Atto n. 4-08297

Pubblicato il 27 settembre 2012, nella seduta n. 803

PINZGER - Ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

i continui e imprevedibili aumenti dei carburanti gravano pesantemente sul settore agricolo;

da agosto 2011 ad agosto 2012 il prezzo medio del gasolio agricolo è aumentato di oltre 13 centesimi al litro, arrivando a toccare 1,1785 euro;

nello stesso periodo, come ha evidenziato recentemente Confagricoltura, il gasolio agricolo ha gravato sull'intero comparto per 300 milioni di euro;

il settore agricolo ha bisogno di milioni di tonnellate di gasolio all'anno non solo per le attività che necessitano di riscaldamento nei periodi invernali, come l'ortoflorovivaismo, ma anche per gli allevamenti, la piscicoltura e in generale per l'irrigazione e le lavorazioni meccaniche;

nei primi 8 mesi del 2012, anche a causa prima del maltempo e poi della siccità, è aumentato di molto il consumo di gasolio, soprattutto nelle strutture serricole, con il relativo aggravio per le imprese;

considerato che:

nel corso del periodo delle grandi raccolte, che avvengono mediante l'utilizzo massiccio di macchinari, le imprese agricole hanno sostenuto aggravi di carattere economico imputabili al loro utilizzo. Inoltre il comparto agricolo deve fare i conti con gravosi costi produttivi, oneri contributivi pesanti e con ricavi non remunerativi;

gli aumenti dei carburanti continuano per di più ad incidere in maniera diretta anche sui prezzi di cibo e bevande, aumentandone i costi, ciò alla luce del fatto che, nel nostro Paese, quasi il 90 per cento dei prodotti agroalimentari "viaggia su gomma" per arrivare dai campi alla tavola;

i prezzi record dei carburanti mettono quindi a rischio la competitività delle imprese made in Italy,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo non ritengano necessario intraprendere iniziative concrete di competenza per frenare questo continuo aumento di prezzi del carburante che rende impossibile fare attendibili previsioni per i bilanci aziendali e che incide fortemente sui costi di produzione, al momento già particolarmente esosi;

se non ritengano opportuno attivarsi, per quanto di competenza, al fine di azzerare al più presto le accise per l'agricoltura, in modo da permettere una sensibile riduzione dei costi di produzione.