Atto n. 4-01027

Pubblicato il 22 ottobre 2013, nella seduta n. 129

BERGER , PANIZZA - Ai Ministri dello sviluppo economico e della salute. -

Premesso che:

il decreto del Ministero della salute recante "Definizione dei criteri uniformi per la formazione del personale adibito alla produzione, alla somministrazione e alla commercializzazione di alimenti", in attuazione degli adempimenti previsti dal decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, sarà al vaglio della Conferenza Stato Regioni il 23 ottobre 2013;

le disposizioni contenute nello schema di decreto hanno già provocato forte preoccupazione da parte degli operatori economici e le associazioni economiche di categoria della Provincia autonoma di Bolzano hanno espresso con determinazione la loro contrarietà ad un obbligo formativo così esteso;

la formazione nel settore dell'igiene alimentare è già disciplinata dal sistema HACCP (Hazard analysis and critical control points), di cui al regolamento (CE) n. 852/2004, in misura assolutamente sufficiente;

il presente schema di decreto rischia quindi di essere assolutamente superfluo, oltre a rappresentare un enorme onere aggiuntivo che, proprio nell'attuale congiuntura economica negativa, contribuisce a strangolare la produttività, rischiando di frenare ulteriormente il rilancio dell'economia italiana;

è ormai risaputo che gli ultimi scandali alimentari non sono stati causati da problemi igienici, ma da casi di frode alimentare;

le nuove disposizioni colpiscono ulteriormente le aziende di produzione imponendo vincoli normativi sempre più incisivi nel settore del commercio, dell'artigianato, dell'industria, dell'agricoltura e del turismo, settori che rappresentano le vere e proprie colonne portanti dell'economia italiana;

è necessario cercare di semplificare gli adempimenti a carico degli operatori economici puntando sempre di più su un tipo di formazione con meno vincoli burocratici possibili e con un sempre maggiore risparmio nei costi, senza però ridurre la qualità della formazione;

al riguardo, ci sono altri paesi europei che gestiscono la formazione nel settore dell'igiene alimentare in modo molto più semplice; il regolamento tedesco sull'igiene alimentare, che si limita ad un unico articolo composto da due commi e da un breve allegato, è solo un esempio;

le imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni, non potranno adempiere agli oneri previsti nello schema di decreto succitato, le cui disposizioni devono essere adattate alle peculiarità locali, altrimenti si rischia il blocco dell'attività di produzione, con ripercussioni economiche non di poco conto,

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo non ritengano che in un momento di difficoltà come quello attuale sia necessario anzitutto attuare semplificazioni procedurali per aiutare le aziende che già si trovano in un periodo tanto difficile per l'economia e sono soffocate da un carico fiscale senza precedenti e da un carico burocratico che è tra i più alti al mondo; se non sia il caso di ripensare lo schema di decreto in oggetto, prevedendo delle semplificazioni per le piccole e medie imprese anche nell'ottica di un maggiore risparmio.