Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-08597

Atto n. 4-08597

Pubblicato il 5 novembre 2012, nella seduta n. 827

GIORDANO - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

fin dalla sua istituzione, l'Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, ora società per azioni pubblica, viene associato al concetto di sicurezza e di inviolabilità, per il fatto che all'interno delle sue officine si producono documenti di identità (Centri di identificazione ed espulsione, passaporti, permessi di soggiorno) e carte valori di varia natura, come francobolli, contrassegni di legittimità eccetera. Produzioni controllate da ispettori del Ministero dell'economia e delle finanze, dalla Guardia di finanza, da sistemi di controlli satellitari, oltre che da decine di "ispettivi" interni, utilizzati come controllori a tempo pieno;

negli ultimi anni, tuttavia, tale giudizio affermatosi in passato è stato almeno in parte modificato, a causa di frequenti episodi, conosciuti a mezzo stampa e riscontrati anche da Authority, che hanno segnalato casi, sempre più numerosi, che mettono in dubbio alcune certezze riguardo all'affidabilità della società vigilata dal Ministero dell'economia;

all'interrogante risultano numerose segnalazioni di operatori commerciali, pubblici e privati, come ad esempio i consorzi di produttori di vini Doc e DOCG o le società farmaceutiche, lamentano l'allarmante frequenza con cui le consegne di partite di contrassegni e bollini farmaceutici risultano con numerazioni errate o ripetute più volte, creando allarme per possibili contraffazioni;

anche la "sicurezza fisica" degli ambienti produttivi, da sempre inaccessibili, non è più inviolabile, come testimonia un recente inquietante episodio: nonostante la pletora di controlli previsti, un'intrusione, con scasso, si è verificata nel mese di settembre 2012: l'accesso nell'officina carte valori, nel reparto di produzione dei passaporti, è avvenuto con estrema facilità e scoperto solo a distanza di giorni, dal venerdì al lunedì successivo;

il ripetersi di tali fenomeni assume aspetti inquietanti se si considera che negli stessi ambienti si lavorano passaporti, carte di identità, permessi di soggiorno e numerosi altri documenti di legittimazione statale;

contrasta con questa leggerezza gestionale, ad avviso dell'interrogante, l'uso disinvolto, da parte della dirigenza, dei controlli sul personale, esercitato al limite della responsabilità penale;

un provvedimento del Garante della protezione dei dati personali (del 21 luglio 2011) ha accertato che gli amministratori dell'IPZS non si limitavano a garantire la sicurezza della produzione, ma si interessavano molto, in modo invasivo, dei dati personali dei dipendenti: in modo illegittimo, attraverso un sistema di filtraggio, venivano controllati a distanza, a loro insaputa, monitorando in modo sistematico gli accessi a Internet, i numeri di telefono chiamati da ogni dipendente tramite voip, la durata delle singole conversazioni, la posta elettronica aziendale;

il provvedimento di censura del Garante è costato al Poligrafico una pesante multa e la trasmissione del dossier alla magistratura per le valutazioni di competenza,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia al corrente delle situazioni sopra specificate e quali misure intenda adottare per arginare il ripetersi di tali fenomeni, ad avviso dell'interrogante incresciosi;

se ritenga utile e necessario fare un assessment del quadro dirigenziale, per verificare l'adeguatezza del profilo del gruppo dirigente, in particolare accertando le competenze di coloro che sono entrati a far parte dell'azienda negli ultimi anni, al fine di riscontrarne l'effettiva perizia;

se a fronte di attività illegittime accertate non ritenga infine di dover provvedere, per quanto di competenza, al fine di sollecitare l'amministratore delegato e il Presidente dell'IPZS ad adottare provvedimenti conseguenti.