Pubblicato il 22 maggio 2012, nella seduta n. 727
Note: Testo 2
PITTONI , LEONI , MURA , MAZZATORTA , ADERENTI , DAVICO , GARAVAGLIA Massimo , VACCARI
Il Senato,
premesso che:
l'articolo 64, comma 3, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, ha previsto un piano programmatico di interventi volti ad una maggiore razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse umane e strumentali disponibili per conferire una maggiore efficacia ed efficienza al sistema scolastico;
la medesima disposizione, al comma 4, ha previsto che per l'attuazione del piano si procedesse tra l'altro alla ridefinizione dei curricoli vigenti nei diversi ordini di scuola anche attraverso la razionalizzazione dei piani di studio e dei relativi quadri orari;
la definizione dei percorsi dei nuovi licei è stata finalizzata ad armonizzare e a ricondurre in un quadro coerente i diversi interventi di riforma ordinamentale, organizzativa e didattica, succedutisi negli ultimi anni ed a riformulare conseguentemente gli assetti orari;
nei nuovi programmi introdotti con la riforma della scuola secondaria di secondo grado (regolamenti di cui ai decreti del Presidente della Repubblica n. 87, n. 88 e n. 89 del 2010), la presenza della storia dell'arte, in tutti gli indirizzi liceali del nuovo ordinamento, ha costituito uno degli elementi caratterizzanti, come del resto sottolineato dagli stessi responsabili dell'Anisa, l'associazione degli insegnanti di questa materia;
in particolare, le ore dedicate allo studio della storia dell'arte sono state distribuite nel modo seguente: nel liceo classico, rispetto al vecchio ordinamento (che prevedeva un'ora di storia dell'arte al terzo e quarto anno e due al quinto) le ore di storia dell'arte sono state aumentate a due per tutti gli anni del triennio; nel liceo scientifico il totale delle ore dedicate alla storia dell'arte, integrato con il disegno tecnico, è rimasto assolutamente invariato anche se l'orario è stato rimodulato; la storia dell'arte è, ovviamente, stata mantenuta, con lo stesso apporto orario e per tutto il percorso di studi, nel liceo artistico ed è stata introdotta, sempre a partire dalla prima classe, nel liceo musicale e coreutico di nuova istituzione; gli indirizzi del liceo delle scienze applicate e dell'economico-sociale, di nuova introduzione nell'ordine liceale, prevedono la presenza caratterizzante della storia dell'arte; è stata preservata ed estesa la presenza di tale disciplina negli indirizzi di studio liceali come loro fondamentale cifra identificativa; nelle scuole medie, dopo la riforma Moratti (legge n. 53 del 2003), nell'ambito dell'educazione artistica, i nuovi programmi scolastici hanno previsto non solo il disegno, ma anche elementi di storia dell'arte;
ciononostante le previsioni del citati regolamenti hanno provocato una riduzione dell'insegnamento e una conseguente diminuzione dell'efficacia didattica e formativa della materia, nella gran parte dei licei classici e degli istituti tecnici dove da anni sono in corso sperimentazioni consolidate: nel primo biennio del liceo classico, le due ore di storia dell'arte, introdotte in modo sperimentale e diffuso negli anni scorsi, non sono più previste; negli istituti tecnici la materia è stata sensibilmente ridotta, addirittura anche nell'indirizzo turistico; negli istituti professionali è sparita del tutto nei corsi di moda, grafica ed è venuta meno nel biennio iniziale del turismo nonché nel biennio conclusivo dell'alberghiero (indirizzi, dove l'impostazione tecnica prevale su quella umanistica e la storia dell'arte ha un ruolo formativo, culturale e civile per le generazioni alle quali spetterà proteggere il patrimonio artistico dell'Italia);
considerato che:
sebbene lo studio della storia dell'arte trovi una sua collocazione nell'ambito dei Dipartimenti di lingue e letterature antiche e moderne e in quello storico-filosofico, esso introduce contenuti e linguaggi di comunicazione diversi da quelli tradizionali ampliando l'offerta formativa di tutti i corsi di studio, poiché, nell'ambito della produzione artistica di ogni tempo, convergono emblematicamente tutte le altre esperienze culturali: filosofico-scientifiche, storiche, sociali, letterarie, antropologiche fino ai non secondari saperi tecnico-pratici, estranei alla formazione classica;
la storia dell'arte rappresenta una delle materie più utili alla formazione di una coscienza critica, allo sviluppo di capacità logico-argomentative, alla costruzione di un positivo senso di identità ed appartenenza, nonché di una coscienza civica indirizzata al rispetto dei principi enunciati all'articolo 9 della Costituzione, incentrato sull'importanza della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio storico-artistico: l'arte non può appartenere a schieramenti politico-ideologici, essendo universale e quindi bene comune;
se l'Italia è un Paese autorevole nel mondo lo deve, in parte non marginale, al patrimonio d'arte che ha saputo produrre, al fatto che nei secoli gli Stati che hanno retto le sorti della penisola, il potere economico e politico, quello religioso e privato, hanno investito nell'arte;
l'arte è un linguaggio iconico che, in quanto tale, è molto più comprensibile rispetto al linguaggio parlato: i conflitti nel mondo sono prima di radice culturale e poi di tipo bellico; avere un confronto con l'arte, che è un linguaggio più comprensibile, rende possibile il dialogo e, in fondo, anche la pacificazione fra i popoli;
l'arte ha dunque un importante compito di pacificazione, ma ricopre anche un grande ruolo nella produzione manifatturiera: il modo di inventare, di creare nuove forme e nuovi linguaggi ricadono positivamente sulla produzione di oggetti e sul conseguente sviluppo dei distretti aziendali territoriali;
in un sistema come quello italiano dove i beni culturali sono in condizioni di drammatica emergenza, dove la tutela è a rischio quasi ovunque, la scuola è il primo luogo per la valorizzazione dell'arte italiana;
l'insegnamento della storia dell'arte nella scuola di ogni grado, anche primaria, è importante proprio per il ruolo che svolge nell'avvicinare i piccoli cittadini alla conoscenza del patrimonio artistico del Paese, anche se questo non agirà in maniera diretta sulla loro professione,
impegna il Governo a considerare l'opportunità di rivedere i curricula stabiliti dal riordino della scuola secondaria superiore, prendendo in considerazione la possibilità di ripristinare le ore ridotte nell'indirizzo turistico degli istituti tecnici, nei corsi di moda, grafica, nel biennio iniziale del turismo (attivati dagli istituti professionali), nonché nel biennio conclusivo dell'alberghiero, a invarianza di spesa e orario.