Pubblicato il 18 settembre 2012, nella seduta n. 795
RUSCONI - Al Ministro degli affari esteri. -
Premesso che:
il 16 giugno 2012, Samuele Corbetta, giovane volontario brianzolo, è stato arrestato in Guatemala con l'accusa di violenza sessuale ai danni di una bambina di 7 anni, alunna dell'istituto religioso San Gerolamo Emiliani a San Lucas Sacatepeques, scuola che lo stesso giovane ha contribuito a realizzare;
Samuele Corbetta da oltre 7 anni lavora come volontario nel Paese sudamericano occupandosi di progetti di sviluppo e sostegno alle popolazioni locali nella zona di San Lucas;
secondo quanto riferiscono le fonti di informazione locale, la denuncia sarebbe stata presentata dalla madre della bambina a cui la piccola avrebbe raccontato di essere stata molestata più volte dal giovane volontario, l'ultima delle quali il 7 giugno;
Samuele Corbetta si è sempre proclamato innocente e molti insegnanti e studenti della scuola in cui lavora si sono mobilitati in suo sostegno;
alcuni giorni dopo l'arresto, il giovane è stato rilasciato su cauzione in attesa della prima udienza fissata in un primo momento per fine agosto e poi rinviata a settembre; il processo è stato aggiornato alla data del 9 ottobre 2012 e in caso di condanna il giovane rischia fino a 10 anni di reclusione;
considerato che:
dopo due mesi dall'avvio di indagini e accertamenti nessuna prova è emersa a carico del giovane e i medici che hanno visitato la bambina affermano che questa non avrebbe subito alcuna violenza sessuale; al momento vi sarebbe a suo carico soltanto la testimonianza della presunta vittima;
i risultati del test del DNA scagionerebbero completamente Samuele Corbetta, ma pur essendo pronti già dalla metà di agosto, alla data del 28 agosto non risultavano ancora depositati;
i genitori del giovane hanno subito chiesto il sostegno all'ambasciata italiana in Guatemala e, a fine agosto, anche l'interessamento e l'intervento dei funzionari e dei diplomatici della Farnesina, nonché di Amnesty international;
nell'ultima comunicazione con il Ministero, i genitori di Samuele Corbetta si sono mostrati particolarmente preoccupati per la difficile piega che la situazione sta prendendo e che, a loro giudizio, appare sempre più come un complotto, considerata la mancanza di prove di colpevolezza e l'accanimento giudiziario esercitato da pubblici ministeri e avvocati;
gli stessi genitori sostengono, inoltre, che gli avvocati del figlio non riescono a esercitare al meglio il loro compito in quanto tutte le richieste di mezzi istruttori da loro avanzate sono state puntualmente e categoricamente respinte, i rappresentanti dell'ambasciata non sono ammessi alle udienze ed è stata negata al ragazzo la presunzione di innocenza prevista dalla legge;
i funzionari dell'ambasciata italiana in Guatemala hanno presentato riscorso ai giudici della Suprema corte dello Stato sudamericano contro il processo a carico di Samuele Corbetta,
si chiede di sapere:
quali urgenti iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di consentire una piena ed efficace tutela legale del connazionale e lo svolgimento di un processo equo;
se non ritenga opportuno fornire alla famiglia del giovane volontario una dettagliata relazione sullo stato dell'indagine e del processo, contenente anche indicazioni precise sul sistema giudiziario locale.