Pubblicato il 26 giugno 2012, nella seduta n. 751
PEDICA - Ai Ministri dell'interno e della giustizia. -
Premesso che:
le elezioni del 2011 per il rinnovo dell'amministrazione comunale di Ariccia (Roma) sono state annullate da una sentenza del TAR del Lazio, così vanificando la volontà espressa da circa 11.000 cittadini votanti;
secondo quanto riferito all'interrogante la sentenza del TAR, sulla base di alcune irregolarità formali, avrebbe azzerato l'amministrazione del Comune di Ariccia senza che, in realtà, sia stato accertato alcun broglio elettorale, né nelle operazioni di voto né in quelle di scrutinio;
è stato nominato il commissario prefettizio che rimarrà in carica, laddove la sentenza del TAR del Lazio venisse confermata dal Consiglio di Stato, fino a maggio 2013, con ulteriore mortificazione della volontà espressa dalla maggioranza dei cittadini di Ariccia nel corso delle elezioni del maggio 2011;
in particolare un'irregolarità è stata determinata dal mancato ritrovamento della nomina di un presidente di seggio che, sempre secondo quanto riferito all'interrogante, sarebbe attualmente oggetto di un'inchiesta da parte della magistratura penale;
dalla presente fattispecie concreta emerge una problematica rilevante e di carattere generale che, ad avviso dell'interrogante, merita di essere esaminata;
è infatti evidente che se l'assenza di un documento presso la casa comunale, come nel caso di specie, può essere causa di annullamento delle elezioni, tale stratagemma potrebbe astrattamente essere, in futuro, utilizzato da qualsiasi partito o fazione politica, al solo fine di far annullare le elezioni nelle quali si è visto soccombente;
ad avviso dell'interrogante se la sentenza del Tar venisse confermata dal Consiglio di Stato si verrebbe a creare un pericoloso precedente in una materia, quale quella elettorale, di fondamentale importanza per la vita democratica del Paese,
si chiede di sapere:
se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti;
se e con quali provvedimenti di competenza intenda intervenire per impedire che irregolarità come quella esposta in premessa possano determinare l'annullamento delle elezioni in spregio della volontà popolare.