Pubblicato il 3 luglio 2003
Seduta n. 430
ACCIARINI, FRANCO VITTORIA, TESSITORE, MODICA. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
per oltre un ventennio (dal 1974) nel nostro paese il Parlamento e i Governi che si sono succeduti si sono disinteressati dell’edilizia scolastica sia sul piano normativo che su quello finanziario;
solo nel 1996 il Governo di centrosinistra ha fatto approvare la legge nº 23 dell’11 gennaio;
a quella legge hanno fatto seguito altri due provvedimenti legislativi di carattere normativo e finanziario: la legge n. 340 del 2 ottobre 1997 e la legge nº 362 del 13 ottobre 1998;
con tali strumenti normativi è stato possibile realizzare due piani triennali e finanziare sei piani annuali per un totale di circa 3.000 miliardi di vecchie lire, con i quali si è potuto realizzare quel tanto di risanamento, e non è poco, che risulta dalle indagini ministeriali;
la legge finanziaria 2001, nº 388/2000, all’articolo 144 prevedeva una somma di 60 miliardi di lire come impegno quindicennale decorrente dall’anno finanziario 2002 per l’attivazione di mutui (lo stanziamento precedente era di 45 miliardi annui);
il nuovo Governo come prima iniziativa nel settore, nella sua prima legge finanziaria, quella per il 2002, ha bloccato la programmazione del nuovo piano triennale non prevedendo alcuno stanziamento per l’anno 2002;
il governo Berlusconi-Moratti-Tremonti nonostante le forti critiche formulate da tutte le Regioni, indipendentemente dal tipo di maggioranza al governo, nonostante disponesse dello studio sulla sicurezza, pubblicato nel febbraio 2002 e commissionato dal precedente Governo di centrosinistra, con la circolare n. 85 dell’8 maggio 2001, aveva stanziato in quella finanziaria a decorrere dal 2003 solo 10 milioni di euro, cioè meno di un terzo di quanto previsto dalla finanziaria 2001;
con l’articolo 80, comma 21, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, si prevede che: “Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, presenta entro 90 giorni il predetto piano straordinario al CIPE che, sentita la Conferenza Unificata di cui al decreto legislativo n. 281 del 1997, ripartisce una quota parte delle risorse di cui all’articolo 13, comma 1, della legge n. 166 del 2002, tenuto conto di quanto stabilito dall’articolo 3 della legge 11 gennaio 1996, n. 23”;
rilevato che il termine per la presentazione del suddetto piano risulta ormai abbondantemente scaduto si chiede di sapere:
se risulti individuata e in via di assegnazione la suddetta quota parte delle risorse di cui all’art.13, comma 1, della legge n. 166 del 2002;
se nell’iter di definizione del piano siano state rispettate le procedure di programmazione la cui competenza, in base all’articolo 4 della legge n. 23/96, spetta a Regioni, Comuni e Province;
quali altri fondi, riguardanti l’edilizia scolastica, siano stati messi a disposizione della Cassa depositi e prestiti per l’accensione dei mutui da parte delle Province e Comuni;
se per l’attivazione dei piani triennali previsti dalla legge 11 gennaio 1991, n. 23, saranno predisposte misure nel prossimo DPEF, oppure se si dovrà attendere il Governo di centrosinistra della prossima legislatura.