Atto n. 4-08057

Pubblicato il 30 luglio 2012, nella seduta n. 779

POLI BORTONE - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della giustizia. -

Premesso che:

sulla "Gazzetta del Mezzogiorno" edizione di Lecce del 30 luglio 2012 è stato pubblicato un articolo di Massimiliano Scagliarini dal titolo: «Un fiume di rifiuti verso la Puglia - Bacchettate della Commissione parlamentare: "Ma qui nessuno vigila"»;

nell'articolo sono riportati brani, a dir poco inquietanti, della relazione finale della Commissione parlamentare d'inchiesta, da cui risulterebbe, fra l'altro, che dal 2004 al 2009 sarebbero arrivati in discariche pugliesi anche pericolosi scarti di lavorazioni industriali dichiarati "innocui" per certificazione;

in particolare, un'impresa di Fagnano Olona (Milano), la lombarda dei Fratelli Accarino, con un colpo di bacchetta trasforma i rifiuti solidi urbani della Campania in rifiuti speciali da smaltire negli impianti della provincia di Taranto;

al tritovagliatore di Giffoni Valle Piana giornalmente sarebbero state trasportate tonnellate di rifiuti "fittiziamente sottoposti a un trattamento" a seguito del quale era attribuito il codice CER 19.12.12: metodo criminale identico a quello seguito in Abruzzo per rimandare in Puglia rifiuti pericolosissimi;

al danno per la Puglia si è unita la beffa, considerato che tali operazioni criminose hanno costi esorbitanti che incidono pesantemente sui contribuenti pugliesi,

si chiede di conoscere:

quali iniziative, al di là dell'intervento delle Procure, i Ministri in indirizzo intendano assumere per ristabilire situazioni di sicurezza igienico-sanitarie per i cittadini pugliesi;

se intendano denunciare alla Corte dei conti (laddove essa non fosse già intervenuta a seguito delle notizie apparse sulla stampa) quanto riferito nella relazione della Commissione parlamentare con esplicito riferimento ai costi altissimi, quanto ingiustificati, di trasporto di rifiuti, avvenuti senza che nessuna autorità vigilante sia mai intervenuta;

se non intendano intervenire presso le Regioni sedi di tali illeciti traffici, per individuare le responsabilità di quanti hanno avallato, con atti amministrativi, tali situazioni nonché di quanti non hanno saputo o voluto vigilare su una situazione che oggettivamente ha procurato danni ingenti alla Puglia sotto il profilo igienico-sanitario, economico e dello sviluppo turistico.