Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01518
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Atto n. 4-01518
Pubblicato il 21 gennaio 2014, nella seduta n. 170
REPETTI - Ai Ministri dell'interno e della giustizia. -
Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:
sulla base di elementi forniti anche dal dottor Paolo Ansaldi, già direttore finanziario del Comune di Alessandria, che in data 10 gennaio 2014 ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti, vi sono fondati motivi per ritenere che vi siano state gravi irregolarità e violazioni di legge, nonché artificiose presentazioni di dati e informazioni contabili relativamente alla situazione economico-finanziaria del Comune di Alessandria;
da tale esposto si apprende che, nell'ottobre 2013, approvando il rendiconto dell'esercizio finanziario 2011, il nuovo Consiglio comunale (eletto a seguito delle votazioni amministrative del maggio 2012) ha accertato la sussistenza di residui attivi per 129.065.138 euro;
mettendo a confronto il riaccertamento della massa passiva netta calcolato dall'organo straordinario di liquidazione (OSL) e il riaccertamento della massa attiva netta approvato dal nuovo Consiglio comunale (senza alcuna correzione da parte dell'OSL stessa) si evidenzia che, al 31 dicembre 2011, non sussisteva alcuna condizione di dissesto finanziario;
tale confronto, analiticamente ricostruito dalla puntuale ricognizione delle effettive situazioni di debito e credito dell'amministrazione comunale per l'anno 2011 che un soggetto terzo come l'OSL ha prodotto, invalida radicalmente la pretesa di applicare il comma 1 dell'art. 244 del testo unico degli enti locali di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000 al Comune di Alessandria;
l'OSL ha dimostrato che, nel 2011, il Comune di Alessandria era sicuramente in condizioni di far fronte validamente ai propri debiti liquidi ed esigibili, non emergendo alcuna situazione di squilibrio finanziario di natura strutturale;
l'audizione avvenuta il 12 giugno 2012 da parte del sindaco Maria Rita Rossa con il dirigente della ragioneria, avanti alla sezione di Controllo della Corte dei conti del Piemonte, ha generato certezze nell'organo di controllo che fino ad allora erano rimaste a livello dubitativo, grazie anche all'imponente materiale prodotto dall'Amministrazione precedente e di volta in volta certificato con relazioni dei professori Victor Ukcmar ed Elio Borgonovi, che avevano avuto modo di visionare l'intera contabilità dell'ente e di giungere alle stesse conclusioni che poi l'OSL, nel corso del 2013, ha accertato;
a quanto risulta all'interrogante, ci si troverebbe quindi di fronte ad un'audizione che ha sicuramente tratto in inganno la sezione di controllo della Corte, da parte di un sindaco in carica da una ventina di giorni, assolutamente impossibilitato a fornire una visione realistica della contabilità comunale. Ciò si constata anche da altri segnali, non ultimo il fatto che il Consiglio comunale abbia approvato il rendiconto 2011 nell'ottobre 2013, quindi impiegando ben più tempo di 20 giorni a comprendere realmente la situazione e a certificarla con un atto ufficiale. Tale approvazione è peraltro coerente con le conclusioni che la Giunta precedente aveva tratto nell'aprile 2012, adottando come proposta al Consiglio comunale uno schema di rendiconto 2011, poi non approvato dal Consiglio medesimo in quanto ormai scaduto il suo mandato e annullato dalla nuova Giunta con proprio atto; non si comprende perché, se bastavano effettivamente 20 giorni per conoscere la situazione a fondo, si sia atteso 16 mesi per proporre al nuovo Consiglio comunale quella situazione di cui si sarebbe avuta ben prima così sicura certezza;
la dichiarazione di dissesto finanziario approvata dal nuovo Consiglio comunale in data 12 luglio 2012 risulta ingiustificata e inspiegabile, peraltro non essendo supportata da adeguata ed inoppugnabile giustificazione contabile, e viziata da profili di illegittimità, che sconfinano in comportamenti dolosi, aggravati da alcuni comportamenti;
l'approvazione del rendiconto finanziario 2011 da parte del nuovo Consiglio comunale, avvenuta con 18 mesi di ritardo rispetto agli adempimenti previsti dal testo unico, merita alcuni approfondimenti. La valutazione della sussistenza di residui attivi per 129.065.138 euro al 31 dicembre 2011 (convalidata dal collegio di revisione e dall'OSL) emerge nonostante la cancellazione di poste attive per ben 27.450.115 euro;
