Pubblicato il 2 luglio 2013, nella seduta n. 54
DE POLI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
sono circa 2 milioni i grandi invalidi in Italia che lamentano notevoli difficoltà a superare i quotidiani disagi, a causa delle quali rischiano l'emarginazione dal contesto civile e la totale esclusione sociale;
le difficoltà economiche che il nostro Paese sta attraversando non possono mettere in secondo piano i valori della solidarietà e della coesione sociale sacrificando i più deboli;
la pensionistica risarcitoria di guerra è quasi ferma al livello di 20 anni fa, eccezion fatta per il modesto adeguamento automatico annuale, mai tale da compensare il crescente costo della vita e dei servizi essenziali di cui i grandi invalidi hanno particolarmente bisogno;
dopo oltre 10 anni dall'entrata in vigore della legge 27 dicembre 2002, n. 288, in materia di provvidenze in favore dei grandi invalidi, l'esperienza acquisita imporrebbe a giudizio dell'interrogante di modificare l'istituto dell'assegno sostitutivo, eliminando la non più attuale alternatività in favore di un unico beneficio di tipo finanziario, e di creare un unico fondo aggiornato con le disponibilità finanziarie previste dalla legge di stabilità per gli anni 2013-2014;
sarebbe inoltre opportuno abbinare alla pensionistica risarcitoria di guerra la valutazione del danno biologico, come riconosciuto dal codice civile per i risarcimenti dei danni non di guerra;
le associazioni di categoria, come l'Associazione ciechi di guerra, hanno più volte segnalato l'urgenza dei seguenti interventi: la messa a regime dell'assegno sostitutivo dell'accompagnatore, il riconoscimento adeguato del ruolo di assistenza svolto dal coniuge ai fini del trattamento di reversibilità, la congruità del trattamento economico per le mutilazioni aggiuntive alla cecità, il collocamento obbligatorio in favore dei figli il cui genitore ha svolto un'attività lavorativa,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga necessario, nelle more di un intervento legislativo più ampio, adottare provvedimenti che rispondano concretamente alle legittime rivendicazioni dei grandi invalidi di guerra e per servizio militare.