Pubblicato il 7 agosto 2013, nella seduta n. 92
BOTTICI , AIROLA , BULGARELLI , CATALFO , CIOFFI , MARTELLI , PAGLINI , SCIBONA , TAVERNA , VACCIANO - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
ai sensi dell'art. 3 del decreto-legge n. 203 del 2005, così come convertito dalla legge n. 248 del 2005, dal 1° ottobre 2006 l'esercizio esclusivo delle attività di riscossione di tributi, contributi e sanzioni su tutto il territorio nazionale (esclusa la Sicilia) è affidata ad Equitalia SpA, società a capitale pubblico posseduta per il 51 per cento dall'Agenzia delle entrate e per il 49 per cento dall'INPS;
nelle pagine 20 e 21 del "Rapporto 2013 sul coordinamento della finanza pubblica", diramato dalla Corte dei conti il 24 maggio 2013, si legge che nel 2012 il tasso di riscossione dei ruoli, cioè il rapporto fra l'importo riscosso e il carico netto (il carico totale dei ruoli affidati ad Equitalia al netto di sgravi e sospensioni), si è collocato all'1,94 per cento e che il totale dei crediti residui non ancora riscossi per gli anni dal 2000 al 2012 ammonta a oltre 527 miliardi di euro;
nel corso del suo intervento alla trasmissione televisiva "Porta a Porta" del 25 giugno 2013 il dottor Attilio Befera (presidente di Equitalia SpA e direttore dell'Agenzia delle entrate) ha affermato che, dei 527 miliardi di euro iscritti a ruolo ed affidati ad Equitalia SpA, solo una quota residuale sarebbe, de facto, incassabile;
diversi quotidiani a diffusione nazionale e, tra gli altri, "Il Sole-24 ore" del 5 giugno 2013, il "Corriere della Sera" del 23 giugno, "Il Sole-24 ore" del 25 giugno, "la Repubblica" del 12 luglio hanno ripreso i dati relativi all'eccezionale importo non ancora riscosso e alla riduzione del tasso di riscossione dei ruoli nel 2012;
in risposta all'interrogazione dell'on. Daniele Capezzone, presidente della VI Commissione (Finanze) della Camera, e dell'on. Enrico Zanetti, il Vice Ministro dell'economia Luigi Casero ha affermato che "al 31 dicembre 2012, oltre l'80 per cento del carico residuo era riferibile a debitori iscritti a ruolo per importi complessivamente pari o superiori a 500.000 euro ovvero 121.409 soggetti per un carico netto da riscuotere pari a 452 miliardi di euro",
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno fornire urgentemente un'analisi dettagliata relativamente ai 527 miliardi di euro non ancora riscossi, al fine di avere maggiori e più precisi riscontri rispetto all'effettiva composizione di una somma tanto rilevante, ed indicare, in considerazione delle dichiarazioni del dottor Befera che ha affermato che solo una minima parte dei 527 miliardi di euro ancora non riscossi è realmente incassabile, quanta parte di tale ammontare sia sostanzialmente inesigibile, in quanto riguardante debiti di imprese e/o soggetti falliti o insolventi, e quanta parte sia invece effettivamente incassabile;
quali iniziative intenda intraprendere, finalizzate al recupero degli oltre 527 miliardi di euro non ancora riscossi, e quali siano i nomi dei 121.409 soggetti che avrebbero debiti iscritti a ruolo per importi complessivamente pari o superiori a 500.000 euro.