Pubblicato il 11 settembre 2013, nella seduta n. 99
LIUZZI - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
i tecnici laureati sono figure professionali che fanno parte del personale "non docente" delle università italiane;
oltre ad assolvere le mansioni previste da contratto, si dedicano costantemente alla ricerca scientifica e coopera all'attività didattica dei Dipartimenti;
la normativa vigente non ne riconosce il profilo scientifico e non prevede per costoro sbocchi professionali nell'ambito della ricerca e della didattica;
la legge n. 4 del 1999, recante "Disposizioni riguardanti il settore universitario e della ricerca scientifica, nonché il servizio di mensa nelle scuole", al comma 10 dell'art. 1, disponeva l'espletamento di concorsi a ricercatore riservati ai tecnici laureati prevedendo testualmente: "Le università e gli osservatori astronomici, astrofisici e vesuviano sono autorizzati a bandire, nell'arco di cinque esercizi finanziari a decorrere dall'esercizio 1999, concorsi per posti di ricercatore universitario riservati al personale delle stesse università e osservatori, assunto in ruolo per lo svolgimento di funzioni tecniche o socio-sanitarie, a seguito di pubblici concorsi che prevedevano come requisito di accesso il diploma di laurea, in servizio alla data di entrata in vigore della presente legge e che abbia svolto alla predetta data almeno tre anni di attività di ricerca";
occorrerebbe riflettere sulla necessità di adottare concrete misure per la rivalutazione e ottimizzazione del personale tecnico laureato, al fine di premiare la produttività nell'ambito della ricerca scientifica e la cooperazione all'attività didattica di dipartimento, espressa sempre con dedizione e competenza;
nella categoria dei tecnici laureati, vi sono coloro che hanno conseguito anche il titolo di dottore di ricerca oltre ad essere autori di pubblicazioni scientifiche a livello internazionale, requisiti sufficienti per ricoprire un ruolo più professionale e consono in relazione a quanto hanno "investito" nella propria formazione;
attualmente, specie a causa della proliferazione dei corsi di laurea, gli atenei destinano quote importanti dei propri bilanci per incarichi di insegnamento onerosi, talvolta conferiti a personale esterno con poca esperienza di ricerca e didattica,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga di assumere iniziative volte ad una giusta "riqualificazione" della figura del tecnico laureato;
se non ritenga di valutare l'opportunità di adottare misure volte a immettere il personale tecnico laureato impegnato negli atenei e nei policlinici d'Italia e possessore del titolo di dottore di ricerca o altro tipo di riconoscimento equipollente, e qualificata e continuativa produzione scientifica nel settore disciplinare di afferenza, nella categoria ad esaurimento dei ricercatori confermati.