutivo del parcheggio presso gli Uffici Competenti, insieme al progetto di scavo archeologico già segnalato come necessario". A seguito di tali considerazioni infatti, sentito il sopraintendente per i beni archeologici, la direzione regionale del Ministero riteneva di dover informare il Comune della necessità di stipulare un accordo di programma ai sensi dell'art. 96, comma 7, del decreto legislativo n. 163 del 2006 ai fini della corretta gestione dell'intervento, volta anche all'individuazione di strategie di fruizione e valorizzazione condivise in merito agli eventuali rinvenimenti archeologici;

considerato che:

il progetto preliminare dell'opera appaltata approvato dalla Giunta comunale il 15 febbraio 2011 è radicalmente diverso da quanto previsto dal bilancio e dal programma triennale delle opere pubbliche 2008-2010, perché prevede 1/3 dei posti auto e circa la metà della superficie di sedime originariamente indicata nel progetto approvato dal Consiglio comunale l'11 marzo 2008 e perciò è da considerare opera non conforme a quanto deliberato dal Consiglio;

le indagini effettuate nel sottosuolo di piazza Cittadella hanno interessato solo la metà circa dell'area oggetto del previsto intervento, perché l'altra metà è occupata dall'edificio dell'autostazione e pertanto questa, a tutt'oggi, non è stata oggetto di alcuna verifica archeologica preventiva;

i carotaggi eseguiti, inoltre, hanno un diametro di 10 centimetri ciascuno e sono stati effettuati secondo maglie quadrate di 10 metri di lato, lasciando inesplorate le aree dei quadrilateri interclusi, di 100 metri quadrati ciascuna;

lo scavo per la realizzazione del parcheggio dovrà spingersi almeno fino ad 8 metri di profondità e la costruzione dei diaframmi perimetrali di sicurezza avverrà con metodi altamente distruttivi e senza alcuna possibilità di controllo archeologico, con gravi disagi e probabili danni alle abitazioni e alle attività commerciali circostanti;

in adiacenza alla piazza Cittadella si aprono le finestre della scuola elementare e materna "Mazzini" ed il cortile della scuola stessa, nel quale sono stati rinvenuti, a una profondità di 3,50 metri circa, strutture murarie e mosaici romani; il cantiere comporterà grave disturbo alle attività scolastiche, inquinamento da polveri e acustico e verosimilmente intercetterà le vestigia della città romana;

il contratto d'appalto riversa sul Comune, e quindi sui cittadini, i costi dei rischi d'impresa dovuti a ritrovamenti archeologici (previsto pagamento della penale per la mancata realizzazione dell'opera anche per motivi di interesse pubblico) o all'allungamento dei tempi di realizzazione dell'opera oltre la primavera del 2015;

nell'area militare contigua a piazza Cittadella (ex laboratorio del genio pontieri), oggetto di trattative tra Comune e Ministero della difesa ai fini della stipula di un accordo di recupero e valorizzazione, esistono ampie aree cortilizie e capannoni inutilizzati destinabili al parcheggio di non meno di 250 auto, con costi, problematiche e tempi certamente molto minori di quelli ipotizzabili per il parcheggio sotterraneo;

quanto ai lavori della società IREN di piazza Cittadella e via Berté in Piacenza, relativi alla deviazione di un collettore fognario, a parere degli interroganti non è comprensibile per quale motivo la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Parma e Piacenza abbia contraddetto in data 19 dicembre 2013 il proprio parere negativo espresso il 9 settembre 2013, sempre per il tramite della Soprintendenza per i beni archeologici dell'Emilia-Romagna di Bologna, autorizzando la rimozione di strutture d'età post classica, individuate nel corso degli scavi, nonostante le precisazioni e le segnalazioni individuate dalla Direzione regionale del Ministero con prot. 16364;

considerato inoltre che:

come già evidenziato nell'interrogazione 4-01300 del 5 dicembre 2013, ove peraltro era stato chiaramente ribadito il concetto secondo il quale i ritrovamenti archeologici non possono essere considerati una frammentaria ricostruzione del nostro passato e della nostra storia, gli interroganti evidenziano la necessità di rispettare i ritrovamenti, in considerazione dei principi generali di cui agli artt. 95 e 96 del decreto legislativo n. 163 del 2006 e al decreto legislativo n. 42 del 2004, nonché del rispetto dei principi costituzionali di tutela del patrimonio storico della nazione, di cui all'art. 9 della Costituzione italiana;

tutta la vicenda descritta era stata sottoposta al parere della Sovrintendenza per i beni archeologici di Bologna, citato poi successivamente nella delibera di Giunta n. 195 /2013 del 22 gennaio 2013 che autorizzava, appunto, l'inizio dei lavori;

