Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04903
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Atto n. 4-04903
Pubblicato il 8 luglio 2003
Seduta n. 433
DALLA CHIESA, CAVALLARO, MAGISTRELLI, BATTISTI. - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che, a quanto consta agli interroganti:
nella serata del 2 luglio 2003 un gruppo di cittadini si sono riuniti alla spicciolata davanti all’ambasciata tedesca a Roma esponendo cartelli critici nei confronti del comportamento tenuto al Parlamento europeo nella stessa mattinata dal Presidente del Consiglio Berlusconi;
tali cittadini, in numero non superiore a quindici, hanno espresso la loro protesta portando pacificamente solidarietà al popolo tedesco, un cui rappresentante di rilievo era stato apostrofato in modo offensivo dallo stesso Presidente del Consiglio al Parlamento europeo;
la protesta spontanea è durata un breve lasso di tempo e si è svolta in modo totalmente pacifico;
tali cittadini, mentre lasciavano i pressi dell’ambasciata, sono stati raggiunti all’angolo di una strada attigua da esponenti della Polizia di Stato che hanno chiesto loro i documenti a scopo di identificazione; tutti i cartelli sono stati loro sequestrati; uno di loro, il signor Franco Mistretta, è stato condotto in commissariato per identificazione e denuncia; tutti gli altri sono stati trattenuti sul posto per circa due ore sempre a scopo di identificazione e di denuncia, invitati a eleggere per iscritto il proprio domicilio ed eventualmente a nominare un proprio difensore,
si chiede di sapere:
quali siano state le ragioni che hanno indotto a identificare i cittadini di cui sopra e a procedere con denuncia nei loro confronti;
se, come sembrerebbe testimoniato dai tempi differiti dell’intervento della polizia e dai rinforzi giunti sul posto al termine della protesta, gli agenti abbiano agito solo dopo avere ricevuto in proposito un ordine dai comandi centrali e specificamente dal Ministero;
se tale intervento abbia inteso applicare la filosofia, a giudizio degli interroganti illiberale, espressa programmaticamente alcune settimane fa (dopo altro episodio di contestazione) dal Presidente del Consiglio, filosofia secondo la quale tutti i suoi oppositori e contestatori in pubblici luoghi devono essere identificati;
se l’episodio, che evoca decisamente le denunce per assembramento di infausta memoria, non configuri un marcato orientamento a intimidire le forme esplicite di dissenso e di critica individuale;
se tale orientamento non sia tanto più stigmatizzabile e pericoloso quanto più una recente legge dello Stato ha ampliato a dismisura, a giudizio degli interroganti fino alla licenza, la libertà di critica di cui godono i parlamentari, e di conseguenza anche il Presidente del Consiglio, nei confronti di tutti i cittadini, e quanto più i membri del Governo continuano a esprimersi a favore della abolizione dei reati d’opinione;
se il Ministro intenda dare disposizioni perché tali episodi rappresentino la norma o perché, al contrario, essi vengano considerati in linea di principio estranei a una gestione liberale della dialettica politica e civile nel nostro Paese.