Pubblicato il 18 novembre 2013, nella seduta n. 138
PADUA , ORRU' , SOLLO , VALENTINI , CIRINNA' , PAGLIARI - Al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
la legge n. 148 del 2011, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 138 del 2011, contiene, tra l'altro, una delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari;
con decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, è stata data attuazione alla delega per la revisione della geografia giudiziaria mediante la riorganizzazione degli uffici di tribunale e delle relative procure della Repubblica;
l'articolo 1 del decreto ha soppresso il Tribunale e la Procura della Repubblica di Modica trasferendone le funzioni giudiziarie al Tribunale e alla Procura della Repubblica di Ragusa. Presso il medesimo Tribunale sono state trasferite anche le funzioni della soppressa sezione staccata di Vittoria;
l'articolo 8 stabilisce, inoltre, che: "Quando sussistono specifiche ragioni organizzative o funzionali, in deroga all'articolo 2, primo comma, della legge 24 aprile 1941, n. 392, il Ministro della giustizia può disporre che vengano utilizzati a servizio del tribunale, per un periodo non superiore a cinque anni dalla data di efficacia di cui all'articolo 11, comma 2, gli immobili di proprietà dello Stato, ovvero di proprietà comunale interessati da interventi edilizi finanziati ai sensi dell'articolo 19 della legge 30 marzo 1981, n. 119, adibiti a servizio degli uffici giudiziari e delle sezioni distaccate soppressi";
gli articoli 10 del decreto legislativo n. 155 del 12 e 6 del decreto legislativo n. 156 del 2012 (rubricati entrambi "Clausola di invarianza"), in ossequio allo spirito e alla lettera di cui all'art. 1, comma 2, della legge n. 148 del 2011, espressamente prevedono che dal provvedimento non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica;
considerato che:
il presidente del Tribunale di Ragusa con istanza 29 aprile 2013, prot. n. 723/U, ha chiesto al Ministro in indirizzo l'autorizzazione all'utilizzo dell'immobile già sede del Tribunale di Modica per 5 anni a decorrere dalla data di efficacia del provvedimento di soppressione ex articolo 11, comma 2, del decreto legislativo n. 155 del 2012, con efficacia dal 14 settembre 2013, per allocarvi, in particolare, l'area civile con autonoma gestione dei relativi servizi di cancelleria;
con decreto 8 agosto 2013 il Ministro ha autorizzato l'utilizzo a servizio del Tribunale di Ragusa dei locali ospitanti il Tribunale di Modica limitatamente alla trattazione degli affari civili pendenti e per un periodo di soli 2 anni;
considerato inoltre che:
la struttura del Tribunale di Ragusa risulta ad ogni evidenza inadeguata ad assolvere ulteriori funzioni rispetto a quelle che svolge attualmente, ciò a causa della sua vetustà e della mancanza di un sistema di sicurezza adeguato a garantire l'incolumità del personale dipendente, per difetto di strutture antisismiche, come dichiarato alla stampa dallo stesso sindaco di Ragusa, nonché per l'indisponibilità, nel breve periodo, di altri locali adeguati ad ospitare uffici e servizi di un presidio unico così come prefigurato con decreto legislativo n. 155 del 2012;
ciò comporta che, laddove tali locali dovessero essere acquisiti in futuro, comunque sarebbe necessario impegnare significative risorse finanziarie allo stato preventivabili nell'ordine di circa un milione di euro all'anno; è evidente che tutto ciò si pone in palese contrasto con quanto disposto dalla richiamata clausola di invarianza;
la violazione della normativa è ancor più stridente ove si consideri che la struttura giudiziaria di Modica è rispettosa della normativa antisismica, è ampia, moderna e funzionale, servita da ampio parcheggio ed è stata inaugurata appena 9 anni fa, con un impegno di risorse pubbliche di circa 12 milioni di euro che rischiano di risolversi in spese improduttive;
considerato infine che:
mentre gli uffici del presidio di Modica sono chiusi e in gran parte non occupati, i magistrati ed i funzionari che fino ad ora hanno prestato la loro attività presso tale struttura si trovano, ad oltre 40 giorni dalla soppressione, a vagare per i corridoi del Tribunale di Ragusa nell'affannosa ricerca di una postazione di lavoro;
pur nella condivisione dei principi ispiratori della riforma della geografia giudiziaria, segnatamente in termini di risparmio di spesa e di incremento di efficienza del servizio giustizia, va rilevata, relativamente al Tribunale di Modica, la mancata attuazione della delega in quanto non sono stati sufficientemente presi in considerazione i territori limitrofi nonché rispettati i criteri oggettivi ed omogenei che tengono conto nel caso specifico dell'estensione del territorio, del numero degli abitanti, dei carichi di lavoro, dell'indice delle sopravvenienze e della specificità territoriale del bacino di utenza;
inoltre, all'interno dell'edificio che ospita il Tribunale di Ragusa, risulta limitata, se non del tutto annullata dall'intasamento delle vie di fuga bloccate da armadi ed attrezzature prelevate dalle sedi soppresse, l'osservanza degli obblighi previsti per legge a garanzia della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro;
inoltre, anche in considerazione dei recenti eventi tellurici verificatisi nella zona, la struttura non antisismica risulta del tutto inadeguata ad ospitare le centinaia di utenti che quotidianamente frequentano tali uffici giudiziari, mentre si rinuncia paradossalmente all'utilizzo della struttura modicana, antisismica;
lo spreco delle rilevantissime risorse impegnate per la costruzione del Tribunale di Modica (12 milioni di euro) ed i nuovi, significativi costi imposti dalla struttura accorpante (un milione di euro all'anno circa), si pongono in paradossale contrasto con i principi che hanno ispirato l'intervento del legislatore;
con decreto 19 settembre 2013, il Ministro ha costituito un gruppo di lavoro per il monitoraggio della riforma introdotta dai decreto legislativo n. 155 e 156 del 2012, con il compito di verificare lo stato di realizzazione, rilevare eventuali criticità e proporre idonee soluzioni organizzative e normative, al fine di adottare gli eventuali decreti correttivi,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga necessario sollecitare un immediato intervento da parte del gruppo di lavoro costituito con decreto del 19 settembre 2013 per verificare la fondatezza dei rilievi sollevati, anche attraverso l'audizione dei rappresentanti istituzionali del circondario modicano, predisponendo, laddove ne ricorressero le condizioni, ogni provvedimento correttivo così come formulato con nota del presidente del Tribunale di Ragusa del 29 aprile 2013 e nel rispetto di quanto previsto all'articolo 1 del richiamato decreto ministeriale del 19 settembre 2013.