Atto n. 4-01113

Pubblicato il 18 novembre 2013, nella seduta n. 138

CARDINALI - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

con decreto del 16 settembre 2013 il direttore generale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha autorizzato per il periodo dal 20 febbraio al 27 luglio 2013 la corresponsione del trattamento di integrazione salariale in favore dei lavoratori dipendenti della SpA Nestlé italiana - unità di Perugia, per i quali è stato stipulato in data 19 febbraio 2013 un contratto di solidarietà che stabilisce la riduzione massima dell'orario di lavoro settimanale, previsto dal contratto collettivo nazionale del settore industrie alimentaristi applicato, secondo le modalità indicate nello stesso contratto di solidarietà nei confronti di un numero massimo di lavoratori pari a 816 unità, su un organico complessivo di 3.330 unità, previa verifica da parte dell'INPS dell'inquadramento aziendale;

con il medesimo decreto si stabiliva che l'INPS non è autorizzato a corrispondere il particolare beneficio previsto dall'articolo 6, comma 4, del decreto-legge n. 510 del 1996, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 608 del 1996, dal momento che le relative disponibilità finanziarie non sono più disponibili;

considerato che:

la Nestlé italiana - unità di Perugia (Perugina) ha utilizzato quest'anno come ammortizzatore sociale il contratto di solidarietà anziché la cassa integrazione, come nel biennio precedente;

il contratto di solidarietà è nettamente più vantaggioso per i lavoratori in termini di sacrificio economico e l'INPS ha ammesso l'azienda al contratto di solidarietà, ma, non essendovi più disponibilità di risorse, non riconosce le agevolazioni previste;

nel 2014, restando ferme le attuali difficoltà legate alla situazione economica, l'azienda dovrà nuovamente attivare un ammortizzatore sociale e per i lavoratori la cassa integrazione è molto più pesante del contratto di solidarietà,

si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda prendere per il rifinanziamento dei benefici previsti dalla legge n. 608 del 1996, che favorirebbero l'utilizzo dei contratti di solidarietà da parte delle aziende e inciderebbero notevolmente nella condizione economica di tante lavoratrici e lavoratori.