Pubblicato il 19 giugno 2012, nella seduta n. 746
GASPARRI - Al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
i magistrati che indagano sull'attentato a Paolo Borsellino e alla sua scorta avrebbero delineato quella che, avvenuta nei primi anni '90, viene ormai definita "trattativa fra Stato e mafia";
gli inquirenti avrebbero la certezza che detta trattativa ci sia stata e avrebbe portato ad un ammorbidimento dell'applicazione dell'articolo 41-bis e alla decisione dell'allora Ministro della giustizia di non rinnovare centinaia di decreti di carcere duro; tale decisione, per i magistrati, sarebbe stata "il frutto avvelenato della trattativa fra Stato e mafia";
secondo le recenti rivelazioni della stampa, anche il Ministro pro tempore, Nicola Mancino, dapprima sentito dai magistrati come semplice testimone, ma "tormentato dall'inchiesta sulla trattativa Stato-Mafia", avrebbe fatto pressioni sul Procuratore nazionale antimafia e su un alto funzionario della Presidenza della Repubblica al fine di evitare il confronto con il suo predecessore al Viminale;
premesso, inoltre, che l'ex Ministro dell'interno sarebbe, allo stato, accusato di falsa testimonianza dai pubblici ministeri di Palermo;
preso atto che:
è auspicio unanime che l'autorità giudiziaria sia posta, finalmente, nella condizione di far piena luce sulla trattativa che si presume intercorresse fra Stato e mafia nella primavera del 1992;
è auspicio unanime che i responsabili degli eventuali accertati reati siano individuati e condannati;
è altrettanto unanime lo sconcerto di fronte al fatto che tanti e importanti uomini, politici e non, tutti in posizioni di grande rilievo all'interno delle istituzioni, siano stati a conoscenza o parte in causa di detta trattativa, e siano rimasti silenti per tanti anni,
si chiede di sapere:
se siano noti i motivi che avrebbero portato l'ex Ministro, Nicola Mancino, a porre in essere quelle azioni che all'unisono la stampa definisce indebite pressioni nei confronti del Procuratore nazionale antimafia e di alti funzionari del Quirinale;
se risulti che nell'inchiesta sulla trattativa fra Stato e mafia vi sia adeguato coordinamento fra le procure interessate;
quanti siano stati i decreti per la revoca del carcere duro e per quali detenuti.