Atto n. 2-00490

Pubblicato il 19 giugno 2012, nella seduta n. 746

GIOVANARDI , BERSELLI , BETTAMIO , PALMIZIO - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico. -

Premesso che:

la professoressa Daniela Fontana, docente di Geologia dell'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, in una nota dell'8 giugno 2012 intitolata "Terremoto: informazione disinformazione" ha scritto, in relazione al recente terremoto che ha colpito l'Emilia e la Lombardia che nessuna attività dell'uomo (sondaggi, perforazioni, prelievi di idrocarburi, prelievi di acqua, eccetera) può creare o indurre terremoti di intensità pari a quelli avvenuti. La profondità degli ipocentri dei terremoti registrati è generalmente superiore a 5-6 chilometri, spesso oltre i 10 chilometri, e l'energia in gioco è tale da escludere qualunque possibile legame con attività umane. Nella nota si asserisce altresì che nella nostra pianura terremoti di intensità simile si sono verificati anche in passato, anche quando le perforazioni per idrocarburi non esistevano; la professoressa Fontana asserisce poi che il solo modo per fare fronte a questi terribili eventi è fare in modo che le costruzioni e le infrastrutture siano costruite in modo idoneo e che ci sia una corretta conoscenza e classificazione sismica del territorio;

il professor Carlo Doglioni ,dell'Università "La Sapienza" di Roma nonché Presidente della Società geologica italiana, ha scritto l'8 giugno 2012 che gli epicentri vicino a Finale Emilia rappresentano la prosecuzione meridionale dell'immersione delle faglie della struttura F, dove si trovano però a profondità maggiore (10 chilometri e più), troppo in basso per essere influenzati dall'attività estrattiva confinata solo nei primi 3 chilometri;

la Regione Emilia-Romagna viceversa, nella "Nota Stoccaggio gas di Rivara", con la quale motiva il suo diniego all'intesa Stato-Regioni anche per la sola fase di accertamento della fattibilità, autorizzata dalla valutazione di impatto ambientale (VIA), sostiene che la sismicità indotta dalle operazioni di stoccaggio può raggiungere livelli catastrofici, scatenando terremoti a livello crostale. Nella nota si sostiene infatti che le variazioni di pressione di poro (estrazione ed iniezione del gas) possono rendere meccanicamente instabili le rocce crostali;

se fosse vera l'ipotesi della Regione, peraltro categoricamente smentita dai più autorevoli scienziati di tutto il mondo, i siti di stoccaggio dei gas in Emilia attualmente in funzione (Minerbio, Cortemaggiore, San Potito-Cotignola e Sabbioncello) ed il pompaggio di petrolio dovrebbero essere immediatamente fermati, non solo in Emilia, ma ovunque in Italia dove zone sismiche convivono con depositi di stoccaggio di gas,

si chiede di sapere se il Governo, sulla base del principio di precauzione, intenda bloccare immediatamente su tutto il territorio nazionale i siti di stoccaggio dei gas oppure rassicurare i cittadini che quanto sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna è privo di ogni fondamento scientifico.