Pubblicato il 8 maggio 2012, nella seduta n. 718
RANUCCI - Ai Ministri per i beni e le attività culturali, dell'economia e delle finanze e dell'interno. -
Premesso che:
Roma è la capitale d'Italia; è una città che affascina con il suo immenso patrimonio storico e monumentale, dal Colosseo ai Fori imperiali fino ad arrivare all'Altare della patria, passando per il Pantheon per poi continuare sino ai piedi della scalinata di Trinità dei monti a piazza di Spagna, per poi giungere alla grande piazza del Popolo e così raggiungere castel Sant'Angelo con il suo imponente ponte Vittorio Emanuele con sullo sfondo la città del Vaticano; e questo è solo uno scorcio;
le aree più prestigiose di Roma, ed in particolare quelle del centro storico, oggi sono ormai invase da decine di bancarelle e camion di souvenir, ambulanti della gastronomia su quattro ruote e occasionali venditori di cianfrusaglie stese a terra per turisti e visitatori;
il territorio del centro storico è occupato da mercanti abusivi, per non parlare delle finte guide turistiche e dei centurioni romani in posa che impongono una tassa di 10 euro ai turisti per la foto;
il cuore pulsante della città eterna è lasciato in mano a pochi detentori di tante attività al limite della legalità; a causa dell'inadeguatezza degli interventi del Sindaco e della sua Giunta, si è arrivati al risultato che una delle aree più frequentate dai turisti e di maggior pregio monumentale della capitale e del mondo, il centro storico, è diventato un vero e proprio suk;
considerato che:
a nulla servono le tante proteste che si levano quotidianamente dai cittadini, indignati, nei confronti dell'amministrazione capitolina che ha permesso e continua a permettere, ai proprietari di bancarelle di souvenir, di bibite e prodotti alimentari, di caldarroste, di indumenti vari, eccetera, di assediare e deturpare le bellezze di un museo a cielo aperto qual è Roma attraverso, a parere dell'interrogante, dubbie licenze ed irragionevoli permessi stagionali e/o occasionali;
più volte, in particolare, i residenti del centro storico hanno denunciato al sindaco Alemanno lo stato di abbandono del territorio e di sporcizia delle strade, nonché lo scempio all'ambiente e il venir meno del decoro di piazze e monumenti che costantemente bancarelle di souvenir, ambulanti della gastronomia su furgoncini e occasionali venditori di paccottiglia deturpano;
secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, sembrerebbe che circa l'80 per cento delle licenze di chi gestisce i banchi ambulanti in centro, e non solo, siano riconducibili alla famiglia di un consigliere del PdL di Roma capitale, Tredicine, e che tali licenze, dall'iter burocratico molto tortuoso, siano state rilasciate in modo non sempre limpido, grazie alla compiacenza di amministratori e funzionari, permettendo inoltre una proliferazione selvaggia, soprattutto in barba alle più elementari regole di sicurezza e decoro urbano;
la posizione strategica di questi venditori ambulanti permette di intercettare flussi continui di turisti e con loro fiumi di denaro che, sempre secondo alcuni organi di stampa, verrebbero introitati in nero, visto che gli stessi gestori non rilascerebbero quasi mai scontrini fiscali,
si chiede di sapere:
quali provvedimenti il Ministro per i beni e le attività culturali intenda adottare, nell'ambito delle proprie competenze, per ristabilire e ripristinare dignità e decoro nella città di Roma, ed in particolare nel suo centro storico, visto il proliferare di bancarelle, di venditori ambulanti di souvenir, di bibite e prodotti alimentari, di caldarroste e cianfrusaglie varie, più o meno abusivi, che deturpano e sfigurano queste aree sottoposte a vincoli archeologici;
quali iniziative il Ministro dell'economia e delle finanze intenda attuare al fine di verificare la regolarità delle attività dei venditori ambulanti che operano prevalentemente nel centro storico di Roma, sia dal punto di vista amministrativo della regolarità delle licenze, sia dal punto di vista fiscale attraverso l'emissione o meno degli scontrini fiscali;
quali iniziative egli intenda attuare al fine di accertare le irregolarità denunciate dagli organi di stampa in merito alla presunta evasione fiscale dei titolari di licenze ambulanti, in particolare quelle posizionate nel centro storico a ridosso di monumenti di altissimo valore archeologico e architettonico.