Atto n. 4-08365

Pubblicato il 9 ottobre 2012, nella seduta n. 810

DE LUCA Vincenzo , ANDRIA , ARMATO , DE SENA , DELLA SETA , FERRANTE , INCOSTANTE , SCANU , SIBILIA - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dello sviluppo economico. -

Premesso che:

in data 9 ottobre 2012 si svolgerà a Roma, presso la sede del Ministero dello sviluppo economico, un incontro convocato dal Ministro dello sviluppo economico per discutere con i sindacati del futuro dello stabilimento Irisbus di Valle Ufita (Avellino);

in data 31 luglio 2012 il primo firmatario del presente atto presentava un ordine del giorno in relazione al decreto-legge 22 giugno 2012, n.83, recante "Misure urgenti per la crescita del Paese", convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, per impegnare il Governo "a valutare di inserire nel primo provvedimento utile la risoluzione della vertenza Irisbus e nelle more elaborare e approvare un piano nazionale per il trasporto pubblico locale, anche attraverso l'istituzione di un tavolo tecnico con le regioni e gli enti locali, prevedendo anche il reperimento di risorse necessarie per attuare il piano nazionale dei trasporti, evitando in questo modo l'ulteriore invecchiamento del parco autobus nel nostro Paese in modo da evitare l'ennesimo rischio di infrazione da parte dell'Unione europea di 1 miliardo e 700 milioni di euro";

il suddetto ordine del giorno veniva accolto dal Governo in un testo riformulato in cui si confermava la volontà di un impegno concreto per la risoluzione della vertenza relativa allo stabilimento industriale della Fiat;

considerato che:

il primo firmatario del presente atto ha presentato diverse interrogazioni sul tema (atto 4-05603 pubblicato il 14 luglio 2011 e atto 4-07560 pubblicato il 29 maggio 2012, come primo firmatario, e atto 3-02332 pubblicato il 26 luglio 2011) avendo particolarmente a cuore la salvaguardia degli attuali posti di lavoro e il rilancio dello stabilimento, unico produttore di autobus in Italia e dunque strategico non solo per la tenuta del sistema industriale del Mezzogiorno;

la vicenda Irisbus, nonostante proclami e dichiarazioni di intenti, è ancora ferma alla decisione della Fiat di chiudere lo stabilimento irpino;

tale scelta, compiuta in maniera unilaterale, continua a suscitare viva preoccupazione per i circa 700 lavoratori, oltre quelli dell'indotto, impiegati nello stabilimento;

nonostante l'impegno assunto dal Ministero dello sviluppo economico a mediare tra le parti interessate, l'azienda e le organizzazioni sindacali, gli incontri e i vertici tra i rappresentanti del Ministero, Confindustria, Fiat Industrial e i rappresentanti dei sindacati non hanno dato gli esiti sperati;

dal 7 marzo 2012 lo stabilimento irpino è sotto sequestro giudiziario disposto dalla Procura di Bologna nell'ambito dell'inchiesta "Civis";

in Italia sono almeno 20.000 gli autobus del trasporto pubblico che continuano a circolare pur non essendo a norma rispetto agli standard di legge in materia di emissioni inquinanti e di ammodernamento del parco macchine delle società di trasporto;

proprio a causa del mancato rispetto delle norme in materia, l'Italia rischia la procedura di infrazione europea che comporterebbe il pagamento di una multa di importo pari a 1.700.000 euro;

il rischio di tale ulteriore penalizzazione per il Paese potrebbe essere scongiurato con l'elaborazione, in sede di Conferenza Stato-Regioni (coinvolgendo in primis la Regione Campania), di un piano industriale ad hoc, finalizzato al rilancio dello stabilimento Irisbus e attuabile mediante l'utilizzo delle risorse del Fas (Fondo per le aree sottoutilizzate);

la Fiat è parte fondamentale del sistema produttivo del Paese e attraverso le aziende del gruppo e dell'indotto passa la tenuta di parte rilevante del sistema industriale nazionale nonché dei livelli occupazionali;

il settore automobilistico ha sempre svolto un ruolo strategico e la Fiat ha sempre goduto di ingenti contributi dallo Stato oltre che dell'impegno delle regioni dove sorgono gli stabilimenti;

il 15 ottobre 2012 scadranno i termini della cassa integrazione per gli operai dello stabilimento in oggetto; a parere degli interroganti è assolutamente necessario, in attesa di disposizioni risolutive e/o migliorative della situazione attuale, prorogare lo stato di cassa integrazione per almeno un altro anno,

si chiede di sapere:

quali misure urgenti il Governo intenda assumere al fine di inserire nel primo provvedimento utile la risoluzione della vertenza Irisbus e nelle more elaborare ed approvare un piano nazionale per il trasporto pubblico locale, anche attraverso l'istituzione di un tavolo tecnico con le regioni e gli enti per il reperimento delle risorse per l'attuazione del suddetto piano nazionale, evitando l'ulteriore deterioramento degli autobus nel Paese, e scongiurare il rischio di un'ennesima infrazione sanzionata dall'Unione europea;

se, come già richiesto in precedenti interrogazioni dal primo firmatario del presente atto, non si ritenga strategico predisporre un piano nazionale del trasporto pubblico, che valorizzi il sistema industriale nazionale di produzione, stimolando innovazione di prodotto e sostenibilità nella propulsione dei motori e non si ritenga necessario destinare una parte dei fondi FAS a tali progetti;

se, in attesa di disposizioni risolutive e/o migliorative dello stato attuale, si convenga con gli interroganti sull'assoluta necessità di prorogare la cassa integrazione per i lavoratori della Irisbus.