Atto n. 4-07574

Pubblicato il 30 maggio 2012, nella seduta n. 733

THALER AUSSERHOFER - Ai Ministri dello sviluppo economico e delle politiche agricole alimentari e forestali. -

Premesso che:

l'articolo 62 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, sulle cosiddette liberalizzazioni, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 27 del 24 marzo 2012, ha introdotto una disciplina specifica e in taluni punti assai penalizzante in materia di contratti tra imprese riguardanti la cessione dei prodotti agricoli e alimentari;

secondo la nuova disciplina i contratti dovranno, a partire dal 24 ottobre 2012 e a pena di nullità, essere stipulati in forma scritta e prevedere la durata, la quantità e le caratteristiche dei prodotti venduti, nonché i prezzi, le modalità di consegna e i termini di pagamento ma soprattutto devono essere informati a principi di trasparenza e proporzionalità;

la norma è rivolta soprattutto alla grande distribuzione cercando di rimediare all'enorme sproporzione di potere contrattuale che esiste tra questa ed i produttori agricoli ed agroalimentari; colpisce però nello stesso modo una marea di imprenditori di piccole e medie dimensioni, che di regola non si trovano in una situazione di forza contrattuale sproporzionata come la grande distribuzione;

considerato che:

la normativa pone giustamente dei limiti rigidi alle trattative non eque della grande distribuzione nei confronti di chi produce prodotti agroalimentari e agricoli, ma colpisce altrettanto rigidamente e in modo sproporzionato i piccoli e medi imprenditori, in quanto anche per quantità molto ridotte questi dovranno rispettare adempimenti burocratici e spese oltre misura;

in un periodo di crisi come quello attuale porre altri adempimenti burocratici a carico delle piccole e medie imprese che commercializzano prodotti agricoli e agroalimentari significherebbe ostacolare il proseguimento della loro attività mettendo a rischio anche un servizio importante reso agli agricoltori;

di regola le piccole e medie imprese commercializzano soltanto quantità minime di prodotti agricoli e agroalimentari e pertanto non si trovano in una situazione di forza contrattuale sproporzionata, anzi rappresentano per gli agricoltori un canale di vendita importante,

si chiede di sapere se non sia il caso di assumere le iniziative normative di competenza al fine di escludere le piccole e medie imprese dall'applicazione della richiamata disposizione per non gravarle di ulteriori sproporzionati oneri burocratici.