Atto n. 4-00952

Pubblicato il 3 ottobre 2013, nella seduta n. 118

MOLINARI , CATALFO , PUGLIA , BENCINI , PAGLINI , PEPE , VACCIANO - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

la grave situazione di disagio sociale in cui versa la Calabria può riassumersi in una percentuale di povertà delle famiglie pari al 27 per cento, in una disoccupazione che supera il 20 per cento, ed in particolar modo giovanile e femminile attorno al 40 per cento, in un reddito pro capite tra i più bassi d'Italia ed in un tessuto imprenditoriale e produttivo debolissimo ed in forte crisi;

in particolare in Calabria si registra il tasso di occupazione più basso in Italia con appena il 39 per cento di persone occupate nella fascia tra i 15 e i 64 anni (55,7 per cento il tasso di occupazione in Italia);

i lavoratori in mobilità nella Calabria hanno superato le 25.000 unità e da questo dato statistico sta cominciando ad emergere un preoccupante riflesso in proteste frammentarie ma sempre più frequenti, per quanto, per il momento, ordinate e civili;

le cifre reali del malessere sociale, sinora fuorviate dalla piaga del lavoro nero e dalla mancata iscrizione degli inoccupati (soprattutto giovani, che, spesso, imboccano la dolorosa via dell'emigrazione) nelle liste di disoccupazione, stanno prendendo sempre maggior evidenza;

l'accordo Stato-Regioni, che ha inaugurato nel febbraio 2009 una strategia diretta al contrasto della crisi sociale dei lavoratori colpiti da sospensioni e cessazioni dell'attività produttiva, ha visto la Regione Calabria inefficace, a giudizio degli interroganti, nella necessaria programmazione ed attuazione di una politica attiva del lavoro nei confronti dei cittadini interessati dalle misure di sostegno al reddito, limitando il suo intervento allo svolgimento di uno sterile rapporto burocratico tra Regione e Ministeri, da un lato, e Inps dall'altro, diretto ad una mera attività di autorizzazione all'immediata erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga da parte di quest'ultimo ente;

considerato che:

l'accordo istituzionale per l'erogazione della cassa integrazione guadagni e della mobilità in deroga per il 2013, siglato il 10 aprile 2013 nella sede dell'Assessorato per il lavoro della Regione Calabria, sulla scorta dell'intesa Stato-Regioni del 22 novembre 2012 e nel rispetto della legge di stabilità n. 228 del 2012, ha visto assegnare alla Calabria 41.215.873,15 euro per gli ammortizzatori in deroga;

le associazioni imprenditoriali e istituzionali e le organizzazioni sindacali hanno evidenziato che l'accordo è stato sottoscritto prendendo atto dell'assoluta insufficienza delle risorse sin qui attribuite dal Governo per gli ammortizzatori sociali in deroga regionali, e al fine di garantire comunque l'accesso ai trattamenti in deroga per un periodo transitorio, nelle more che vengano attribuite ulteriori indispensabili risorse; le stesse hanno stabilito di procedere alla sottoscrizione dell'accordo che ha validità sino all'esaurimento delle risorse assegnate dal Governo per il 2013 e, in ogni caso, non oltre il 30 aprile 2013;

pertanto è stata ribadita la possibilità di prevedere ulteriori periodi di autorizzazioni nel corso del 2013 a seguito delle assegnazioni da parte del Governo nazionale o regionale di ulteriori risorse;

la legge di stabilità per il 2013 n. 228 del 2012, all'art. 1, commi 15, 253, 254 e 255 ha previsto, tra l'altro, la possibilità di finanziare gli ammortizzatori sociali in deroga nelle Regioni obiettivo convergenza, in relazione a misure di politica attiva e ad azioni innovative e sperimentali di tutela dell'occupazione, attraverso la riprogrammazione dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali 2007-2013 oggetto del piano di azione e coesione;

risulta agli interroganti che l'intervento delle politiche passive del lavoro, tramite il sostegno al reddito dei coadiuvati in deroga, sia comunque depotenziato dai ritardi che si consumano nell'iter burocratico di tali erogazioni;

a giudizio degli interroganti le amministrazioni competenti non sono state in grado di costruire politiche di contrasto e di contenimento alla disoccupazione nel mentre in Calabria si è allargata la fascia delle famiglie che vive sotto la soglia minima di povertà rappresentando un disagio sociale ormai arrivato al culmine con un precariato stremato e servizi pubblici collassati,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo abbia vigilato sulle iniziative messe in atto dalla Regione Calabria relativamente all'impegno assunto in ordine alla realizzazione di politiche attive del lavoro, in particolare per quanto riguarda le modalità e i costi della loro effettuazione in funzione dei risultati ottenuti;

se nella realizzazione delle politiche attive del lavoro siano state coinvolte imprese e parti sociali, al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi aziendali ed i livelli di organico prefissati;

se le eventuali carenze per la realizzazione di politiche attive del lavoro abbiano inciso negativamente sotto il profilo dell'utilizzazione dei Fondi strutturali 2007/2013;

se corrisponda al vero che si siano verificati notevoli ritardi nell'erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga, rispetto ai termini stabiliti, da parte dell'Inps.