Atto n. 4-01213

Pubblicato il 27 novembre 2013, nella seduta n. 142

CATALFO , BERTOROTTA , MORRA , CAMPANELLA , CRIMI , DONNO - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, della salute e dell'interno. -

Premesso che:

Acquaenna è una società per azioni a scopo consortile aggiudicataria della gara per la gestione del servizio idrico integrato nell'ambito territoriale ottimale di Enna per la durata di 30 anni;

nel Comune di Pietraperzia (Enna) Acquaenna gestisce, oltre al servizio idrico, anche quello di manutenzione delle fognature;

la società ha effettuato scavi per la riparazione delle strutture fognarie di cui, nello specifico, uno localizzato in viale Unità d'Italia è stato lasciato aperto senza che si provvedesse al completamento dell'intervento di riparazione, conseguentemente in una via adiacente l'acqua emessa dal sistema fognario ristagna nei tombini senza possibilità di defluire e rendendo i luoghi oggetto di rischio sanitario e disagi per la popolazione residente, a causa delle esalazioni maleodoranti provenienti dall'acqua ristagnante;

l'intervento in viale Unità d'Italia, inoltre, è stato lasciato incompiuto e le tubature di scarico fognario sono rimaste tranciate, pertanto i liquami fuoriescono dal tubo andando a riversarsi sul terreno su cui è stato operato lo scavo, con un possibile rischio di inquinamento della falda acquifera e relative problematiche igienico-sanitarie correlate;

tale stato di cose perdura da oltre 2 mesi, senza interventi da parte della società Acquaenna;

considerato che:

il testo unico sugli enti locali di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000, all'art. 50, comma 5, prevede che: "in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale";

pertanto il dovere di vigilanza del sindaco su società che gestiscono per conto dell'amministrazione infrastrutture aventi impatto negativo sulla qualità di vita dei cittadini è particolarmente cogente quando si tratta di problemi inerenti al profilo ambientale (e quindi con possibili estensioni future in materia igienico-sanitaria);

in ossequio alla normativa citata, nonché ai principi costituzionali in materia di tutela dell'ambiente, deriva un preciso obbligo in capo al sindaco in ordine alla prevenzione di tali problematiche; inoltre la giurisprudenza di legittimità ha da tempo affermato la necessità che siano in primo luogo gli amministratori pubblici a rendersi garanti della tutela della salute e dell'ambiente: infatti risulta lesiva del diritto alla salute della cittadinanza l'eccessiva inerzia degli organi comunali in merito a situazioni di tipo emergenziale riguardanti i profili citati;

in materia di inquinamento ambientale il sindaco conserva i poteri specifici di cui all'art. 217 del regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, testo unico delle leggi sanitarie: "Quando vapori, gas o altre esalazioni, scoli di acque, rifiuti solidi o liquidi provenienti da manifatture o fabbriche, possono riuscire di pericolo o di danno per la salute pubblica", il sindaco "prescrive le norme da applicare per prevenire o impedire il danno e il pericolo e si assicura della loro esecuzione ed efficienza. Nel caso di inadempimento" il sindaco "può provvedere di ufficio nei modi e termini stabiliti nel testo unico della legge comunale e provinciale";

la problematica esposta costituisce presupposto sufficiente al fine di emettere ordinanze sindacali ex art. 50, comma 5, del decreto legislativo n. 267 del 2000 e, a parere degli interroganti, il lasso di tempo trascorso senza intervento alcuno sul riversamento dei liquami fognari potrebbe comportare contaminazione della falda acquifera e, conseguentemente, aggravare la responsabilità in capo all'ente territoriale competente, in persona del sindaco pro tempore,

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo non intendano, nell'ambito delle rispettive competenze, attivarsi presso le amministrazioni competenti affinché siano intraprese tutte le opportune iniziative per prevenire ogni possibile danno ambientale nel comune di Pietraperzia, e anche per individuare eventuali responsabilità della società Acquaenna per il mancato adempimento dei propri obblighi come gestore e manutentore delle infrastrutture fognarie.