Atto n. 4-08427

Pubblicato il 16 ottobre 2012, nella seduta n. 814

PEDICA - Al Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport. -

Premesso che:

come ampiamente evidenziato dalla stampa nazionale e locale (si veda, ad esempio, "Il Corriere della sera", cronaca di Roma del 4 ottobre 2012), il 2 ottobre 2012 Marcello Di Finizio, un piccolo imprenditore capace ma sfortunato, concessionario demaniale marittimo del famoso ristorante - bar - stabilimento balneare triestino "La Voce della Luna", distrutto circa due anni fa da un incendio e da due successive mareggiate, è salito sulla cupola della Basilica di San Pietro per chiedere al Governo di ottenere presso le competenti sedi europee il differimento dell'applicazione della direttiva 2006/123/CE, cosiddetta direttiva Bolkestein, nei confronti delle imprese balneari;

tale direttiva prevede, come noto, l'applicazione della procedura ad evidenza pubblica alle attuali concessioni balneari a partire dal 1° gennaio 2016, ma nel quadro attuativo, ad avviso del firmatario della presente interrogazione, di una procedura quasi spietata, frutto di una errata o quanto meno strumentale interpretazione della direttiva stessa, che rischia di distruggere circa 30.000 imprese in attività, penalizzando gravemente lo stesso turismo italiano;

il caso del signor Di Finizio, un uomo che per ben 27 ore ha rischiato di cadere nel vuoto per difendere l'esistenza del proprio lavoro e la certezza di un proprio diritto, rappresenta senza dubbio una modalità di protesta estrema che è stata, di fatto, condannata da tutti gli altri imprenditori balneari. In ogni caso, centinaia di persone sono accorse da tutta Italia per raggiungere Di Finizio sotto la Cupola di San Pietro e parlare con le decine di giornalisti presenti, in modo da spiegare i motivi non solo della protesta dell'imprenditore triestino, bensì di tutti gli altri imprenditori balneari che da mesi chiedono insistentemente al Governo di assumere ogni iniziativa di competenza a livello europeo, per ottenere l'esclusione delle imprese balneari dal campo di applicazione della cosiddetta direttiva Bolkestein, così come è accaduto per altre categorie similari, quali, a esempio, gli ambulanti e i concessionari di acque minerali, ma anche tassisti e distributori di carburante, tutelando in questo modo un settore sano e produttivo, che rischia di essere divorato dalle multinazionali straniere;

il signor Di Finizio ha deciso di scendere solo dopo aver ricevuto rassicurazioni in merito a un suo incontro con i Ministri competenti presso la sede di Palazzo Chigi; ma nella giornata del 4 ottobre 2012, l'imprenditore è stato sottoposto a foglio di via obbligatorio con obbligo di ritorno nel Comune di residenza e divieto di rientrare nella Capitale per la durata di tre anni con provvedimento disposto dal Questore della Provincia di Roma, mentre l'immobilismo del Governo Berlusconi prima, e di quello attuale sino ad oggi, continua a determinare un pericoloso stato di incertezza e di blocco degli investimenti nel settore balneare che rischia, anche, di sfociare, come nel caso citato del signor Di Finizio, in gravi problemi di ordine pubblico e sicurezza;

il Gruppo dell'Italia dei Valori della Camera, nell'interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02460, presentata l'11 settembre 2012, ha chiesto al Governo precisi interventi in ordine all'annosa questione dei balneari, ai quali ad oggi, purtroppo, non è stato ancora dato seguito;

considerato che il Ministro in indirizzo continua a dichiarare alla stampa - ormai da un anno - che sta lavorando a una soluzione, che al momento pare essere ancora indefinita,

si chiede di sapere quali iniziative urgenti intenda assumere il Governo alla luce di quanto descritto, considerata la portata e la rilevanza che la questione dei balneari sta assumendo nel Paese e, nondimeno, il fatto che si sono verificate le condizioni per inibire addirittura la presenza a Roma di un uomo, di un lavoratore, che, seppur in modo estremo e non condivisibile, protestava pubblicamente per chiedere la tutela di un diritto, di fronte ad un problema dirompente e cruciale, quale è appunto quello del turismo balneare, che il Governo attuale sembra ignorare o che, in ogni caso, non è riuscito ancora a risolvere.