Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01452

Atto n. 4-01452

Pubblicato il 8 gennaio 2014, nella seduta n. 162

MAZZONI - Al Ministro dell'interno. -

Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:

il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti ha dichiarato, in un'intervista esclusiva all'agenzia americana "Associated Press" che gli investigatori hanno scoperto uno scarico di rifiuti tossici da parte della camorra nell'area di Prato;

il magistrato ha aggiunto che si sta anche indagando su un traffico di rifiuti verso i Paesi dell'Est, pur non rivelando le destinazioni, poiché l'attività investigativa è ancora in corso;

Roberti ha detto che il territorio dell'Italia meridionale sul quale la camorra riversa i rifiuti "è un po' saturo", con la conseguenza che la malavita organizzata sta cercando nuove aree;

a giudizio dell'interrogante si colloca qui la saldatura tra camorra e malavita cinese che ha reso Prato la scelta più logica da compiere, per i mafiosi italiani in cerca di nuove discariche;

l'attenzione rivolta alla "terra dei fuochi" da parte dell'opinione pubblica è un'altra delle condizioni che hanno spinto camorristi e malavitosi orientali a unirsi;

il procuratore nazionale antimafia, secondo quanto riportato dalla stampa, ha spiegato che la camorra intrattiene da lungo tempo ottime e vantaggiose relazioni con i mafiosi cinesi, in particolare con coloro che presiedono alla produzione illecita di abiti dalle griffe falsificate;

Roberti ha ricordato che i cinesi che operano attraverso fabbriche pressoché clandestine di capi d'abbigliamento, molte delle quali occupano immigrati privi di permesso di soggiorno, sono attivi ormai da decenni;

Roberti ha aggiunto che la camorra non ha bisogno di guardarsi intorno per stringere affari tra le fabbriche, impianti di trasformazione e ospedali del Nord Italia. Dopo due decenni di presenza nel racket, la camorra è infatti il punto di riferimento per chiunque voglia far scomparire rifiuti tossici, a un prezzo decisamente inferiore rispetto a quello di uno smaltimento legale;

già in passato, riferisce, sono state trovate tracce consistenti dei rapporti tra camorra e suoi contatti cinesi, per gestire insieme il lucroso racket illegale dei rifiuti;

considerato che, per quanto risulta all'interrogante:

successivamente si è appreso che l'intervista rilasciata si riferiva a un'indagine di qualche anno fa sul commercio di stracci non trattati ad opera di camorristi insediati a Montemurlo, e che il suo contenuto sarebbe stato falsato da un'errata interpretazione, da parte del giornalista dell'Associated Press;

in concreto, è stato scritto "toxic waste dumping" mentre si sarebbe dovuto scrivere "textile waste dumping" senza che l'opinione pubblica venisse messa così gravemente in allarme;

questa parziale smentita non ha sufficientemente rassicurato la popolazione sull'eventuale presenza di rifiuti tossici della camorra sul territorio pratese;

è dunque necessario un chiarimento immediato da parte sia del Governo che dello stesso procuratore;

vanno anche registrate con preoccupazione le dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone, il quale ha indicato precise località toscane e non solo in cui sarebbero stati collocati rifiuti speciali e veleni di vario tipo;

l'intervista di Roberti adombra collegamenti collaudati tra la camorra e la mafia cinese di Prato dando per scontata l'esistenza delle "triadi" sul territorio, e di conseguenza, anche all'interno della filiera del tessile- abbigliamento della Chinatown pratese, dato che un'organizzazione criminale opera sempre dove c'è il business, quindi nel controllo dell'economia e della finanza, del gioco d'azzardo, nello sfruttamento della prostituzione, della droga ed ovunque ci siano affari facili,

si chiede di sapere:

se risultino discariche di rifiuti tossici sul territorio pratese o in altre aree della Toscana;

se risultino collegamenti diretti tra la camorra e le triadi cinesi che operano a Prato.