Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00551

Atto n. 3-00551 (con carattere d'urgenza)

Pubblicato il 10 dicembre 2013, nella seduta n. 148

REPETTI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

l'art. 4 del decreto-legge 30 novembre 2013, n. 133, recante disposizioni urgenti concernenti l'IMU, l'alienazione di immobili pubblici e la Banca d'Italia, autorizza la Banca d'Italia ad aumentare il proprio capitale mediante utilizzo delle riserve statutarie all'importo di 7.500.000.000 euro e dispone che nessun azionista sia autorizzato a possedere, direttamente o indirettamente, una quota del capitale sociale superiore al 5 per cento;

in conseguenza di tale disposizione le banche e le assicurazioni italiane che partecipano al capitale della Banca d'Italia saranno costrette a vendere la parte eccedente il 5 per cento;

gli azionisti dell'Istituto possono essere anche: a) banche aventi sede legale in Italia o aventi sede legale e amministrazione centrale in uno Stato membro dell'Unione europea diverso dall'Italia; b) imprese di assicurazione e di riassicurazione aventi sede legale in Italia o aventi sede legale e amministrazione centrale in uno Stato membro dell'Unione europea diverso dall'Italia;

di fatto la Banca d'Italia potrebbe essere controllata in maggioranza da azionisti stranieri;

l'art. 47, comma primo, della Costituzione stabilisce che la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito,

si chiede di conoscere:

quali motivazioni abbiano spinto il Ministro in indirizzo a varare un provvedimento che di fatto comporta il rischio di perdita di autonomia della nostra economia;

se e come intenda provvedere per sanare quella che appare una grave violazione della Costituzione che impone il controllo dello Stato, attraverso la Banca d'Italia, sull'esercizio del credito.