Atto n. 4-01049

Pubblicato il 24 ottobre 2013, nella seduta n. 132

CASALETTO , BIGNAMI , GAETTI , MORONESE , NUGNES , ORELLANA , PEPE , PUGLIA - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che:

i processi di urbanizzazione dei suoli agricoli e naturali hanno assunto, in questi ultimi anni, dimensioni rilevanti in quasi tutti i Paesi europei;

in Italia ciò sta avvenendo senza che si abbiano a disposizione misure accurate sulla quantità del "consumo di suolo" e, tantomeno, senza che si siano attivati provvedimenti, legislativi e di Governo, per contrastarne le implicazioni territoriali e ambientali;

considerato che:

in Italia non esiste una banca dati aggiornata a cui accedere per conoscere lo stato d'uso del suolo e avere informazioni attendibili sulle quantità di suolo "consumato";

diversi Paesi europei hanno già avviato politiche integrate di monitoraggio e di controllo delle trasformazioni d'uso del suolo;

le elaborazioni del Corine land cover (CLC), realizzate con sistemi di mappatura delle coperture del suolo da immagini satellitari orto-rettificate, non consentono valutazioni accurate sulle quantità assolute di suoli urbanizzati nell'ultimo decennio;

i dati elaborati su 4 regioni, Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Piemonte, rivelano un'intensità dei processi di urbanizzazione dei suoli quantitativamente preoccupante;

in Lombardia tra il 1999 e il 2007 sono stati urbanizzati oltre 34.000 ettari di suoli liberi (pari a due volte e mezzo la città di Milano), con un incremento della superficie urbanizzata dal 12,6 per cento al 14 per cento della superficie regionale;

in 8 anni il territorio agricolo della Lombardia si è ridotto, in quanto urbanizzato, di oltre 43.000 ettari, con una velocità di trasformazione di 4.270 ettari all'anno (circa 117.000 metri quadrati al giorno), e un decremento di quasi il 2 per cento (dal 45,4 per cento al 43,7 per cento) rispetto all'intera superficie regionale;

pertanto il 14 per cento della superficie lombarda, pari ad oltre 336.000 ettari, è urbanizzato. Il valore salirebbe al 25 per cento se venisse riferito alle sole superfici di pianura;

nel periodo tra il 2000 e il 2007 i Comuni italiani hanno rilasciato permessi di costruire per oltre 556.000 fabbricati;

legislazioni urbanistiche regionali, tra gli obiettivi, indicano il contenimento dell'urbanizzazione dei suoli agricoli e naturali, come ad esempio nella provincia di Monza e Brianza, non sempre però seguite da politiche e azioni di controllo realmente efficaci;

a parere degli interroganti i più intensi processi di "artificializzazione" dei suoli, legati in gran parte alle forme della dispersione insediativa, sono frutto di processi di crescita poco e mal governati dalla pianificazione urbanistica, che hanno prodotto insediamenti indistinti e disseminati, non sempre rispondenti alle fattezze tradizionali della "urbanità";

considerato inoltre che:

a giudizio degli interroganti per il contenimento del consumo di suolo possono essere messe in atto strategie ed azioni nelle pratiche di pianificazione come prevedere il riuso dei suoli urbani dismessi o sottoutilizzati e perseguire politiche di compattazione e di densificazione della struttura urbana;

occorrono nuove leggi urbanistiche che definiscano strumenti e supporti normativi per il controllo degli usi del suolo, per riconoscere e tutelare il suolo come "bene comune" e per introdurre l'obbligo di monitorare dimensioni e caratteri delle trasformazioni d'uso del suolo a livello locale, attraverso l'istituzione di catasti dei suoli, che riformino i meccanismi della fiscalità locale e che impongano, prima dell'effettiva trasformazione urbanistica, l'adeguato equipaggiamento ecologico ambientale,

si chiede di sapere:

quali iniziative normative intenda assumere il Ministro in indirizzo al fine di rivedere la materia, anche attivandosi perché si giunga all'approvazione di nuove leggi urbanistiche che definiscano strumenti e supporti per il controllo degli usi del suolo;

se non ritenga utile intervenire incisivamente e costantemente per una mirata programmazione di contenimento del consumo di suolo, mettendo in atto strategie ed azioni nelle pratiche di pianificazione.