Pubblicato il 29 aprile 2013, nella seduta n. 16
D'AMBROSIO LETTIERI , TARQUINIO , AMORUSO , LIUZZI , BRUNO , VICECONTE - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
nella classifica mondiale stilata annualmente dall'autorevole centro studi "Scimago" il Politecnico di Bari si è confermato, per l'anno 2012, la prima università italiana per la qualità della ricerca scientifica;
secondo gli analisti che hanno compilato il "World report institutions rankings" le pubblicazioni scientifiche dei docenti e dei ricercatori del Politecnico hanno registrato, infatti, il più alto indice di impatto in tema di rilevanza delle pubblicazioni presso la comunità scientifica internazionale rispetto alla media mondiale;
anche l'Università di Bari, secondo il citato "World report" ha confermato il suo indice di impatto e ha registrato una migliore produttività scientifica;
premesso, inoltre, che:
il Governo ha assegnato all'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR) il compito di valutare la qualità degli atenei e della ricerca e di stilare una classifica in base alla quale distribuire i finanziamenti;
tra le università promosse o bocciate presenti nella classifica delle università diffusa dal Ministero è evidente il divario fra Nord e Sud: quasi tutte le università del Sud si classificano, infatti, agli ultimi posti;
la lista ufficiale degli atenei presentata dal Ministero stride con altre simili classifiche stilate, per esempio, dal Centro studi investimenti sociali (Censis) o con le pagelle predisposte da autorevoli quotidiani;
considerato che:
la legge 30 dicembre 2010, n. 240 (riforma Gelmini) prevede, tra le altre cose, la possibilità di procedere a federazioni o a fusioni, per due o più atenei ovvero per alcuni settori di attività, al fine di conseguire un miglioramento della qualità, dell'efficienza e dell'efficacia delle attività istituzionali e gestionali (articolo 3);
la possibilità per gli atenei di fondersi tra loro o di aggregarsi consente l'abbattimento dei costi e l'aumento della qualità della didattica e della ricerca;
i procedimenti di federazione o di fusione sono sottoposti, per l'approvazione, all'esame del Ministero che si esprime previa valutazione dell'ANVUR e dei rispettivi comitati di coordinamento secondo le disposizioni di legge;
tale percorso federativo era stato già avviato dalle università di Puglia, Basilicata e Molise ancor prima che fosse previsto dalla richiamata disposizione;
secondo quanto riportato da "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 14 ottobre 2012, detto progetto di alleanza tra le Università di Puglia, Basilicata e Molise non sarebbe stato approvato;
considerato, inoltre, che:
con deliberazione n. 78/2011 il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) ha riprogrammato le assegnazioni del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) 2007-2013 e ha individuato e
finanziato le infrastrutture strategiche del Piano nazionale per il Sud, ivi incluso il sistema universitario, e, in particolare, il sistema universitario della Regione Puglia;
l'attuazione degli interventi strategici dovrebbe avvenire attraverso appositi contratti istituzionali di sviluppo previa verifica della effettiva sussistenza dei finanziamenti disponibili indicati nella citata delibera CIPE;
preso atto che, a quanto risulta agli interroganti, le esigue risorse messe a disposizione degli atenei del Sud e le limitazioni all'utilizzo di dette esigue risorse, a norma del combinato disposto del decreto legislativo n. 49 del 2012 e del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012, non consentono agli atenei meridionali di mantenere un adeguato tasso di eccellenza,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo intenda promuovere l'inserimento, tra i criteri adoperati dall'ANVUR per la ripartizione delle risorse tra gli atenei, della considerazione dei risultati dei valutatori esteri;
se risulti corrispondente al vero che il progetto di federazione di atenei del Sud, secondo le previsioni della legge n. 240 del 2010, non sia stato approvato e per quali motivi;
quale sia l'effettiva disponibilità dei finanziamenti indicati nella delibera CIPE citata e quale sia lo stato degli appositi contratti in relazione al sistema universitario della Regione Puglia.