la cifra si compone di 17.842.501 euro di entrate correnti di competenza 2011 e di residui attivi di 9.607.614 euro risalenti ad esercizi finanziari precedenti lo stesso 2011. È indispensabile sottolineare che la parte più consistente dei 17.842.501 euro (cioè 15.018.802) è il risultato della gara europea per l'affidamento della concessione del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani per il Comune di Alessandria;
la gara, bandita a maggio 2011, si è conclusa, senza alcuna contestazione, a dicembre 2011 con l'aggiudicazione ad un'impresa italiana quotata alla borsa di Milano (IREN SpA), per oltre 40 milioni di euro. La cifra di 15.018.802 euro è invece il controvalore monetario del corrispettivo che il vincitore della gara europea si era impegnato a pagare immediatamente e contestualmente all'inizio dell'attività (cioè entro il 2012). Violando la procedura di gara europea per l'aggiudicazione (e per l'eventuale revoca) della concessione di servizi pubblici, il nuovo Consiglio comunale ha inspiegabilmente annullato la gara e cancellato l'entrata di 15.018.802 euro dal rendiconto 2011. Da tale decisione emerge un profilo di grave danno erariale subito dal Comune di Alessandria;
con riferimento alla cancellazione dei residui attivi antecedenti l'esercizio finanziario 2011 (quantificati in 9.607.614 euro), la parte più consistente, cioè 7.500.000, e riferita all'annullamento di un credito del Comune nei confronti di un'impresa italiana della grande distribuzione organizzata (Coopsette), come corrispettivo di oneri risalenti ad un accordo di programma sottoscritto in precedenza tra Comune e ditta;
tale cancellazione risulta ingiustificata e inspiegabile, perché la lottizzazione dell'area oggetto dell'intervento urbanistico regolato appunto dall'accordo di programma è attualmente nella fase conclusiva e quindi in grado di produrre tutti gli effetti giuridici previsti, a cominciare proprio dall'adempimento finanziario sottoscritto da Coopsette;
il fatto grave è rappresentato da una cancellazione di un residuo attivo non giustificata da atti amministrativi diretti a modificare la situazione giuridica (si badi, bilaterale) che l'aveva prodotta. Al di là delle motivazioni, anche la decisione relativa ai residui configura profili di illegittimità e di danno erariale;
infine, fanno parte dei 27.450.115 euro di poste attive cancellate, 4.931.313 euro afferenti a ruoli di entrate proprie, tributarie e contravvenzionali, ritenute viziate da errori contabili formali. Il fatto grave è che, registrando oggettive difficoltà nel riscuotere ruoli di entrate di questa natura, il nuovo Consiglio comunale ha deciso di liquidare la società di esazione dei tributi comunali ("Altri", acronimo di Alessandria tributi) costituita proprio nel corso del 2011 per preparare l'amministrazione alla separazione da Equitalia SpA nei tempi previsti dalla normativa vigente. Come sopra sottolineato, la decisione di cancellare 27.450.115 euro di residui attivi ha privato di tale importo la massa attiva (quantificata comunque, senza tali residui, in 129.065.138 euro negli atti contabili ufficiali approvati dalla nuova amministrazione comunale);
senza tale cancellazione, l'ammontare della massa attiva risulterebbe largamente superiore alla massa passiva calcolata dall'OSL e le condizioni di squilibrio finanziario rimangono ulteriormente e pesantemente non dimostrate. La pervicace volontà della nuova amministrazione comunale di dimostrare la condizione di dissesto finanziario da addebitare all'amministrazione precedente ha generato decisioni che hanno oggettivamente prodotto gravi danni erariali nei confronti del Comune di Alessandria;
sarebbero dunque molte le questioni che inclinano ad una divergente lettura della realtà contabile del Comune di Alessandria e tante quelle che porterebbero ad individuare profili di illegittimità, quando non di dolosa violazione di legge e di danno erariale,
si chiede di sapere, alla luce di questi gravi fatti e considerazioni, quali siano le determinazioni che i Ministri in indirizzo intendano assumere relativamente al dissesto del Comune di Alessandria e alle motivazioni reali che l'hanno determinato.