Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00424
Azioni disponibili
Atto n. 3-00424 (in Commissione)
Pubblicato il 10 ottobre 2013, nella seduta n. 122
DI BIAGIO - Al Ministro dello sviluppo economico. -
Premesso che:
RetItalia internazionale è la società di informatica in house all'Agenzia ex ICE, "Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane";
gli impiegati di RetItalia internazionale operano da più di 30 anni per la mission dell'ex ICE e, grazie alle competenze di tali professionisti dell'IT, RetItalia internazionale è stata in grado di offrire servizi professionali integrati, in un ampio spettro di aree tematiche, attraverso un approccio basato sull'utilizzo di metodologie, conoscenze e innovative tecnologie informatiche;
in data 22 gennaio 2013 l'Agenzia ICE ha deliberato la vendita di RetItalia internazionale per un contratto quinquennale pari a 15 milioni di euro (IVA inclusa), ossia 3 milioni di euro annui (IVA inclusa). Tale valore economico non consente la sopravvivenza lavorativa di più della metà del personale di RetItalia internazionale, poiché il costo della società è pari a circa 4,3 milioni (IVA esclusa);
in relazione alle limitate risorse rese disponibili dall'Agenzia ICE, le professionalità e lo stesso patrimonio informatico, in gestione a RetItalia internazionale, rischiano di andare dispersi in conseguenza dell'alienazione della società;
per ovviare a ciò, salvaguardare gli investimenti fatti, capitalizzare le risorse e le conoscenze professionali disponibili, si ritiene che la soluzione meno rischiosa per l'integrità del patrimonio informatico e la salvaguardia dei livelli occupazionali dei 65 lavoratori della società sia quella di mantenere RetItalia internazionale nel circuito della pubblica amministrazione;
il Vice Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda si è occupato in prima persona della situazione drammatica degli impiegati di RetItalia internazionale contribuendo attivamente ad alleggerire una cassa integrazione estremamente penalizzante avviata nel mese di maggio del 2012;
i rappresentanti sindacali della società non sono stati informati dei dati contenuti dalla relazione dell'advisor che ha redatto la due diligence e il bando di gara;
risulta che l'incontro con ICE e con l'adivisor, avvenuto il 24 settembre 2013, abbia destato ulteriori notevoli preoccupazioni sulla piena collocazione di tutti i lavoratori della società. Le agitazioni sono legate all'assenza di riscontri certi in merito alla salvaguardia di tutti i posti di lavoro a poche settimane dall'emissione del bando di gara per la vendita della società;
risulta ulteriormente all'interrogante che il bando di gara ammonti a circa 3 milioni di euro inclusa IVA, vale a dire circa 2,3 milioni, che risulta insufficiente per la garanzia dei livelli occupazionali; che siano esclusi dal bando e dal contratto di due progetti di rilievo e di carattere strategico, assegnati nel 2011 e nel 2012 dal Ministero come il portale "Made in Italy" e l'"International trade hub-Italia",
si chiede di sapere:
quali siano le ragioni che hanno compromesso la salvaguardia dei posti di lavoro, prima di procedere alla consegna del bando di gara all'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici;
se il Ministro in indirizzo intenda procedere alla sospensione della pubblicazione del bando di gara al fine di trovare soluzioni per garantire la piena occupazione dei lavoratori di RetItalia internazionale e non per ultimo, per mantenere competenze e conoscenze all'interno del circuito della pubblica amministrazione, in linea con quanto già chiesto negli emendamenti presentati a favore di RetItalia internazionale a disegni di legge nel corso della XVI e della XVII Legislatura.