Pubblicato il 17 giugno 2003
Seduta n. 415
MAGNALBO'. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso:
che con il decreto-legge n. 138 dell’8 luglio 2002, convertito dalla legge n. 178 dell’8 agosto 2002, si è proceduto al riassetto del Comitato Olimpico Nazionale Italiano;
che l’art. 8 del citato decreto-legge dispone, tra l’altro, al comma 11 che “il personale alle dipendenze dell’ente pubblico CONI è, a partire dall’8 luglio 2002, alle dipendenze della CONI Servizi S.p.A. ...omissis”;
che, allo stato attuale, è in servizio presso la CONI Servizi S.p.A. personale proveniente da altre Amministrazioni pubbliche in posizione di comando;
che l’articolo 56 del testo unico n. 3 del 1957, così come modificato dalla legge n. 167 del 1997, individua e disciplina come norma esclusiva l’istituto del comando nell’ambito del pubblico impiego e precisamente nell’ambito degli enti pubblici e delle amministrazioni statali;
che dalla lettura del citato articolo 8 si evince che il solo personale alle dipendenze del CONI ente pubblico sia passato alle dipendenze della CONI Servizi S.p.A. e non il personale appartenente ad altre amministrazioni pubbliche, quale quello tutt’oggi in posizione di comando presso la CONI Servizi S.p.A.;
che, dall’8 luglio 2002 ad oggi, la CONI Servizi S.p.A. seguita a pagare mensilmente detto personale con un aggravio ulteriore di spesa annua di circa un miliardo e quattrocento milioni di vecchie lire, in aperta violazione del citato articolo 8 del decreto-legge n. 138 del 2002, nonché dell’articolo 56 del citato testo unico che disciplina l’istituto giuridico del comando ed individua esclusivamente quali soggetti destinatari di detto istituto le amministrazioni statali e gli enti pubblici e non soggetti aventi altra natura giuridica come appunto la CONI Servizi S.p.A.;
che su tale questione sembrerebbero risultare agli atti del Consiglio di Amministrazione della CONI Servizi S.p.A. rilievi di illegittimità sollevati da alcuni membri dello stesso Consiglio; tali documenti comunque non avrebbero sortito alcun effetto nei confronti dell’Amministratore delegato, il quale conseguentemente avrebbe dovuto far cessare tale situazione di palese illegittimità,
l’interrogante chiede di conoscere:
quali provvedimenti intenda prendere il Ministro in indirizzo in virtù del suo ruolo di organo di controllo della CONI Servizi S.p.A., al fine di far cessare detta situazione di illegittimità che, oltre ad arrecare un notevole danno economico ad una condizione finanziaria già molto precaria, risulta essere oltremodo ingiustificata sotto il profilo dell’opportunità, atteso che è notoria l’esigenza prospettata dalla CONI Servizi S.p.A., nel suo piano di ristrutturazione, di procedere ad una notevole riduzione del personale dipendente;
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto suesposto e qualora così non fosse quali opportune e urgenti iniziative intenda adottare per accertarne la veridicità, atteso che nella passata legislatura ed in quella attuale, ancor prima del riassetto del CONI, é stata segnalata in Parlamento l’illegittimità dei citati comandi con i seguenti atti di sindacato ispettivo, il cui iter peraltro non si è mai concluso: nella XIII legislatura l’interrogazione a risposta scritta 4/32967 a firma dei deputati Crimi, Giannattasio, Masiero, Cuccu, Conte, Cicu, Ricciotti, Mancuso e Gramazio nonché l’interrogazione a risposta scritta 4/20756 presentata dal senatore Marri e infine l’interrogazione 4/00842, presentata nella seduta del 28/9/2001 dal deputato Cristaldi.