tuttavia l'autorizzazione si riferisce al "Progetto di scavo archeologico per la realizzazione del Parcheggio" e non alla realizzazione del parcheggio, ove infatti si danno al competente ufficio Unità di progetto Sspecializzato del Comune di Reggio Emilia prescrizioni sulle modalità con cui dovranno essere effettuate le indagini archeologiche propedeutiche all'effettuazione dello scavo per la realizzazione del parcheggio, oltre a richiedere che "siano fornite indicazioni in merito al restauro dei materiali (incluse le modalità di conservazione dei materiali deperibili) ed alla pubblicazione dei dati, come specificato nella circolare n. 10 del 15 giugno 2012, emanata dalla Direzione Generale per le Antichità del Ministero per i beni e le attività culturali, relativa alle procedure di verifica preventiva dell'interesse archeologico ai sensi degli articoli 95 e 96 del decreto legislativo 163/2006";

non risultano agli interroganti altri successivi atti o pareri della competente Soprintendenza, che autorizzino l'inizio dei lavori di scavo del parcheggio interrato, prima del completamento delle attività prescritte e quindi della conclusione della procedura di verifica preventiva dell'interesse archeologico ai sensi dell'art. 96 della legge n. 163 del 2006;

come già evidenziato nell'interrogazione 4-01300, le indagini archeologiche realizzate nel corso del 2011 hanno portato in evidenza la presenza di reperti archeologici, e nello specifico di "tessere musive di calcare bianco di dimensioni circa 1x1x1cm" riconducibili ad un mosaico di epoca romana in buono stato di conservazione, di un suolo romano con una probabile struttura pavimentale frammentaria e di un suolo romano con laterizi frammentari, tutti ad una quota compresa tra i 4,13 e 5 metri;

all'interno della relazione archeologica, redatta dallo studio tecnico commissionato dalla società concessionaria, si rilevava una palese discordanza tra i livelli di rischio in essa riportati e il livello attribuito all'area interessata dal ritrovamento del mosaico tardo romano, in quanto non viene mai attribuita la classe più elevata, "certezza del ritrovamento", che appare invece scontata per il punto in cui è stato ritrovato il mosaico e per un relativo intorno cautelativo;

considerato infine che, a parere degli interroganti, appare evidente che i contenuti e le modalità di esecuzione del progetto approvato e di cui, pare, sia già iniziata l'esecuzione nel mese di novembre e comunque resi esecutivi nel corrente mese di gennaio, sono ostativi ad una completa ed esaustiva applicazione degli articoli 95 e 96 del decreto legislativo n. 163 del 2006, dei principi generali di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004, nonché al rispetto dei principi di tutela del patrimonio storico della nazione, di cui all'art. 9 della Costituzione italiana,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto;

se la Soprintendenza per i beni archeologici dell'Emilia-Romagna di Bologna abbia concluso la procedura di verifica preventiva dell'interesse archeologico relativa alla costruzione del parcheggio interrato di piazza della Vittoria di Reggio Emilia, ai sensi degli articoli 95 e 96 del decreto legislativo n. 163 del 2006 e, in caso affermativo, con quale provvedimento definitivo;

se i civici Mmusei di Reggio Emilia, in quanto portatori di un prioritario interesse istituzionale alla tutela ed alla conservazione del patrimonio archeologico della città, siano stati interpellati o in qualche modo coinvolti nella procedura e nelle attività ad essa collegate e connesse finora svolte e da svolgersi eventualmente in futuro;

quali azioni intenda intraprendere al fine di evitare l'ennesimo depauperamento del patrimonio artistico culturale del nostro Paese, attesa a parere degli interroganti la insufficiente cautela della autorizzazione pervenuta con decreto del 19 dicembre 2013, attraverso il nulla osta per la rimozioni parziale (come richiesto dall'IREN in nota n. 3534 del 1° agosto ed in nota n. 3617 del 6 agosto 2013) dei resti delle strutture murarie di età post classica (denominate UUSS 114, 115 e 105, nonché quelle denominate UUSS 104=101, 103, 126, 99, 119, 120, 121) che interferiscono con i lavori di realizzazione del collettore fognario in via Berté a Piacenza;

quali azioni di propria competenza abbia assunto o intenda assumere per garantire una completa ed immediata applicazione degli articoli 95 e 96 del decreto legislativo n. 163 del 2006, nonché il rispetto dell'art. 9 della Costituzione italiana ed al fine di salvaguardare i reperti archeologici certamente presenti al di sotto dell'area interessata dallo scavo per la realizzazione a Piacenza del parcheggio interrato in piazza Cittadella, nonché di evitare la distruzione e la perdita definitiva di un patrimonio storico cittadino e nazionale.